Comunicato stampa*

Stamattina in Consiglio Regionale va in scena l’ultimo atto del tormentato iter della Legge istitutiva del Parco Naturale Regionale Costa Ripagnola. Dopo 23 anni dalla sua previsione legislativa si dovrebbe approdare al definitivo varo della tanto agognata Legge. Il condizionale è d’obbligo, visto il travagliato cammino, e il tentativo, che sicuramente interesserà i due fronti contrapposti, quello della variegata area ambientalista e quello dell’allargamento delle maglie fino a svuotare sostanzialmente ogni garanzia di tutela paesaggistica e ambientale. Per questo motivo la nostra Associazione è del parere che la contrapposizione degli interessi debba cessare in questo frangente, una sorta di tregua che rinvii ogni decisione ulteriore al prossimo Governo regionale, che sicuramente potrà intervenire con correzioni e ravvedimenti eventuali. MA NON SI DEVE RINVIARE L’APPROVAZIONE, pena il rischio di vanificare tutto il lavoro fin qui svolto, con la consegna della mano libera per un periodo di tempo che potrebbe diventare esiziale per la salvaguardia di quell’angolo di Paradiso invidiatoci dal mondo intero. La posta è troppo alta per correre tale rischio e noi INVITIAMO IL CONSIGLIO A VOTARE IL PROVVEDIMENTO anche così come licenziato dalla V Commissione, se non vi sarà convergenza possibile per migliorarlo.

Se viene votata la Legge istitutiva del Parco Ripagnola

PER NOI SARÀ VITTORIA

Non è, e forse non lo sarà nemmeno domani, la Legge che avremmo voluto, ma comunque, se votata, AVREMO IL PARCO RIPAGNOLA. Il lungo e travagliato cammino della Legge, intrapreso nel luglio di un anno fa, dopo due anni di lotta pressoché solitaria del comitato spontaneo de “I pastori della costa” e con la collaborazione della nostra Associazione, a partire dall’inizio dello scorso anno, ha trovato forti resistenze da parte di interessi confliggenti con la perimetrazione e zonizzazione prevista dallo schema di Disegno di Legge adottato dalla Giunta Regionale pugliese alla fine dello scorso febbraio. In particolare il Comune di Polignano, forte delle antiche previsioni del suo PRG, regolarmente approvate dalla Regione Puglia, rivendicava il mantenimento di tali prospettive e in questa maniera si esprimeva in sede di Conferenza di servizi. In tale occasione annotavamo anche la voglia degli Amministratori polignanesi a voler ridimensionare il più possibile l’area interessata, magari declassandola a Parco Urbano, da gestire direttamente. Le decisioni assunte sono state di tutt’altro segno; certamente di più ampia garanzia dal punto di vista archeologico, naturalistico e ambientale, ma confliggenti con le aspettative consolidate, di diversi cittadini, dallo strumento urbanistico vigente in Polignano. Nulla di più scontato, ed ampiamente annunciato in sede di Conferenza di Servizi, di ricorsi giudiziari, che puntualmente sono stati prodotti. Senza voler entrare nel merito delle rivendicazioni (per noi più garanzie di rispetto del territorio e dell’ambiente ci sono e meglio è) una mediazione era nell’ordine naturale delle evoluzioni possibili. Assai arduo il compito della composizione degli interessi in campo che si prospettava agli organi decisori per ritrovare un equilibrio: ma questo è uno dei compiti precipui della politica! E così la Commissione consiliare ambiente della Regione, dopo diverse riunioni, audizioni, rinvii e l’alternarsi di soluzioni, un punto di equilibrio lo ha raggiunto, sostanzialmente all’unanimità. Quel che ne è venuto fuori NON CI PIACE, ma definirla Legge truffa è una distorsione. C’è chi ritiene che ci siano le condizioni per modificarla all’ultimo minuto utile, chi si azzarda perfino a pensare di ripristinare il testo licenziato dalla Giunta Regionale (fantasia o pura illusione?), e sta lavorando per questo obiettivo; noi ne siamo felici e speriamo, anzi ce lo auguriamo, che riescano nel loro intento, ma NON CI CREDIAMO per ragioni  molto semplici. Intanto, se non si tratta di un semplice ripristino ex ante (fuori discussione per le ragioni già esposte), va trovato un equilibrio nel variegato gruppo di associazioni che si sono sommate nell’ultimo periodo del percorso pro Ripagnola e poi, successivamente, fra le forze politiche e i singoli consiglieri su tale testo: operazione allo stato inimmaginabile. Il TEMPO PER NOI È SCADUTO E SE SI VUOLE EVITARE CHE QUELLE MERAVIGLIE DELLA NATURA, QUEL PATRIMONIO DELL’UMANITÀ, NON VENGANO LASCIATE ULTERIORMENTE SENZA TUTELA, con tutti i seri rischi che ne conseguono, LA LEGGE VA COMUNQUE APPROVATA.

Ci sarà modo e tempo per magari rivederla, per riadeguarla alle più pregnanti esigenze di rispetto ambientale, per vigilare sul preciso rispetto delle norme ed eventualmente rimediare a qualche strattone di troppo, MA IL RISCHIO DI NON APPROVARLA NON LO ACCETTIAMO.

Invitiamo, pertanto, il Consiglio regionale a varare il provvedimento, perché, in caso contrario, saranno loro i responsabili dell’abbandono del territorio, della rovina di quello scrigno d’oro.

*Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci
Il Presidente dott. Vittorio Farella

 

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