comunicato stampa*

La stampa locale, anche attraverso le comunicazioni trasmesse dal Sindaco Giuseppe Colonna, ci ha informato che per risolvere l’annoso problema del traffico e dell’intasamento della statale 16, nel tratto compreso tra Bari e Mola, sarà realizzata una variante. Una variante che, ovviamente, consumerà altro suolo.

Senza la dovuta informazione e la necessaria trasparenza, gli amministratori locali (Sindaco, Area metropolitana e Regione) ci hanno spiegato che avrebbero scelto (loro!) tra due varianti di lunghezza diversa e l’allargamento della statale 16. Presentato così, l’allargamento della statale 16 è sembrato a molti di difficile realizzazione e, alla fine, (in men che non si dica) le parti (politiche) coinvolte hanno scelto la variante, che lascerà la statale 16 all’altezza (forse) di Mungivacca (a Bari), attraverserà le campagne di Triggiano, Noicattaro e Mola, e si ricongiungerà con la statale 16 all’altezza della Zona Industriale o di Via Caracappa (a Mola).

Mai qualcuno che ci abbia detto quanto terreno sarà consumato, mai qualcuno che abbia spiegato perché solo quelle tre possibilità tra cui scegliere, mai qualcuno che abbia esposto misure di compensazione a fronte del suolo che sarà consumato.

Volendo fare qualche calcolo, che forse serve a capire di cosa stiamo (consumando) parlando, possiamo segnalare che una variante con sede stradale di 30-40 metri consuma e impermeabilizza una superficie di 3-4 ettari ogni chilometro, sottraendo all’agricoltura anche il doppio (frazionando le campagne e rendendo residuali e difficilmente praticabili i monconi di terreno), andando a ridurre la capacità di assorbire la pioggia (e in questo periodo è chiaro quanto sia importante il terreno per evitare le inondazioni) e fornendo ulteriori criticità ai cambiamenti climatici in corso.

Mola è sempre più piccola in termini di superficie agricola utilizzabile (SAU). La SAU molese, che nel 1990 interessava 4.183 ettari (l’82,5% dei 5.072 ettari della superficie totale del nostro comune – avendone persi 500 nei precedenti 20 anni), nel 2010 (ultimo censimento generale dell’agricoltura) occupava soltanto 3.182 ettari. La variante che è stata decisa sottrarrà altre centinaia di ettari. Eppure poteva essere presa in considerazione la possibilità di allargare l’attuale statale 16 almeno nel tratto compreso tra Mola e Torre a Mare, lasciando in variante la parte da Torre a Mare a Bari. Invece non c’è stato modo di sapere e di parlare.

Intanto, negli ultimi anni, i mezzi di trasporto pubblico tra Mola e Bari sono peggiorati, anziché essere potenziati: molti treni non hanno più la fermata a Mola (bensì a Torre a Mare: chissà perché?!?), molti studenti che studiano a Bari raggiungono Torre a Mare per proseguire in treno verso Bari, molti lavoratori stanno optando per l’uso dell’auto per raggiungere il capoluogo di regione. Alla faccia della sostenibilità ambientale!

Complimenti al manovratore (ma così si rischia di andare a sbattere).

*circolo Legambiente “I Capodieci, dalla campagna al mare” di Mola

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