di Michele Calabrese
Dall’ormai 29 novembre 2019, presso la Sala Convegni dell’Accademia di Belle Arti a Mola di Bari, il locale Centro di Aiuto alla vita (Cav) ha inaugurato la seconda edizione di “ Lezioni ”di storia Molese. L’evento consiste in un ciclo di incontri di storia locale alla riscoperta delle antiche origini della città e alla formazione di una propria identità.
Il Primo oggetto di analisi è stato la Villa romana, situa a circa tre chilometri a nord di mola, nella nota Cala Paduano. Luogo dal quale sono visibili, ad un occhio attento, cenni di tracce di un mondo ormai scomparso. Tracce che i cittadini hanno potuto scorgere grazie al lavoro attento del relatore Prof .Francesco Spilotos, docente e cultore di storia locale.
La Villa è un antico edificio abitativo romano, dalla costruzione omogenea e ispirata allo stile della domus palatina dei patrizi romani. È stata edificata da un esponente della classe dirigente socialmente avanzata, tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Si tratta di un’abitazione signorile ad un solo piano dalle molteplici funzioni. Data la sua posizione, venne adibita da Villa agricola a villa al mare; infatti sorge vicino la costa e è inoltre dotata di un piccolo porto, una lama di comunicazione con “Azetium”, antico centro peuceta, e la costa e infine essa svolgeva inoltre una funzione agricola e commerciale data dalla presenza di magazzini. Della villa rimane un piano di calpestio, una moneta di recentissima scoperta raffigurante sul retro un delfino, frammenti di tegole, numerose lucerne e un fondo di bottiglia.
Le parti principali che costituiscono la villa erano sei:
Il Vestibulum (corridoio adornato da statue e colonne che collegava la domus alla strada);
L’ Atrium locale con apertura nel soffitto, con vasca e cisterna per raccogliere l’acqua piovanan
Il Triclinium ( la sala da pranzo);
la culina (la cucina, ambiente piccolo e buio con camino, forno e acquaio);
Il Peristylium (la parte più interna della casa);
Il Cubiculum (la stanza da letto padronale)
E i magazzini che si sviluppavano intorno alla villa.
Durante l’incontro sono intervenute tre ricercatrici del CNR, prossime alla pubblicazione di un articolo di ricerca sulla villa e di nuovi rilievi effettuati con le nuove tecnologie.
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente messaggio pervenutoci dal dott.Ignazio Colella, molese residente ad Abbiategrasso:
“Permettetemi di congratularmi con Michele Calabrese, autore di questo articolo. Mi hanno detto che è un giovane molto promettente e questo articolo lo dimostra. Mi auguro che continui a collaborare con “Città Nostra”, un sito che seguo assiduamente per tenermi aggiornato su quanto accade a Mola, mio paese d’origine che ho nel cuore.