Riceviamo da Lisa Angelillo

In riferimento all’articolo di Città Nostra del 14 maggio scorso sull’ordinanza fitofarmaci, rivolgo una lettera aperta al sindaco Giuseppe Colonna perché vorrei sensibilizzare la comunità molese sulla questione. Spero che possiamo tutti aprire gli occhi sull’argomento “salute” e contribuire a cambiare, se possibile, l’ordinanza del 13 maggio 19 sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari. 

 

Carissimo Giuseppe, 
leggo solo oggi l’ordinanza sull’uso dei prodotti fitosanitari. Ritengo che si stia tutti prendendo un abbaglio e credo si debba subito tutti agire senza polemiche ma con la voglia di correggere quanto prima un errore di valutazione.

Nell’ordinanza vengono ben riconosciuti i grandissimi pericoli contaminatori dei fitofarmaci, pericoli per la salute pubblica ma sempre credo non si sia tenuto ben conto di come è organizzato il territorio molese. Mola è piena di grandi ma soprattutto di piccoli appezzamenti sparsi qua e là a ridosso della città; al tempo stesso nelle campagne molesi si contano tantissime abitazioni. Io per esempio abito in contrada San Marco a soli 3 km da Mola da qualche anno proprio perché volevo tornare a vivere a contatto con la natura e come me moltissimi molesi condividono questa scelta. Ora l’ordinanza di cui sopra per le “zone rurali” prevede che “al fine di tutelare la salute e l’incolumità pubblica in caso di distanza entro 50 metri il trattamento può essere effettuato tra le 00.00 e le 12.00 e tra le 16 e le 19.00”. Aiuto! Si possono spruzzare fitofarmaci 15 ore al giorno?

Il mio panico è che in zona rurale può accadere che mentre un proprietario di tendone d’uva spruzza il suo enorme tendone tra le 10.30 e le 12.00 magari il contadino dell’appezzamento accanto sta raccogliendo pomodori e quindi respirerà a pieni polmoni tutto quel veleno; lo stesso varrà se intorno ci sono case abitate e orti o altre squadre di lavoratori all’opera. Insomma la questione è semplice i trattamenti con fitofarmaci proprio perché velenosi, pericolosi e tossici ovvero cancerogeni dovrebbero essere possibili solo poche ore al giorno, quando non c’è nessuno in giro, nemmeno a lavorare le campagne! Con questa ordinanza una squadra di lavoratori che pota gli alberi in un pezzo di terra, o un abitante che sta annaffiando il suo orticello, o contadini che stanno raccogliendo la verdura in un campo magari si troveranno a farlo mentre nel campo accanto al loro a 200 mt spruzzano veleno a tutte le ore del giorno… Ne hanno ben 15 di ore a disposizione!

Tutto questo poi non tiene per niente conto di chi abita in campagna. Avete mai visto come si barda chi guida il trattorino che spruzza quella roba? È coperto da capo a piedi ed indossa una maschera professionale per non respirare il veleno. Chi tra le 8 del mattino e le 12 o tra le 16 e le 19 gli lavorerà attorno o chi abita nei pressi non ha quell’equipaggiamento di protezione. Quando vengono spruzzati fitofarmaci per l’ora in cui lo fanno devi barricarti letteralmente in casa e per almeno un’ora dopo l’odore è fortissimo e ti brucia la gola. Per almeno due ore se esci nel tuo giardino senti che le esalazioni ti fanno bruciare gli occhi e Dio solo sa cosa fa ai polmoni respirare quella roba, se poi nel frattempo si è alzato il vento, aiuto! Non so se riesco a spiegarmi: questa ordinanza fatta sicuramente in buona fede mette a rischio in primis la salute dei contadini e di tutti coloro che in campagna ci lavorano, poi la salute di chi come me in campagna ci vive ed infine anche la salute di chi magari vuole farsi una passeggiata in bici in campagna per respirare aria buona, come ho fatto io stamattina alle 11.30 salvo trovarmi a scansare veleni a destra e manca! I fitofarmaci sono veleno e il loro uso (anzi vi assicuro, abuso) andrebbe autorizzato solo in fasce orarie non a rischio per la salute: all’alba, come si faceva un tempo! Tra le 4 e le 7 del mattino al massimo, poi stop!

I contadini stessi devono poter andare lavorare in campagna e devono poterci passare 6/8 ore al giorno senza prendersi il cancro alla pelle o agli occhi o ai polmoni perché quella roba resta nell’aria ed i primi a respirarla sono proprio i nostri agricoltori. Quindi chiedo di cambiare questa ordinanza quanto prima nella tutela della salute di tutti noi molesi. Così come è scritta tutela il centro del paese ma non chi abita ai suoi bordi o lavora la terra. Gli operai della terra e i molti molesi che abitano nelle tantissime case in campagna devono avere lo stesso diritto alla salute di chi abita in centro. Sottolineerei anche  che le campagne di Mola sono a soli pochi km dal paese, non tanto distanti dal centro, e questa roba orrenda che usiamo nell’agricoltura si sposta nell’aria e di certo non guarda in faccia a nessuno. 

Caro Giuseppe possiamo prendere subito provvedimenti? Io mi rendo disponibile a fare da Cicerone nelle campagne abitate per spiegare a te o a chi di competenza meglio il mio pensiero, perché scritto magari non riesco a spiegarlo. La salute è un bene davvero prezioso, deve essere tutelata ovunque, anche in campagna. Ti ringrazio molto per avermi letta e spero compresa e resto a disposizione fiduciosa di una soluzione a breve.

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