di Donatello Biancofiore

Dove eravamo rimasti? Ah, già. Chiusi i quarti di finale.

Come cantava Vianello:“Se prima eravamo in otto a ballare per la challenge, adesso siamo in quattro a ballare per la challenge”.

Tre fasce, una maschera in titanio, griffata col 10. Sul piatto la storia di questa società fatta uomini. Da una parte Simone Salamina, il capitano del 2014-15, anche lui tassello decisivo della promozione, il condottiero della prima storica stagione in B, dall’altra Elio Preite, l’attuale capitano, in carica da due anni, il ragazzo partito da qui per una carriera ad alto lignaggio e riapprodato al Pala Pinto per raccogliere l’eredità di Francesco Didonna dopo 4 anni.

Sfida spumeggiante, Simone ci tiene a far bene, anela la finale e per un segmento del percorso di sfida passa anche a condurre, Elio però ha dimostrato di essere un cavallo di razza purissima, beniamino del web.

Il contatore dei like trema, raggiungiamo vette mai toccate prima.  La spunta il n.16, in un testa a testa da 912 voti, tanta, tantissima roba.

Poi è la volta della sfida più affascinante, quella che in tanti attendono, non ce ne vogliano Simone ed Elio.

Da un lato l’atleta molese migliore degli ultimi 20 anni di basket giocato, l’uomo del taglio della retina, storia nella storia. 28 Maggio 2014.

Eravamo tutti a Pozzuoli, chi fisicamente chi col cuore in quel pomeriggio campano. E c’era anche Teofilo. Lui e quella Maschera verde, in quella minuscola palestra, assieme a Frank. Il  n. 20 ci mise due lunette di marmo per coronare una rimonta solo a metà del terzo quarto impensabile, a casa della Virtus, davanti a 700 tifosi correttissimi che provavano a spingere i loro beniamini fino alla bella.

Ci mise tanto altro, ma quei due liberi furono pietre pesantissime. Il n. 10 ci mise invece una partita di enorme sacrificio e le braccia lunghissime su quell’ultima azione del Pozzuoli, quell’ultimo disperato tentativo di prolungare la finale. Si chiude così quella parte di storiam, Teofilo con la palla tra le mani, mentre il suono della Sirena è dolcissimo, mentre i suoi compagni cominciano a saltare impazziti di gioia alla ricerca di un abbraccio, di coach Lotesoriere, del compagno vicino, del pubblico molese che straripa per inondare il parquet.

Ecco, ripartiamo da questa istantanea per introdurre la sfida. Teofilo contro Mazzotta. Due storie di cestisti bellissime, che si sono incrociate e sono state una storia sola nel momento più importante della vita di questo sodalizio sportivo. Francesco è un fuoriclasse del web, esuberanza allo stato puro, un volto calamita dell’empatia altrui, dovunque è approdato ha lasciato assembramenti di estimatori. E poi Frank, fuoriclasse del rettangolo, atleta scrupolosissimo, vero professionista del basket, più schivo del suo avversario, senza dubbio. E’ qui, in questa differenza caratteriale che forse potremmo spiegare l’esito di questa splendida semifinale. Numeri altissimi, oltre 700 preferenze, vince Teo, ma ancora chapeau per entrambi, aggiungiamo noi.

Restano le finali. Prima la finale nobile, solo un pò meno dell’ultimo atto. Quella per il terzo e quarto posto. Salamina-Mazzotta. Tutta sul filo del rasoio. Nessuno dei due riesce mai a prendere un grande vantaggio, sul foto finish taglia il traguardo prima Simone, ma di una manciata di like. Salamina sale sul terzo gradino, e si gode ilgran finale.

Domenica 10 Maggio. L’ora X scatta alle 12.00. Preite-Teofilo, Teofilo-Preite. Ormai il binomio è contagioso. Finale annunciata. Il web social, e non solo, è bollente. Il passaparola è irrefrenabile. Pronti-via, si galoppa, frantumando record col passare dei minuti. Prima mezz’ora 200 like, prima ora 500. Alle ore 15.30 il vecchio record di preferenza è già un ricordo, qui si vola altissimi verso l’esplosione delle pagine. Ed è un testa a testa di quelli entusiasmanti. Teofilo sempre davanti, Preite a rincorrere cercando di accorciare l’elastico, nessuno molla di un centimetro, i like si moltiplicano, non si sa dove, non si sa come, entrambi tirano fuori dal cilindro like con una precisione svizzera. Andiamo a letto con un tira e molla pazzesco.

Ci rialziamo e siamo vicini ai 2000 click. Incredibile. Suona il gong, Facebook ci ha complicato la vita, non rendendoci possibile la creazione del sondaggio. Per un bug (non ancora ripristinato) ci tocca spulciare la miriade di commenti per fare lo scrutinio dei voti, sembra di essere in un ballottaggio da elezioni: Teofilo, Preite, Preite, Teofilo. Bello, bellissimo, un successo di pubblico che testimonia l’amore per due giovanotti, uno di 40 anni, l’altro di 26. Grazie ragazzi, è stata una sfida senza tempo, senza tensione, senza astio. Si sono scambiati i voti ed è un dettaglio bellissimo che incarna a pieno lo spirito della challenge. 2019 voti, fantastico. Ha vinto Teo. Grazie ragazzi, davvero, a voi finalisti e agli altri 14 che han giocato con noi in queste settimane.

Abbiamo provato a riempire il silenzio di questi mesi, il silenzio delle palestre vuote, dei pallazzetti spogli, di una palla a spicchi che resta nella cesta e non rimbalza sul parquet, sui tabelloni, sul ferro. Il silenzio triste dei nostri cuori, orfani temporanei di una passione grandissima. Ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo provato a strappare nuovi sorrisi, nuovo interesse, abbiamo cercato iniezioni di passione, non svanita, mai, solo in stand-by. Speriamo di esserci riusciti.

Donatello Biancofiore

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