redazionale

Il comunicato della Regione Puglia, che abbiamo pubblicato a parte, aggiunge un altro tassello alle informazioni che lo scorso 6 marzo Città Nostra ha anticipato dando conto delle dichiarazioni del sindaco Colonna.

Il primo cittadino aveva annunciato l’arrivo di un finanziamento di 1,5 milioni di euro per la sistemazione dell’area prospiciente il bacino del porto e ora dalla Regione Puglia arrivano atti concreti in questa direzione: la giunta regionale ha approvato ieri lo schema di accordo di cooperazione tra i soggetti coinvolti nel progetto “AI SMART Adriatic Ionian Small Port Network”.

Questa approvazione dà seguito alle decisioni prese il 27 febbraio dal Comitato di Sorveglianza del Programma Interreg Grecia-Italia 2014-2020, che avevano portato all’approvazione di cinque progetti per un importo complessivo di 60 milioni di euro, provenienti da uno stanziamento dell’Unione europea riservato alla Puglia e alle aree costiere della Grecia occidentale.

Il progetto che riguarda la Puglia vede come capofila proprio il dipartimento regionale Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio e tra i partner i Comuni di Mola e di Otranto e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico meridionale (che assomma le competenze delle disciolte autorità portuali di Bari e di Brindisi). Ha un budget complessivo di 17,25 milioni di euro e rientra nella linea di intervento del programma Interreg orientata alla promozione del trasporto marittimo transfrontaliero, della capacità di trasporto a corto raggio e dei collegamenti dei traghetti. In particolare, esso mira a sviluppare una rete portuale comune adriatico-ionica basata sul concetto di “porto intelligente, verde ed integrato” con l’intento di promuovere il turismo marittimo nei piccoli porti, modernizzare le tradizionali attività della pesca e incentivare la connessione tra queste e le attività turistiche.

Visione di insieme dell’area portuale secondo il progetto preliminare definito ai tempi di Urban 2.

Ricordiamo che tre delle linee di intervento incluse nel progetto interessano anche Mola. Due intendono potenziare l’offerta per il turismo mediante l’apposizione di pannelli informativi turistici e la realizzazione di un “metro del mare” che metta in connessione i porti pugliesi dell’Adriatico. Più importante, per un ammontare finanziato che sfiora i 2 milioni di euro, è l’intervento infrastrutturale indicato come “Progetto di Sistemazione Area Portuale – fronte mare sud del Comune di Mola di Bari“: si tratta dell’occasione per un radicale ripensamento dell’asse stradale che va dalla radice del molo vecchio sino a cala Loreto, comprendente tutta via Lungara Porto e il primo tratto di lungomare Dalmazia.

I dettagli delle opere previste non sono stati diffusi e in effetti manca ancora un progetto tarato sulle risorse effettivamente disponibili. In proposito, Colonna a marzo aveva dichiarato che la riqualificazione del lungomare avrebbe preso come “base di partenza il progetto definitivo che prevedeva una diversa sistemazione dell’area portuale”: il riferimento è lo studio di fattibilità risalente al programma Urban 2, che prevedeva lo spostamento del mercato ittico, l’allargamento del marciapiede di via Lungara Porto e l’avanzamento verso il mare della carreggiata, prevista in parziale sovrapposizione all’area oggi occupata dallo scalo d’alaggio.

Inoltre, il sindaco aveva anticipato che la definizione puntuale dell’intervento sarebbe stata l’esito di una coprogettazione condotta “con i consiglieri comunali e la città”, tenuto conto dei limiti del budget a disposizione. In effetti, anticipando la notizia dei fondi in arrivo, Colonna a marzo aveva parlato di un finanziamento di 1,5 milioni di euro, ma come riportato dal programma triennale dei lavori pubblici la riqualificazione del lungomare sud è un’opera dal valore di 2 milioni di euro: la differenza si spiega con la concessione di un più cospicuo contributo europeo che riduce la necessità di cofinanziare il progetto da parte del comune di Mola integrando lo stanziamento Interreg con fondi comunali, eventualmente attraverso l’accesso a capitale di credito.

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