Comunicato stampa

Al Presidente della Giunta Regionale PUGLIA MICHELE EMILIANO

Al Presidente del Consiglio Regionale PUGLIA MARIO LOIZZO

Oggetto: Proposta in merito agli accessi al mare in tempo di covid 19.

Egregi Presidenti,

la prossima estate, ormai alle porte, sarà connotata da aspetti particolarmente stringenti e di massima cautela per quel che riguarda l’accesso e la permanenza sui lidi marini, che avverrà con criteri, modalità e condizioni tuttora in via di definizione.

Poiché da sempre, specialmente nei giorni festivi, diversi lidi, pubblici o privati che siano, sono letteralmente presi d’assalto tanto da creare situazioni confusionarie, definite in gergo da “carnaio umano”, il mantenimento della distanza sociale diverrà un problema serio e pressoché irrisolvibile, se non si troveranno soluzioni adeguate in un Paese, come l’Italia, ove si snodano, tra penisola ed isole, quasi 8.000 Km. di costa, di cui più del 10%, circa 865 Km., nella sola Puglia.

Se, nel nostro caso, si aggiunge che la Legge regionale Minervini, la n.17/2006, ha fissato la quota del 60% di spiagge libere e il 40% per i privati (la più pubblica tra tutte le Regioni d’Italia!) dovremmo dedurre che la questione spazio per la Puglia  rappresenterebbe  meno  problemi  che  altrove.   Sennonché  tanti  di  questi  spazi  sono pressoché inaccessibili, e per diverse ragioni: la principale è rappresentata dagli impedimenti di accesso al mare. La particolarità della costa barese, in specifico, è quella di avere poderi coltivati fino al limite del demanio marittimo e quindi potrebbero esserci chilometri di costa inaccessibili se non attraverso la battigia dopo aver imboccato qualcuna delle poche strade d’accesso alla stessa.

L’esempio più illuminante, considerata la grandissima attualità, è quello di Costa Ripagnola: da Cozze a S. Giovanni di Polignano, circa 6 Km. di lunghezza, vi sono solo due strade di penetrazione​ al mare e la prima ad oltre 3 Km. da Cozze per Polignano (Cala Fetente).

Orbene, servono soluzioni che possano eventualmente costituire anche un punto di partenza integrabile in futuro nella rete per la fruizione pedonale dell’istituendo parco. Qualche premessa, prima di avanzare una nostra proposta.

La prima: i nostri avi di qualche secolo fa avevano risolto il problema prevedendo strade d’accesso al mare ogni 500 m. circa, i cosiddetti capodieci, che nel corso soprattutto dell’ultimo secolo sono state in gran parte privatizzate dall’assalto delle costruzioni e lottizzazioni sulla costa, molto  spesso in adiacenza  ai  litorali, privatizzando  di  fatto le  spiagge.  La  seconda:  i lidi  in concessione ai privati, quando contigui fra loro, creano ulteriore impedimento d’accesso al litorale. Fortunatamente, in questo secondo caso, sovviene a sostegno la  Legge  4 dicembre 1993 n. 494, modificato dall’art. 1, comma 251 della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Legge Finanziaria 2007), che stabilisce “di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante  l’area ricompresa nella concessione, anche   al fine di balneazione”.

Dunque  il  vero problema resta quello dei terreni privati senza strade di accesso al mare per lunghi tratti di costa; e spesso trattasi di costa rocciosa, tortuosa e sconnessa, frastagliata, con insenature e avvallamenti, poco spaziosa, difficilmente percorribile e fonte di probabili assembramenti lungo il percorso. È ora, perciò, di affrontare concretamente il problema, già più volte sollevato, in precedenza, a carattere generale, ma oggi ancor più urgente e pressante anche per favorire la decongestione che sicuramente potrebbe favorire gli stessi comuni turistici costieri, Polignano a Mare in primis.

Certamente sarebbe auspicabile un provvedimento legislativo di carattere nazionale, cosa che anche intendiamo perseguire, intanto però ci sono margini di considerazione e interventi anche di carattere regionale e locale in materia (in quest’ultimo caso coinvolgeremo le Amministrazioni locali). Sarebbe perciò auspicabile un intervento delle Vostre Autorità in materia e perciò lo sottoponiamo alla vostra attenzione, pronti a collaborare concretamente e fattivamente alla realizzazione di strumenti idonei per perseguire il fine di un uso diffuso della costa e non limitarlo a pochi e densamente affollati spazi, soprattutto nella contingenza attuale del coronavirus.

Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”

Il Presidente

dott. Vittorio Farella

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