Redazionale

Ieri sera si è riunita la terza commissione consiliare permanente per rappresentare l’evoluzione dei lavori riguardanti l’ammodernamento della SS16 all’esito della conferenza di servizi in corso, la cui ultima seduta si è tenuta presso la sede dell’ANAS in Bari martedì scorso.

I tecnici dell’ANAS hanno individuato un cosiddetto “canale” sul territorio pugliese, sul quale progettare ed insediare la strada in variante al tracciato esistente del tratto Mola-Bari (denominata ipotesi C).

Il confronto fra i consiglieri presenti alla seduta di commissione (Losito, Clemente, Ungaro, Gallo, Delre, Dirutigliano), assieme al Sindaco ed all’Assessore Berlen è stato proficuo.

Particolare attenzione è stata rivolta ai vincoli da segnalare agli uffici preposti che si occuperanno delle fasi progettuali, mediante la stesura di una sorta di carta delle invarianti strutturali del nostro territorio.

È stato sin da subito chiaro che si sosterrà una realizzazione che non comprima la capacità espansiva dell’attuale zona industriale, in modo da non precludere nessuna ipotesi di sviluppo del nostro territorio.

Infine è stato chiarito che dai tavoli tecnici ministeriali che hanno preceduto la seduta di commissione è sempre emersa l’esigenza di trasformare l’attuale strada statale nel tratto tra Mola e Bari a strada di competenza metropolitana, avente il compito di privilegiare un traffico veicolare più lento e sostenibile.

I prossimi appuntamenti, con ANAS e Ministero, segneranno la conclusione di questo percorso propedeutico e l’avvio della fase di progettazione che avrà modo di approfondire ogni aspetto della variante in esame. (Fonte “La voce”)

A tal proposito, Giuseppe Ruggiero del “Comitato difesa territorio molese” scrive: “I politici e gli amministratori sostenitori del progetto di variante della Statale 16 che si svilupperebbe a monte dell’attuale sede stradale Bari–Mola (pensato in alternativa all’allargamento dell’attuale SS 16) evitano surrettiziamente di informare i cittadini delle comunità interessate, sulla notizia della prossima realizzazione del tratto autostradale Bari-Lecce in linea a quanto ritenuto necessario dall’Unione Europea sin dai primi Anni 90.

Il nuovo segmento autostradale è lecitamente considerato essenziale per garantire armonia ed efficienza del sistema autostradale europeo sia in relazione al traffico nazionale sia in riferimento all’efficientamento dei rapporti con i paesi extra-europei. In particolare, i territori regionali avrebbero benefici diretti che si concretizzerebbero con l’alleggerimento del traffico sulla SS 16 con particolare riferimento al traffico pesante e ai flussi turistici stagionali e a quelli di lunga percorrenza.

Nell’autunno dello scorso anno, il consiglio regionale pugliese accoglieva all’unanimità l’idea di realizzare il nuovo tratto autostradale coniugandola alla necessità di potenziare la strada SS 16 attraverso la realizzazione della terza corsia. Nel tempo la Regione e i governi comunali dei territori interessati hanno ritenuto troppo impattante l’ipotesi della terza corsia (soluzione tecnica fattibile e prospettata dalla stessa Anas) e hanno elaborato l’idea di una variante a monte dell’attuale sede stradale dimenticando però che a monte della attuale rete stradale verrà realizzato nel prossimo futuro l’asse autostradale Bari–Lecce.

Se questo insano pensiero avrà una concreta realizzazione il territorio interessato rischia di essere attraversato da tre assi stradali paralleli (quattro se si considera l’antico tracciato della SS 16, oggi strada litoranea) e relativamente vicini che si tradurrebbero in tre profonde e definitive fratture territoriali e paesaggistiche.

La beffa sarebbe ancora più dissacrante ed ingiusta per il territorio di Mola che – senza aver alcun beneficio dalla realizzazione dell’opera infrastrutturale Anas – verrebbe squartato dalla variante della SS 16 in corrispondenza di un comprensorio agricolo di altissimo valore rischiando di essere interessato nel prossimo futuro dal passaggio dell’autostrada Bari – Lecce nella probabile ipotesi che gli amministratori e i politici comunali siano in continuità con gli attuali governanti e quindi capaci di accettare supinamente che il nuovo tratto autostradale attraversi le zon più interne del nostro territorio (Brenca, Pozzovivo, ecc.) piuttosto che interessare i territori comunali più interni.”

 

 

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