di Nicola Rotondi

L’associazione “Rosa di Jericho” è stata presente a Lanciano (Ch) il 12 aprile scorso per partecipare alla celebrazione del 220° anniversario delle rivolte del 1799, in cui sono stati ricordati i protagonisti e ciò che essi hanno lasciato nelle mani della storia.

Il programma delle manifestazioni organizzate per la ricorrenza prevedeva anche una cerimonia dedicata all’impegno di coloro che in Italia, negli anni trascorsi, si sono resi promotori di iniziative riguardanti i fatti accaduti. Insieme ad altre realtà socioculturali di varia provenienza territoriale, la Rosa di Jericho ha quindi ottenuto un riconoscimento per il lungometraggio “1799 – La rivolta”, uscito nel 2014 dopo tre anni di lavorazione.

 

Ambientazioni e costumi dell’epoca sono fedelmente riprodotti nella rievocazione cinematografica, con una certa attenzione all’uso dei dialetti locali: elementi tali da riportare l’orologio indietro nel tempo, in un periodo di transizione “tra l’ancien régime e un nuovo tempo che ha fatto da preludio al Risorgimento”, per dirla con Aniello Rago, scrittore e storico molese che ha fornito un importante contributo alla realizzazione del prodotto.

La “Rosa di Jericho” a Lanciano

Per le riprese, furono impegnate 180 unità in un set che si è spostato a Conversano, a Gioia del Colle, ad Altamura e ad Acquaviva delle Fonti; cittadine interessate, come Mola, dai moti rivoluzionari che hanno visto insorgere le popolazioni contro l’oppressione della nobiltà.

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