Riceviamo e pubblichiamo da Pier Paolo D’Acquaviva

 

Sono ormai diversi anni che si discute sulla pericolosità derivante dall’utilizzo del glifosato in agricoltura.

Il glifosato è il diserbante totale (non selettivo) più usato al mondo, scoperto negli anni Settanta e messo in commercio dalla Monsanto con il nome di Roundup. Scaduto il brevetto nel 2001, oggi viene utilizzato come principio attivo in oltre 750 erbicidi destinati all’agricoltura, alle colture arboree ed erbacee, ma anche su aree non destinate alle colture agrarie: nelle aree industriali, lungo i binari e nelle aree urbane per liberare dalle erbacce le strade, i giardini, il verde pubblico.

Un principio attivo che preoccupa da anni milioni di persone in tutto il mondo per i rischi legati alla salute dei lavoratori della terra e dei cittadini. La sua presenza è stata rilevata, infatti, nell’aria, nell’acqua e nel cibo ma soprattutto nelle urine di agricoltori e nel latte materno, sia in Germania che negli Stati Uniti, segno che l’erbicida viene assorbito dal corpo umano. Inoltre, l’uso di pesticidi contenenti glifosato è tra le principali cause di moria delle api che, grazie all’impollinazione, contribuiscono alla sopravvivenza dell’uomo.

A livello nazionale la battaglia contro il glifosato è partita nel 2015, dopo che l’Iarc (l’agenzia internazionale ricerca sul cancro) ha inserito il diserbante fra i «probabili cancerogeni per l’uomo». Ogni giorno il numero di Sindaci che vietano l’uso di tali sostanze è in costante aumento, e sempre più Comuni provano a valorizzare i prodotti e i produttori locali che usano metodologie alternative e sostenibili.

Ad oggi moltissimi paesi e organismi internazionali si stanno battendo per la messa al bando di questa sostanza potenzialmente pericolosa per la salute. Solo per citarne alcune, in Danimarca è completamente vietato dal 2003, in Italia la campagna contro il glifosato è sostenuta da WWF, Legambiente, FAI (fondo per l’ambiente italiano), dall’associazione medici per l’ambiente e da moltissime altre organizzazioni.

Credo che fra le priorità delle scelte politiche del nostro Comune ci debbano essere la salvaguardia dell’ambiente e della salute, nostra e dei nostri figli. Per questo motivo, in data 28 febbraio 2019, ho presentato formale istanza per richiedere al Sindaco Giuseppe Colonna e all’assessore competente Lucia Parchitelli di attivarsi quanto prima allo scopo di emanare un’ordinanza che metta nero su bianco lo stop all’utilizzo del glifosato sul nostro territorio.

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