Comunicato stampa*

AVVOCATI E GIUDICI: SI È OTTIMI AVVOCATI CON I PROPRI ERRORI E OTTIMI GIUDICI CON QUELLI DEGLI ALTRI

“Se non avrò ciò che mi è stato promesso io faccio saltare il banco al primo consiglio comunale”

A detta del Gallo, il consigliere Losito ha esternato tale minaccia alla maggioranza consiliare, prima ancora del suo insediamento ufficiale, rivendicando un ruolo ben preciso: quello di Presidente del Consiglio. Peccato che a far saltare il banco ci stiano provando, a più riprese, proprio i due consiglieri Gallo e Sciannameo. E non da ora.

Di fatto sta che di tutto il discorso che avremmo dovuto sorbirci durante lo scorso consiglio comunale a firma ed a voce del Consigliere Gallo non si sia realizzato nulla. Così come diventa difficile cercare di comprendere cosa voglia realmente dimostrare lo stesso consigliere. Perché, così come loro sono in grado di dimostrare quanto detto con atti ed accordi pre-elettorali, allo stesso modo lo siamo noi.

È davvero semplice far passare la versione dei giovani consiglieri inesperti e raggirati in sedi nelle quali viene meno ogni confronto dialettico con chi avrebbe tesi del tutto contrapposte.

Ma si sa il confronto non è per tutti e non è da tutti.

Quando gli stessi dichiarano che “coerentemente con quanto espresso e ribadito più volte in campagna elettorale, questo gruppo, non ha mai preteso nulla: mai ha cercato o aspirato a qualche poltrona”, pensano realmente che un gruppo di persone in una stanza e sedute attorno ad un tavolo possano aver dimenticato quanto a più riprese preteso in forza di un numero di voti ostentato più e più volte?

Davvero si preferisce passare per ingenui e/o vittime, dopo che più volte ci si è vantati di un attivismo politico che non nasce nel recente passato? (non è certo la prima campagna elettorale quella del 2018 a cui si è preso parte).

Ad oggi, di tutto quanto quello riportato nell’intervento del consigliere Gallo non vi è il minimo riscontro. Leonardo Losito portato per presidente, siede in consiglio, Giovanni Vincesilao portato per vicesindaco ricopre il ruolo di assessore e Vito Orlando portato per assessore è vicesindaco. E ancora una volta la domanda sorge spontanea: cosa vuole dimostrare il Gallo, cantando tra l’altro così tardivamente e non essendo per altro nemmeno supportato dall’evidenza che quanto pianificato in campagna elettorale oggi rispecchi la realtà?

Non finisce qui, nel suo scritto, lo stesso Gallo cita un documento riportante la scadenza dell’accordo sottoscritto in merito agli incarichi assegnati. Scadenza abbondantemente superata e che per altro non ha visto alcuna rivisitazione degli incarichi assegnati, ma anche qui, probabilmente questa scadenza era più a cuore al gruppo ApM che al resto della maggioranza, visto che, guarda caso, oggi sono proprio loro a dirci che non si sentono rappresentati da questa Amministrazione.

Ciò che davvero ci sfugge è come possa il gruppo consiliare che di fatto ha come rappresentante in giunta il massimo esponente, il Sindaco, non essersi sentito mai rappresentato tanto da avanzare richieste di incarichi amministrativi più rilevanti come, ad esempio, proprio la presidenza del consiglio (lo hanno anche ammesso, poco dopo aver detto di non aver mai richiesto nulla).

Evidentemente le dinamiche che nel 2018 hanno portato i due a staccarsi da un “leaderismo” proprio del vecchio sistema, al quale appartenevano già, non erano poi così fondate, tanto da spingerli oggi a dichiarare apertamente il supporto alle elezioni regionali di un membro di minoranza, storico rappresentante di quel vecchio sistema da cui loro stessi hanno dichiarato più volte di voler prenderne le distanze.

Da tutta questa assurda storia, a noi, che a quanto pare siamo quelli che hanno architettato tutto lasciando a bocca asciutta i due consiglieri, non può che balzare agli occhi una sola considerazione: quanto si è disposti ancora a perseguire la falsa strada della moralità e dell’etica se ad impartire le lezioni sono due consiglieri che nonostante abbiano motivato fino alla nausea le loro diverse vedute politiche ed ideologiche continuano a sedersi tra i banchi della maggioranza e a ricoprirne i ruoli nelle relative commissioni? È evidente che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Il concetto non proprio evidente è come si possa parlare di attaccamento a poltrone e a ruoli, avendo in seno il medesimo problema. Un paradosso.

Infine, se vogliamo davvero entrare nel merito delle ultime vicende e smetterla di gridare “Al Lupo” per cercare di essere soccorsi, il Presidente del Consiglio, durante l’ultimo consiglio comunale, ha esercitato i suoi compiti chiedendo al consigliere Gallo di intervenire restando sul tema ed è a tutti consentito, oggi, appurare che l’intero discorso del suddetto consigliere non era assolutamente riferito al tema in discussione ovvero alla paventata incompatibilità dell’avv. Losito con il suo ruolo di consigliere comunale. Al contrario era l’ennesima puntata da mandare in onda al fine di denigrare e screditare un progetto del quale fino a qualche mese prima si faceva parte e che ad un tratto è diventato scomodo da portare avanti.

Ci duole oggi apprendere che da parte dei due consiglieri non vi è stata senza dubbio lealtà e trasparenza (strano pretenderla da parte loro adesso), possono raccontare al mondo intero la favola di Alice nel paese delle meraviglie e magari anche strappare qualche consenso, ma certo non possono raccontarlo a loro stessi guardandosi allo specchio, perché loro ed almeno altre dieci persone che sono state sedute con loro al medesimo tavolo, sanno qual è la verità e non è certo quella ostentata in un intervento che rasenta il disgusto.

Per i motivi sopra esposti i Movimenti La Voce ed Idea chiedono un gesto di coerenza e lealtà nei confronti di un elettorato che evidentemente non può essere più rappresentato dagli stessi in un progetto amministrativo quale quello di Cantiere Civico, ovvero le dimissioni dei consiglieri Giovanni Gallo ed Elisabetta Sciannameo per tradimento del mandato elettorale… ma comprendiamo la difficoltà che gli stessi avrebbero ad abbandonare una scena così appetibile.

Mola è un paese strano, si chiede a gran voce da anni un cambio di rotta, un coraggio mai visto, una ripartenza degna di un paese che nulla ha in meno a realtà a noi prossime, ma allo stesso tempo ci si nasconde dietro un clientelismo sempre più marcio e che sempre più logora le nostre generazioni.

Probabilmente Mola merita di non essere cambiata.

Probabilmente Mola chiede di non essere cambiata.

*I movimenti politici La Voce e Idea

 

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