di Vittorio Farella*

Ieri mattina, a seguito di quanto stabilito dal Tavolo Tecnico il 19 agosto scorso, si è proceduto al sopralluogo nelle aree delle discariche in contrada Martucci per verificare lo stato dei luoghi nel complesso, considerata la lunga assenza di manutenzione/lavori/controlli in regime di permanenza del sequestro cautelativo/conservativo operato dalla Magistratura sin dal lontano febbraio 2012. Un periodo di tempo estremamente prolungato per impianti di quella natura per non destare preoccupazioni su danni ambientali e alla salute pubblica.

Arriviamo a questo risultato di verifica solo ora? No, nel tempo ci sono stati diversi interventi: indagini del PM Pisani, nella fase istruttoria, del GIP Mastrorilli (col 1° incidente probatorio), nel giudizio sulle indagini preliminari, del GUP Diella (col 2° incidente probatorio), nel giudizio di merito per il filone del disastro ambientale, e un primo sopralluogo dei componenti del Tavolo Tecnico del 23 aprile scorso.

Tutte verifiche per constatare lo stato dei luoghi ed eventuali danni ambientali, con i relativi provvedimenti da adottare da parte di chi di competenza per il ripristino e la messa in sicurezza degli impianti e relative aree.

A seguito del primo sopralluogo del Tavolo Tecnico emerse lo stato di forte degrado ed abbandono in cui versava l’intera area, nonché i mancati interventi tecnici. Ancora, proprio l’Arpa rilevava la necessità di una manutenzione generale del corpo della discarica «in quanto la stessa presenta avvallamenti, crescita di vegetazione al di sopra del telo in hdpe e che le acque meteoriche incidenti non vengono allontanate dalla discarica per il tramite della condotta predisposta al bordo della discarica». Inoltre si rilevava che non era dato di conoscere nulla sulla gestione del percolato che negli anni si era raccolto sul fondo della stessa. Di più: dal sopralluogo di poi effettuato sui pozzi spia asserviti alla discarica (ben cinque, di cui due a monte e tre a valle) l’Arpa stessa rilevava una situazione immutata rispetto ad un suo precedente accertamento effettuato il 30.11.2018, fatto pervenire con apposita relazione a tutti gli Enti interessati, ovvero di COMPLETO INUTILIZZO O FUORI USO.

Su queste premesse il Sindaco di Conversano, territorialmente competente sugli impianti, ha inteso intervenire intimando il ripristino degli impianti e la messa in sicurezza dei luoghi, con l’emissione di un’apposita ordinanza (recentissimamente impugnata dalla curatela fallimentare). Né il Tavolo Tecnico ha inteso restare con le mani in mano. Forte delle evidenze del sopralluogo del 23 aprile, riportate puntualmente in verbale, ha deciso di far incardinare in un’apposita relazione, a seguito di nuovo sopralluogo tecnico a cura dell’Arpa Puglia, le criticità evidenziate per poter mettere in sicurezza gli impianti in abbandono, lotti 1 e 3 e pozzi spia.

Quel che più conta, ai fini della nostra pluriennale battaglia, è quello di mettere un punto fermo dal quale ripartire per la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini e programmare la dismissione di ogni attività da quei luoghi martoriati. Siamo sicuri che non finisce qui perché altre clamorose novità sono in arrivo per vincere le resistenze degli interessi privati e della Regione Puglia che, non trovando soluzioni alternative, continua a ritenere Martucci un sito ancora idoneo (sic!).

*Presidente Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

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