di Vittorio Farella*
Ordinato l’intervento immediato di recupero del percolato.
Con l’atto di formale diffida del 26 novembre scorso la Sezione Autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, incardinata nel Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche e Paesaggio, ha ordinato alla curatela fallimentare della Lombardi Ecologia la riattivazione del sistema di aspirazione e raccolta del percolato per il successivo avvio a smaltimento, il ripristino dei pozzi di monitoraggio della falda e la riattivazione del sistema di raccolta e convogliamento delle acque di prima pioggia per il successivo avvio a smaltimento, il tutto con i caratteri dell’IMMEDIATEZZA, incaricando l’ARPA Puglia sulla verifica dell’ottemperanza a quanto disposto in diffida.
È la più macroscopica conseguenza fin qui maturata degli effetti della Relazione sullo stato dei luoghi a Martucci eseguito dall’Arpa lo scorso 4 ottobre. Ma quel che maggiormente sconvolge in questa tristissima vicenda è l’incuria degli organi di controllo sull’operato della Ditta Lombardi negli anni.
Infatti l’intervento della Sezione Autorizzazioni ambientali è dovuto , principalmente, al mancato avvio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), concessa nel dicembre 2009, a posteriori (si tratta invece di un’autorizzazione che dovrebbe essere preventiva), quando ormai era prossima la chiusura: per memoria di tutti la cessazione definitiva dell’attività di discarica era prevista per il 31 dicembre 2009 (poi di rinvio in rinvio protratta fino al marzo 2011 e conclusa solo per via del sollevamento popolare).
Già questo, di per sé, è uno scandalo, tanto da far affermare agli Uffici regionali che “la discarica risulta in stato di abbandono in quanto non vengono garantiti i controlli e presidi previsti dal Piano di Sorveglianza e Controllo” (e noi sommessamente aggiungiamo che non crediamo siano mai stati garantiti), ma manca la richiesta di riesame e rinnovo della stessa AIA, essendo decorso i 10 anni di sua validità, e questa volta adeguandola ai compiti di messa in sicurezza e post gestione: compito espressamente richiesto alla stessa curatela, che vi deve provvedere entro il 10 dicembre prossimo, data di scadenza della precedente autorizzazione. La stessa Sezione però richiama l’aspetto più urgente e pernicioso e cioè che “vi è necessità di accedere ai pozzi di percolato con strumentazione idonea per verificare la presenza e il livello del percolato”. Preoccupazione primaria per tutti noi, poiché ogni giorno che passa del percolato potrebbe continuare ad alimentare le falde e ad inquinarle pericolosamente.
L’Ufficio regionale, poi, invocando l’art. 29 decies, comma 9, del Decreto Legislativo 152 del 2006, ravvisa che in caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie (quelle appunto previste dall’AIA), ferme restando l’applicazione delle sanzioni e delle misure di sicurezza di cui allo stesso art. 29 quattordicies, procederà alle diffide e finanche alla revoca delle autorizzazioni e alla chiusura dell’installazione.
Ora, quindi, la palla passa alla curatela e all’Arpa Puglia, l’una per l’esecuzione dei disposti degli Uffici regionali e l’altra per i controlli e le verifiche della tempestiva ed esatta attuazione, affidando a quest’ultima il compito di segnalare gli eventuali mancati adempimenti “informando tempestivamente l’Autorità competente anche per l’emanazione di ulteriori provvedimenti e per la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza ”.
Abbiamo, peraltro e dal nostro canto, ad abundantiam, chiesto al Sindaco di Conversano, competente per territorio d’appartenenza, di vigilare anch’egli sulla perfetta esecuzione delle incombenze ordinate dagli Uffici regionali e sul rispetto dei tempi di svolgimentodelle disposizioni impartite.
Tutto questo non è certo di poco conto, alla faccia di chi ancora sostiene che nulla è accaduto e che si sta perdendo solo tempo.
Mola, 3 dicembre 2019
*Presidente Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”