di Marco Sciddurlo

In bella mostra, a pochi passi dalla strada, ammasso di rifiuti.

Il tempo passa, si parla tanto di attrarre turisti a Mola (almeno beneficiando per riflesso delle mete di caratura internazionale come Polignano a Mare e Monopoli) e poi continuiamo ad offrire uno spettacolo di degrado come quello di “Cala di Portecchia”, un porticciolo sul lungomare che dovrebbe essere una “perla” del nostro paese e non un “pugno nell’occhio”.

Quintali e quintali di posidonia che rendono inutilizzabile quasi tutto lo scalo del porticciolo. Ed in mezzo ai quintali di posidonia troviamo pure relitti di imbarcazioni. E con il caldo, la putrefazione della posidonia potrebbe creare problemi alle vie respiratorie ed agli occhi delle persone (ormai poche) che utilizzano quel piccolo porto per le loro imbarcazioni.

Tratto pedonale invaso dalle erbacce

E nemmeno la vegetazione spontanea viene tagliata, tanto da aver occupato metà della passeggiata in cemento, dalla quale si dovrebbe accedere allo scalo del porticciolo e che conduce alla spiaggia di “Porto Colombo” (quest’ultima sbarrata con i cd. newjersey a causa del crollo del tratto in cemento adiacente al ristorante Gabbiano, in disuso da molti anni).

E con questo degrado non possono mancare i rifiuti, ammassati negli angoli e le buste di immondizia lasciate per terra.

Distesa di poseidonia, erbacce e rifiuti sulla battigia

Gli spiaggianti continuano però ad utilizzare i bracci del porticciolo, benché vi sia un’ordinanza della Capitaneria di Porto, la n. 76 del 23 maggio 2018 (non ci risulta sia stata revocata e, soprattutto, non pare siano venute meno le ragioni per le quali fu emesso quel provvedimento), che proibisce l’accesso e la circolazione pedonale sia allo scalo (ed a ciò, per gran parte, ci pensa la posidonia!) che ad entrambi i bracci di Portecchia.

Inoltre, questo provvedimento vieta l’ormeggio di qualsiasi unità nei moli di sottoflutto e sopraflutto.

Anche relitti di imbarcazioni,coperti dall’erba.

Praticamente, Portecchia non potrebbe essere utilizzata ed è vietato accedervi.

Questo provvedimento, tra l’altro, prevede che l’Amministrazione comunale deve «provvedere all’installazione di segnaletica verticale e orizzontale conformemente ai divieti» dell’ordinanza; ma attualmente non si vede alcuna segnaletica.

Insomma, questa ordinanza è del tutto impunemente ignorata.

Di fronte a tutto questo degrado, il turista che viene nel nostro paese cosa dovrebbe pensare di Mola e dei molesi?

L’accesso pedonale quasi completamente nascosto dalla vegetazione

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