Comunicato stampa

Federalberghi: la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso contro la legge della Regione Lombardia per il codice identificativo alle case di vacanza.  Adesso il governo deve ritirare il ricorso contro la Regione Puglia, per un’efficace lotta contro l’abusivismo ricettivo.

La Corte Costituzionale ha ritenuto infondato il ricorso presentato dall’ex Governo Gentiloni contro la Legge Regionale della Lombardia che ha introdotto il Codice Identificativo da assegnare a case e appartamenti per vacanza.

Davanti alla Consulta pende ancora l’atto di impugnazione dell’attuale Governo della legge pugliese che istituisce il Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere con l’attribuzione del “Codice identificativo di struttura” (CIS). Alla luce della recente pronuncia, al ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, che continua a dichiararsi favorevole al codice identificativo in ogni occasione, non resta altro che invitare il suo Governo a ritirare l’atto contro la Regione Puglia.

«La Corte Costituzionale – ha dichiarato Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia – ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale della legge della Regione Lombardia che ha introdotto il Codice Identificativo da assegnare a case e appartamenti per vacanza. Per noi è una grandissima vittoria che, a questo punto, riteniamo possa essere estesa a tutte le altre Regioni. Ricordiamo che, per gli stessi motivi, l’attuale Governo ha impugnato alla Consulta anche la legge pugliese che istituisce il Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere con l’attribuzione del “Codice identificativo di struttura” (CIS). Vale a dire, un provvedimento importante per la dura battaglia contro l’abusivismo ricettivo.»

Alla luce del recente pronunciamento della Corte Costituzionale, per il presidente degli albergatori pugliesi «il ministro del Turismo Centinaio, che continua a non perdere occasione per dichiarasi favorevole al codice identificativo, deve avere il coraggio delle sue idee e proporre immediatamente al suo Governo di ritirare l’atto di impugnazione contro la Regione Puglia. In tal modo potremmo già dall’imminente stagione estiva dare filo da torcere ai furbetti dell’appartamentino e agli evasori fiscali del sistema ricettivo

«La piaga dell’abusivismo nel settore ricettivo – ha concluso Caizzi – ha continuato a dilagare anche nei primi mesi del 2019. Dai dati in nostro possesso, infatti, si deduce che oltre 200mila host italiani stiano esercitando la propria attività in nero. Questi signori si arricchiscono indebitamente alle spalle degli operatori onesti (concorrenza sleale), dei lavoratori (lavoro nero), dello Stato (evasione fiscale), della comunità locale (pressione sul mercato dell’edilizia abitativa, spopolamento dei centri storici, evasione dell’imposta di soggiorno, della Tari e del canone speciale RAI) e, spesso, mettono a rischio la sicurezza dei turisti (mancato rispetto delle norme di igiene e sicurezza)

Ufficio Stampa e Comunicazione

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CITTA’ NOSTRA……….

 

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