di Francesco Mazzotta

P. Panaro in “La tempesta”

Inaugurazione mercoledì 2 ottobre con “La tempesta” di Shakespeare.

In cartellone 21 spettacoli con 14 produzioni in residence Sfida doppia: i classici per riflettere sull’oggi e il contemporaneo per scavare nell’animo umano.

I classici, innanzitutto. Ma in un teatro aperto ai linguaggi più sperimentali e alle sollecitazioni provenienti dalla società contemporanea, con al centro l’attore non solo interprete ma con specifiche attitudini performative. La Stagione 2019-2020 della Compagnia Diaghilev nel Teatro van Westerhout di Mola di Bari si muove in equilibrio tra indagine storica e rigenerazione creativa, puntando sul teatro di regia capace di riesaminare sul piano estetico il legame con l’eredità dei secoli trascorsi e gli insegnamenti dei maestri del Novecento. Esattamente ciò che accade sin dalla “Tempesta” di Shakespeare ripensata da Paolo Panaro per lo spettacolo inaugurale in programma dal 2 al 24 ottobre con scene e costumi di Tommaso Lagattolla e Francesco Ceo e luci di Peppino Ruggiero. Una nuova produzione Diaghilev con interpreti – accanto allo stesso Panaro – Livio Berardi, Altea Chionna, Doriana Costanzo, Nicola Di Chio, Carlo D’Ursi, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia, Mario Lasorella, Loris Leoci e Antonio Valenzano.

“La tempesta”, canto d’addio del mago Prospero e metafora dell’apocalisse dell’uomo, è il primo dei ventuno spettacoli del cartellone che, tra novità e riprese, prevede ben quattordici produzioni in residence tra commedia, teatro in versi e d’impegno civile, cabaret satirico e avanspettacolo, teatro musicale e per ragazzi. Un notevole sforzo produttivo per la Compagnia Diaghilev, con operazioni impegnative sia dal punto di vista artistico che d’investimento e l’apertura a collaborazioni esterne per un processo di crescita sul piano professionale e creativo.

Il tutto osservato con la sensibilità della gente del Sud, attraverso le parole del passato e del presente. Del passato, per soffermarsi sui temi dominanti dell’esistenza, a partire dal pessimismo verso il destino dell’uomo, tema portante de “La tempesta” di Shakespeare.

E poi, l’ambizione, il bisogno di apparire, la falsità ne “Le smanie per la villeggiatura” di Goldoni con la regia di Paolo Panaro (20, 21 e 22 novembre), o ancora il valore del mito come rappresentazione di un ideale umano nella “Ulisseide” da Omero a Dante di Virginio Gazzolo (6 e 7 novembre). Altri temi: l’ipocrisia, la finzione e le maschere ne “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello diretto da Paolo Panaro (dal 10 al 26 gennaio),  la natura “sovversiva” del desiderio in “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare con la regia di Massimo Verdastro (dal 5 al 16 febbraio), la ribellione degli adolescenti contro la castrante ottusità degli adulti nel “Risveglio di Primavera” di Frank Wedekind diretto da Giuseppe Marini (dal 29 febbraio al 15 marzo) e il pericolo della sopraffazione della dignità e della libertà, grazie al consenso raccolto senza scrupoli, in “Eros e Priapo” di Carlo Emilio Gadda, coproduzione con Galleria Toledo di Napoli per la regia di Massimo Verdastro (dal 2 al 5 aprile).

Sogno di una notte di mezza estate

Con le parole del presente la programmazione indaga, invece, la presa di coscienza del mondo circostante. E oltre ad accendere i riflettori su vizi, luoghi comuni e grotteschi paradossi dell’attuale consorzio sociale con “Toilet” (16 novembre) e “Una notte bianca” (dal 17 al 19 aprile) diretti da Gabriele Pignotta e con “Twentyfive just one leg” dei Virtuosi di San Martino (dal 6 al 10 maggio), riscopre il senso del teatro, della vita e dello humor con “Achille Campanile, il teatro e l’umorismo”, pièce diretta da Paolo Panaro (dal 6 aprile).

C’è anche spazio per le reminiscenze infantili e gli odierni fantasmi con tre spettacoli diretti da Damino Nirchio, “Don Chisciotte, l’ultima avventura” (14 novembre), “L’ultimo Natale del lupo” (dal 20 al 30 dicembre) e “Senza piume”, vincitore del Premio Eolo 2010 come migliore novità dell’anno con musiche dal vivo di Mirko Lodedo (27 novembre), e la “Cenerentola” di Deianira Dragone (18 febbraio).

A completare il piano d’intervento, l’ospitalità di alcune stimate formazioni teatrali come la Compagnia Il Crogiuolo con lo spettacolo “La moglie di nessuno, un incontro possibile con Joyce Lussu” di Virginia Martini con Rita Atzeri (30 e 31 ottobre) e Astragali Teatro con “Mater Medea” di Fabio Tolledi (25 e 26 novembre) e proposte prevalentemente indirizzate all’infanzia con “Semino” di Katia Scarimbolo per la regia di Michelangelo Campanale in una produzione La luna nel letto e Associazione tra il dire e il fare (28 ottobre), “La fiaba di biancaneve” del Teatro delle Forche di Carlo Formigoni (6 e 7 novembre), “Sottovoce” di Terramare Teatro (11 e 12 novembre) e “Bartolomeo e Cioppina” della Compagnia Il Duende con la firma di Deianira Dragone e Carmine Basile (9 dicembre).

Previsti anche matinée per gli studenti, laboratori e altre iniziative formative.

Info e prenotazioni 333.1260425 | 347.1788446.

Biglietti online e circuito vivaticket.

La Stagione 2019-2020 della Compagnia Diaghilev nel Teatro Van Westerhout viene realizzata in collaborazione con il Comune di Mola di Bari e il sostegno della Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale – Piiil Cultura, Unione Europea – FSC 2014/2020, Ministero Beni e Attività Culturali.

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