riceviamo dal consigliere Di Rutigliano

In riferimento al tracciato della variante della SS16 nel tratto tra Mola e Torre a Mare è opportuno ricordare che già diversi mesi fa intervenni durante un Consiglio comunale dedicato alle interrogazioni per fare focus sulla questione che in questi giorni ha ricevuto un’attenzione notevole. Finalmente! Anche se con forte ritardo. Però ora bisogna fare in fretta e ci sono pochi giorni per esprimere una scelta così importante. E si sa, la fretta fa fare i figli ciechi. E chi pagherebbe i danni “perenni” di una scelta frettolosa? Ovviamente i cittadini molesi che vedrebbero sottratto territorio agricolo per realizzare una nuova superstrada, che incrementerebbe il traffico veicolare sul nostro territorio.

Da tempo si parlava di una variante da fare alla strada statale 16 per risolvere la congestione viaria che si crea, in particolare nel periodo estivo, all’altezza di Torre a Mare e San Giorgio. Una variante che attraversando i comuni di Triggiano, Noicattaro e Mola avrebbe un impatto notevole sul nostro territorio agricolo, già eccessivamente frazionato. Una evenienza “scellerata”, come ho già espresso in passato, tenuto conto che ridurrebbe ulteriormente il già piccolo ma pregiato territorio agricolo molese, senza che ne derivi alcun vantaggio concreto per il nostro paese. Durante il Consiglio comunale del 29 gennaio 2019 ho invitato il Sindaco ad opporsi ad una tale evenienza, a condividere con il Consiglio ogni eventuale decisione e rendere partecipe la comunità molese attraverso conferenze cittadine. Nulla di ciò è accaduto.

Ora si apprende che il tutto si limita ai lavori in commissione consiliare affinché questa esprima un parere da portare al tavolo regionale. Agire in tempo utile avrebbe significato portare la questione nella più consona sede, l’Aula Consiliare, dove tutti i consiglieri comunali, espressione istituzionale della collettività, avrebbero avuto modo di esprimere e motivare con maggior consapevolezza una scelta così impegnativa e definitiva attraverso un voto che invece viene così riservato solo ai 5 componenti della terza commissione (Leonardo Losito, Giovanni Gallo, Giacomo Clemente, Sebastiano Delre e Michele Daniele). Non sfugge a nessuno la diversa valenza, non solo politica, fra un parere espresso dalla commissione e un atto di indirizzo dell’intero Consiglio comunale. Inoltre, il Consiglio comunale avrebbe potuto, e ritengo dovuto, formulare una proposta diversa rispetto a quelle somministrate dall’ANAS. Ad esempio la realizzazione di un percorso più interno nel territorio metropolitano, che attraversando i comuni dell’hinterland del sud-est barese giungesse in prossimità del nascente nuovo ospedale fra Monopoli e Fasano per poi collegarsi alla SS16 all’altezza di Monopoli. È quantomeno sconcertante apprendere che il Sindaco abbia esordito in commissione ammettendo che l’amministrazione comunale non ha alcuna idea precostituita sulle tre proposte avanzate.  D’altro canto è quello che contestiamo dall’inizio alla amministrazione Colonna: la mancanza di visione, di prospettiva di sviluppo del nostro paese.

Altra proposta avrebbe potuto essere la realizzazione di una variante che consentisse di by-passare San Giorgio e Torre a Mare (oggi diventata il centro dell’universo) per immettersi nuovamente sulla SS16, subito dopo Torre a Mare, ed ancora in territorio di Bari.

Del tutto inopportuna l’idea espressa dal Sindaco di un innesto del nuovo tracciato non già all’altezza della Mola-Rutigliano, bensì di Cozze. Come se il danno dell’attraversamento del nuovo tracciato con innesto allo svincolo di via Rutigliano non fosse sufficiente!

Solo qualche giorno fa, sono stati presentati dall’assessorato pugliese alla “Mobilità e Trasporti” e da ASSET (l’Agenzia Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio) i dati che evidenziano lo stato della mobilità in Puglia. Da questi dati emerge che l’auto privata è ancora il mezzo più utilizzato dai cittadini pugliesi per spostarsi e da qui l’auspicio dell’assessore regionale ai Trasporti di correggere questa tendenza incentivando l’uso del mezzo pubblico. Paradossalmente è esattamente il contrario dell’obiettivo che si vuole raggiungere con la realizzazione di una nuova strada a 6 corsie e più due complanari. A tal proposito sarebbe invece opportuno una maggiore attenzione dell’amministrazione per far ripristinare i collegamenti ferroviari fra Bari e Mola: le recenti modifiche hanno fortemente penalizzato i pendolari molesi che fanno uso del treno come mezzo pubblico per recarsi a Bari o in direzione Sud.

Inoltre, a tutti i livelli, i nuovi strumenti di programmazione e pianificazione, per l’irrompere della questione ambientale e la crescente consapevolezza della vulnerabilità della natura di fronte all’intervento umano, individuano come priorità il superamento della tendenza a trattare il territorio agricolo come area residuale e mettono bene in evidenza le conseguenze negative sul consumo e il degrado delle risorse in contrasto con i principi di sostenibilità. Già nella bozza del DPP (Documento Programmatico Preliminare) del 23 marzo 2009 in tema di tutela ambientale del territorio si evidenziava la necessità

–    del contrasto al consumo di risorse non rinnovabili

–    del contenimento dell’immissione di inquinanti nell’aria al fine di mantenere la qualità di tali componenti ambientali a livelli adeguati a sostenere la vita e il benessere umano, nonché delle specie animali e vegetali

–    la conservazione e, ove possibile, l’incremento della biodiversità.

Oggi, con la scelta di realizzare la variante alla SS16, si va esattamente in direzione contraria.  Perché?

Sempre nel DPP del 23 marzo 2009 si aveva l’obiettivo di portare “Mola da periferia a centro di sistemi territoriali” mentre oggi, con la scelta di assecondare le proposte ANAS, si ha l’impressione di voler marginalizzare Mola a periferia della Città Metropolitana. È questo l’obiettivo dell’amministrazione Colonna? È questo ciò che i molesi meritano?

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