di Nicola Bellantuono

Il Consiglio Comunale di Mola ha approvato ieri l’ordine del giorno “Verità per Giulio Regeni” presentato da Giangrazio Di Rutigliano.

Nella relazione illustrativa del provvedimento, l’ex sindaco ha ricordato la figura del giovane ricercatore, studente di dottorato  presso l’università di Cambridge, che il 25 gennaio 2016 fu rapito al Cairo, dove si trovava per una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani, e il 2 febbraio successivo fu trovato cadavere nei pressi di una prigione dei servizi segreti, con evidenti segni di tortura. Le autorità egiziane hanno sempre negato il loro coinvolgimento nella vicenda, ma le indagini sono state segnate da depistaggi, uccisione di testimoni e arresti dei legali impegnati nella ricostruzione della vicenda.

Per Di Rutigliano «Giulio Regeni, come anche Antonio Megalizzi (ucciso a Bruxelles nel corso di un attentato terroristico), appartiene a quella generazione di giovani che si sentono cittadini del mondo e per cui troppo spesso l’Italia non riesce a creare le condizioni per sviluppare in patria il proprio progetto di vita».

Nella relazione illustrativa dell’ordine del giorno, il consigliere comunale ha messo in relazione la vicenda Regeni con quella di Patrick George Zaki, studente egiziano all’università di Bologna che nei giorni scorsi, al rientro in patria, è stato arrestato e sottoposto a torture.

Per l’occasione, durante l’intera adunanza del consiglio comunale al banco della giunta comunale è stato esposto lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni”, di Amnesty International, l’organizzazione non governativa che in questi anni si è affiancata alla famiglia Regeni per tenere vivo il ricordo del giovane ricercatore e soprattutto per chiedere al governo italiano e agli altri governi europei di fare un passo formale nei confronti di quello egiziano, in modo che la vicenda non sia insabbiata e far prevalere l’esigenza di verità e la tutela dei diritti umani sulla ricerca di un accomodamento a tutela degli interessi economici tra le due sponde del Mediterraneo.

I consiglieri comunali hanno approvato l’ordine del giorno col voto favorevole di tutti i presenti e l’astensione del solo Michele Daniele, che nel suo intervento ha illustrato le motivazioni che l’hanno indotto a non votare a favore del provvedimento.

Di seguito il contenuto dell’ordine del giorno approvato.

Il Consiglio Comunale,

premesso che Giulio Regeni, nato a Fiumicello (Udine), fu studente del Liceo Petrarca di Trieste e vinse una borsa di studio per svolgere gli ultimi tre anni di Liceo al “Collegio del mondo”, nel New ‎Mexico. Studiò poi ad Oxford e a Cambridge. Dal settembre 2015 si trovava al Cairo per uno studio sull’economia egiziana, dove si occupava di movimenti operai e diritti degli egiziani. Scomparso il 25 gennaio 2016, Giulio Regeni è stato ritrovato cadavere, dopo giorni di torture e sevizie. Le più alte cariche dello Stato italiano sono intervenute per dichiarare la necessità di fare chiarezza sulla morte di Giulio Regeni. Il mondo accademico si è mobilitato per chiedere verità e giustizia ed affermare la libertà di ricerca e inviolabilità dei diritti umani, mentre i ricercatori e dottorandi del dipartimento di Studi Internazionali dell’Università di Cambridge hanno avviato una raccolta firme, rivendicando il valore della libertà e della conoscenza per i giovani e chiedendo tutela per coloro che sono impegnati in circostanze che ledono i diritti e le libertà individuali.

considerato che una risoluzione del Parlamento Europeo del 2016, poi ribadita nel 2019, ha condannato l’omicidio di Giulio Regeni, dicendo che è solo l’ultima delle sparizioni forzate avvenute in Egitto, ciò nonostante al momento quel Paese non risulta inserito nell’elenco dei paesi insicuri.  

richiamata la campagna promossa da Amnesty International Italia “Verità per Giulio Regeni”, al fine di non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, campagna che ha già ricevuto numerose adesioni anche da parte di Regioni e Comuni italiani.

sottolineato che la preoccupazione degli Stati europei per gli interessi economici nell’area del Mediterraneo non deve portare ad un abbassamento della vigilanza sui diritti umani.

invita il Parlamento e il Governo italiano ad attivarsi nelle sedi internazionali opportune, affinché le autorità egiziane facciano chiarezza sulla morte di Giulio Regeni ed i responsabili di questo efferato crimine vengano assicurati alla giustizia. In attesa di azioni concrete ritirare il Console italiano dall’Egitto.

dà mandato di pubblicare sul sito istituzionale del Comune il simbolo dell’impegno per avere verità sulla morte di Giulio Regeni, compreso il richiamo al simbolo della campagna di Amnesty International (e altre associazioni umanitarie).

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