di Giuseppe Colonna

Mi hanno insegnato che non sempre le scelte giuste sono anche popolari ma un pubblico amministratore deve avere il coraggio e la responsabilità di assumere posizioni per tutelare l’interesse esclusivo della collettività.

La faccenda delle “villette a mare” ha segnato in senso negativo la storia della nostra città dagli inizi degli anni ’90 ad oggi.

Una bruttissima situazione dalla quale tante imprese, professionisti, famiglie intere hanno pagato pesantemente le conseguenze.

Conseguenze che si sono estese anche ai residenti della zona attorno a via Ugo La Malfa che subiscono da decenni le conseguenze di un’area fortemente degradata.

Capirete bene quindi come non sia stato assolutamente facile portare in Consiglio Comunale il provvedimento che è stato oggetto di lunga discussione nella seduta di ieri, giovedì 10 ottobre avente ad oggetto l’attuazione alla sentenza della Corte di Cassazione penale sez. III n. 17066/2013 che dispone, in via definitiva, l’abbattimento degli immobili.

Si tratta di un provvedimento studiato, ponderato, esaminato attentamente, anche alla luce del parere dell’Avv. Saverio Profeta, legale dell’Ente, richiesto nel 2014 e rilasciato nel 2016. Parere confermato ed aggiornato qualche giorno fa dallo stesso avvocato con ulteriori integrazioni.

Il provvedimento, in estrema sintesi, dà mandato al Capo Settore Urbanistica di predisporre l’ingiunzione di demolizione degli immobili avendo cura, in ossequio al superiore principio di leale collaborazione tra le Amministrazioni Pubbliche, di concertarla preventivamente con la competente Soprintendenza nonchè di attivarsi per l’inserimento dell’area nella Banca Dati sull’abusivismo della Regione Puglia, passaggio indispensabile per accedere ad eventuali finanziamenti (di carattere regionale o nazionale) destinati a coprire le spese per l’abbattimento che, sia chiaro, in base alla legge ed alle sentenze spettano al momento ai lottizzanti e non al comune.

Oltre a quanto detto il provvedimento, a garanzia di tutti, dispone che l’Ente non produrrà alcun atto di disposizione dei suoli confiscati e acquisiti al patrimonio Comunale fino a quando resta pendente il giudizio adito dagli interessati presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che riguarda esclusivamente la questione della confisca dei suoli.

Inoltre, nel pieno rispetto della competenza spettante al Consiglio Comunale (vedasi numerose Sentenze del Consiglio di Stato in materia), si dichiara che non sussistono le condizioni di “prevalente interesse pubblico” per gli immobili interessati dai provvedimenti demolitori.

Fin qui il contenuto del provvedimento.

In conclusione, alcune riflessioni di carattere personale.

Ringrazio i consiglieri comunali rimasti in aula al momento del voto, indipendentemente dal voto espresso. L’ho detto ieri e lo ribadisco oggi.

E’ compito primario di un amministratore pubblico assumersi la responsabilità di una scelta.

Viceversa si assiste solo ad atteggiamenti strumentali e pilateschi che spetterà ai cittadini giudicare.

Avere il coraggio e la responsabilità di assumere posizioni; è quello che questa amministrazione, assieme a tutti coloro i quali lo vorranno, continuerà a fare.

L’area interessata dalla delibera

 

 

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