Redazionale

L’ultimo dell’anno è arrivato e con esso, una fase temporale della vita si sta per completare.
Ricordi, confronti, considerazioni e resoconti. Spesso, soprattutto in questo periodo dell’anno ci rendiamo conto di aver investito tanto e di non aver ottenuto quasi nulla, anzi ci sembra quasi di aver collezionato alcuni debiti e crediti emotivi.
Abbiamo investito tanto e anche preso molto, senza impegnarci per far fruttare il tutto. E così ci ritroviamo a pensare a quel che è stato e quello che sarà.
Celebriamo il passato e progettiamo il futuro.
Decidiamo di impegnarci a far meglio. Pensiamo a modi per migliorarci.
Crediamo di poter reinventare una versione migliore di noi stessi attraverso l’idea di stipulare la lista dei buoni propositi.

 

Propositi che se iniziati, spesso mancano di costanza nel tempo e rimangono appesi ad ingombrare uno spazio che ricorda tutto ciò che non è mai stato portato a termine.
Capita infatti, di impiegare tanto tempo a programmare che, evitiamo di renderci conto di quello che ci è realmente accaduto e che ci sta accadendo.
Ci ritroviamo pieni di giudizi verso noi stessi e ci soffermiamo su ciò che non abbiamo fatto, su dove non siamo riusciti.
È così che la tensione sale e l’ansia compare.
Ma cosa bisogna fare per far funzionare al meglio il nuovo anno?
È necessario che ci concentriamo su ciò che realmente è in sintonia con noi stessi.
Che ci soffermiamo su ciò che sentiamo.
È necessario che prendiamo in considerazione le nostre vere esigenze.
Basta con il cercare di capire come dovremmo apparire agli occhi degli altri.
Basta con cercare di compiacere gli altri pur di piacere, pur di credere di essere accettati.
Pur di sentirsi appartenenti ad un gruppo.
Come fare?
Pensiamo alle tradizioni che caratterizzano l’ultimo dell’anno.
Una fra le tante, vuole che, a Capodanno, si buttino via le cose vecchie. Questo perché con l’arrivo del nuovo è bene gettare via le cose vecchie, quelle che non servono più, che ci stanno male; in modo da creare lo spazio al nuovo. Per lasciare il passato alle spalle.
Dunque, concentriamoci sul lasciare andare.
Concentriamoci sul mandare via ciò che non ci serve, ciò che ci fa stare male, non solo per ciò che riguarda le cose materiali ma anche e soprattutto, per ciò che è presente nella nostra testa in modo così costante da evitare di creare nuovi pensieri e così dare inizio al nostro cambiamento.
L’ansia da nuovo anno è data dall’idea che ci facciamo di dover correre per raggiungere gli obiettivi da noi preposti. È data da un’aspettativa troppo alta. È segnata dal ricordo di tutti i fallimenti.
In realtà, l’ansia da nuovo anno è una di quelle “cose” che non ci serve e che ci fa stare male.
Bisognerebbe, nel rispetto delle tradizioni, gettarla via a Capodanno!

A tutti VOI che ci seguite con affetto ogni giorno giungano gli auguri più sentiti dai redattori di “Città Nostra”. Che il 2020 Vi porti pace, serenità e soddisfazioni. AUGURI!!!!!

 

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