di Francesco Mazzotta*

Lo Janoska Ensemble, strepitoso quartetto di musicisti classici, incontra i Beatles, quartetto pop per eccellenza. Accade sabato 2 marzo, con un doppio concerto (ore 18.30 e 21.30), al Teatro van Westerhout di Mola di Bari, evento internazionale in esclusiva italiana per le Stagioni Agìmus dirette da Piero Rotolo nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro (info 368.568412, biglietti sul circuito vivaticket).

Lo Janoska Ensemble presenterà il progetto Revolution inciso per la Deutsche Grammophon, omaggio ai Fab Four registrato – udite un po’ – agli Abbey Studios di Londra, dove giusto cinquant’anni fa Lennon, McCartney, Harrison e Ringo Starr si ritrovarono, prima dello scioglimento, per la loro ultima seduta (il disco era Abbey Road).

Revolution è la più recente produzione della formazione composta dai fratelli Ondrej, František e Roman Janoska (originari di Bratislava) e dal cognato Julius Darvas (cresciuto a Costanza). Si potrebbe dire che l’ensemble sia un affare di famiglia. Anche perché si tratta di una famiglia con nove generazioni di musicisti alle spalle. E si può anche aggiungere che l’“affare” è quotato a prezzi da capogiro nelle borse internazionali della musica che conta.

Per la celebre etichetta tedesca gli Janoska avevano debuttato nel 2016 con un disco diventato d’oro. E ora, l’ensemble che ha definito un brand, lo “stile Janoska”, per l’appunto, ovvero rilettura per palati fini di brani che spaziano dalla classica al pop, trasformati in qualcosa di percettibilmente affine, eppure nuovo e diverso, si cimenta con l’universo Beatles con un disco diventato uno spettacolo. Così, il bel Danubio Blu prende a scorrere in Inghilterra.

E la mitteleuropa attraversa la Manica. Per far incontrare Le nozze di Figaro mozartiane con Yesterday, Bach con Penny Lane e Let It Be con brani originali degli stessi Janoska, ensemble ormai considerato punta di diamante nel panorama del concertismo mondiale. Un universo nel quale la formazione si muove anche in modo più strettamente “istituzionale”, com’è accaduto – per esempio – nel marzo del 2018, quando nell’ambito del festival Frühling in Wien si è esibito con i Wiener Symphoniker per l’esecuzione del primo movimento di un’opera sinfonica di František Janoska.

Veri e propri animali da palcoscenico, gli Janoska sono i portavoce di una “musica esperienziale” da ascoltare e vivere dal vivo. «Il nostro obiettivo è commuovere l’ascoltatore», spiega František, ingegnoso arrangiatore che al pianoforte padroneggia alla perfezione qualsiasi stile. E con le sue esplosive improvvisazioni jazzistiche al violino, a volte suonato come una chitarra, Janoska, il più giovane dei tre fratelli, non è da meno. «Ognuno di noi ha le proprie preferenze, che rispettiamo concedendo spazio alle altre», dice, raccontando la filosofia della formazione, capace di interpretare i pezzi in modo sempre nuovo e sorprendente.

Con Ondrej, l’altro violinista, ogni volta è un duello a colpi d’archetto. «Musicalmente siamo così legati sin da piccoli che spesso intuiamo ciò che l’altro sta per suonare», racconta, riferendosi alle relazioni sonore con tutti i componenti del gruppo, completato da Julius Darvas, contrabbassista di formazione accademica che vuole «restituire alla musica classica l’arte dell’improvvisazione tipica dell’epoca barocca».

*Addetto stampa

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