Comunicato stampa*

Si dispone che le prescrizioni impartite con la presente diffida dovranno essere attuate immediatamente”. Così prescriveva la Sezione Autorizzazioni Ambientali della Regione Puglia il 27 novembre dello scorso anno e invece ci sono voluti quasi due mesi per esperire solo una parte delle suddette prescrizioni. Questa mattina l’Arpa, che si era attivata nel silenzio delle altre controparti a sollecitare e poi ad eseguire in proprio quanto ordinato dalla Regione, alla presenza del NOE, su ordine e autorizzazione del Tribunale di Bari, in quanto gli impianti sono tuttora sotto sequestro (così si mette anche fine ad una querelle sequestro/dissequestro), ha eseguito il controllo dei cinque pozzi di raccolta del percolato insistenti sul lotto 3 della discarica Martucci per verificarne la presenza e consistenza. In attesa del puntuale riscontro che l’Arpa farà con il suo rapporto, ma anticipiamo che all’apparenza ha dato esito negativo, vi è, invece, da registrare l’ennesimo episodio di non collaborazione della Curatela Fallimentare alle operazioni stabilite.

Innanzitutto sono rimasti, tutti gli interventi (NOE, Comune di Mola e Conversano e nostra Associazione, assieme alla Curatela), fuori dal cancello di ingresso per quasi un’ora perché trovato, ancora una volta, chiuso. Circostanza curiosa e fastidiosa, contestata alla Curatela, poiché in veste di soggetto ospitante, per il suo ruolo di figura sostitutiva della Lombardi Ecologia avrebbe dovuto essere in possesso delle chiavi.

L’argomentazione addotta, di essere depositari del solo compito di curare gli interessi economici della Azienda fallita e non della gestione degli impianti, non ha convinto e francamente la riteniamo ricusabile. Quel che è più, però, è il non aver ottemperato ad alcuno dei precetti ordinati dalla Regione. Eppure era stato loro intimato, con diffida, considerato che “la discarica risulta in stato di abbandono, in quanto non vengono garantiti i controlli e presidi previsti dal Piano di Sorveglianza e Controllo”, “a ripristinare la continuità idraulica tra superficie impermeabile del corpo di discarica e canalette di raccolta perimetrale delle acque meteoriche e a ripristinare le stesse canalette perimetrali; ad assicurare la funzionalità dell’impianto di grigliatura, dissabbiatura e successiva dispersione; ad assicurare la pulizia e costante manutenzione della guaina impermeabile; ad assicurare cura e manutenzione dell’intero sito”, ma soprattutto avevano ingiunto di “provvedere alla riattivazione del sistema di aspirazione e raccolta del percolato per il successivo avvio a smaltimento; il ripristino dei pozzi di monitoraggio della falda; la riattivazione del sistema di raccolta e convogliamento delle acque di prima pioggia per il successivo avvio a smaltimento”. NULLA DI TUTTO QUESTO È STATO FATTO.

La discarica Martucci

L’Arpa, dopo aver invano sollecitato e chiesto la collaborazione per la verifica del percolato, si è dovuta attrezzare per conto proprio. Ora, questo atteggiamento completamente ostativo e contrastante della Curatela non può e non deve restare senza conseguenze.

La grave situazione riscontrata richiama l’immediata assunzione di responsabilità e la imprescindibile e necessaria attivazione di tutti gli attori coinvolti in questa annosa e dolorosa vicenda, perché al più presto si giunga a porre rimedio al disastro in atto.

Mola, 24 gennaio 2020

*Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

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