Redazionale

Il M° Macinanti all’organo Zanin in S. Domenico

Come avevamo annunciato, quest’anno, terminati i Concerti di Santa Maria del Passo all’organo antico Petrus de’ Simone di Sant’Antonio, la Decima Edizione della rassegna internazionale di musica organistica di Mola si amplia con la nuova formula “Dall’Antico al Moderno” vista la disponibilità del nuovo organo Zanin di San Domenico inaugurato alla fine dello scorso ottobre.

L’attesa per vedere all’opera grandi organisti con programmi musicali più ampi di quelli eseguibili sull’organo antico era grande.

Saltato per infortunio il primo incontro con il M° Stefan Baier, Rettore della scuola cattolica di musica della cattedrale di Ratisbona, di fatto sabato scorso ha inaugurato un altro grande organista, l’italiano Andrea Macinanti con un corposo programma di musiche di J. S. Bach e di grandi musicisti del XIX Secolo.

L’attesa non è andata delusa poiché il M° Macinanti ha entusiasmato il folto pubblico accorso in San Domenico con la sua arte e le dotte illustrazioni delle opere eseguite, grazie alla sua vasta cultura umanistica e musicale avendo conseguito, oltre al diplomi in Organo, Clavicembalo e Canto ai Conservatori di Bologna e di Parma,  la laurea cum laude alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e «con menzione d’onore» un Dottorato di ricerca in Filosofia della Musica all’Università di Ginevra.

Il M° Macinanti è docente di Organo al Conservatorio «G.B. Martini» di Bologna ed autore di numerose registrazioni delle opere complete per organo di Ottorino Respighi, Goffredo Giarda, Marco Enrico Bossi, Guido Alberto Fano e Giovanni Tebaldini. Ha curato numerose revisioni critiche, tra le quali i “Fiori Musicali” di Girolamo Frescobaldi, l’opera integrale per tastiera di Alessandro Scarlatti e di Giovanni Battista Martini; un’antologia in nove volumi di musica italiana per organo; l’Opera Omnia Organistica di Marco Enrico Bossi e uno studio sull’analisi e l’interpretazione dei Trois Chorals di César Franck.

Dal 1994 è co-direttore editoriale della rivista «Arte Organaria & Organistica». È membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna e dal 1988 direttore artistico della rassegna concertistica internazionale «Organi antichi, un patrimonio da ascoltare». Nel 2005 è stato insignito dal Presidente Ciampi del titolo di Cavaliere dell’Ordine «Al Merito della Repubblica Italiana». Nel 2017, è stato Membro della Giuria del I° Concorso Organistico Nazionale “Petrus de’ Simone” di Mola di Bari.

Il M° Macinanti ha iniziato il concerto di Mola con il celeberrimo Preludio e Fuga in mi minore BWV 548 di Johann Sebastian Bach (1685-1750) che ha mostrato ai presenti tutte le splendide sonorità del nuovo organo, che in mattinata era stato revisionato dal suo costruttore Francesco Zanin. Dopo aver spiegato con semplicità e affabilità le opere del medesimo grande musicista, il M° Macinanti ha eseguito il Largo, ma non tanto dal Concerto in re minore BWV 043 (trascrizione di Francesco Di Lernia) e l’impegnativo e importante nella storia della musica Ricercare a 6 voci da Offerta Musicale BWV 1079 (trascrizione di Carl Czerny).

Standing ovation a fine concerto

Poi è passato all’esecuzione delle tre trascrizioni per organo operate dal grandissimo organista italiano Marco Enrico Bossi (1861-1925): Moto perpetuo di Nicolò Paganini (1782-1840); Ave Maria di Adolf Von Henselt (1814-1889); e La Fileuse di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847). Ha chiuso il programma l’impegnativa e trascendentale Introduzione, Fuga e Magnificat dalla Divina Commedia di Dante di Franz Liszt (1811-1886) nella trascrizione per organo dal pianoforte dell’Autore. Come bis il M° Macinanti – che per tutto il concerto ha avuto la collaborazione nientemeno di Margherita Sciddurlo come registrante!- ha eseguito Ave Maria di M.E.Bossi.

Alla fine del concerto il M° Macinanti ha elogiato le iniziative molesi in favore della grande musica organistica che si pongono, anche a livello nazionale, come centro di eccellenza. Il Parroco di San Domenico, Don Vincenzo Rizzi, ha ringraziato il Maestro per l’emozione che ha saputo infondere con l’eccezionale esecuzione in tutti i presenti e per la leggerezza con la quale ha toccato i tasti, che ha paragonato alla carezza di un genitore!

Sabato 8 giugno, alle ore 20,45, la rassegna dei concerti Dall’Antico al Moderno vedrà all’opera il Duo Grazia Salvatori all’organo e Tina Giovanna Dell’Orco al flauto, con un programma di musiche, tra gli altri, di J. S. Bach, A. Vivaldi e G. F. Handel, per l’ultimo appuntamento in San Domenico.

A fine concerto

 

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