di Nicola Rotondi

Il sindaco di Mola Giuseppe Colonna

Entra nella sala convegni del Gabbiano accompagnato da tutti i consiglieri di maggioranza (all’infuori di Franco Battista e Franco Palazzo, “assenti per alcuni acciacchi, ma con noi in prima linea”), dal vicesindaco Vito Orlando, dai rappresentanti delle liste sostenitrici e dagli assessori al completo, fatta eccezione Nico Berlen. L’intenzione voluta è quella di dare un segnale di compattezza rispetto agli attacchi ricevuti, alla preannunciata mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio Mario Lepore e al timore di una spallata che potrebbe arrivare in autunno, dopo le elezioni regionali.

Nel frattempo il sindaco Giuseppe Colonna lancia un messaggio agli avversari politici: Cantiere Civico è unito, nonostante l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri di Alleanza per Mola Giovanni Gallo ed Elisa Sciannameo e le “polemiche inutili, strumentali e sterili” delle ultime due settimane.

“Siamo qui per riaffermare che critica e rilievi politici siano doverosi e legittimi. Ciò che non condividiamo è che si metta in dubbio la moralità, la correttezza e i comportamenti di chi ha scelto di spendersi per il bene collettivo” esordisce Colonna “I cittadini giudicheranno alla fine”.

Mario Lepore, presidente del consiglio comunale

In premessa, a difesa di Lepore, Colonna legge la trascrizione del passaggio della seduta consiliare del 16 luglio scorso per ribattere alle accuse di “censura fascista” rivolte da Gallo, prima che questi rinunciasse all’intervento, poi esposto nella conferenza stampa della scorsa settimana.

Lascia trasparire la delusione politica e personale per i rapporti ormai sfilacciati: “Sono stato eletto nel 2015 nella lista civica ‘Alleanza per Diperna’, poi divenuta ‘Alleanza per Mola’ , che mi ha visto fondatore. Provo amarezza per l’evoluzione di un percorso che non appartiene ai principi fondativi”. Colonna afferma infatti  che, subito dopo le elezioni, “insieme a candidati e non candidati, siamo stati esclusi da ogni riunione, incontro e azione politica di carattere organizzativa posta in essere dalla lista”.

Il confronto c’è stato, ribadisce Colonna, ricordando l’accordo sottoscritto da tutte le componenti della maggioranza, basato su una riflessione stabilita a fine 2019 – poi posticipata – sulla presidenza del consiglio e sugli incarichi assessorili. La pandemia ha poi interrotto il dialogo programmato.

Il leader di Cantiere Civico smentisce la proclamata assenza di ambizioni a un assessorato da parte di Alleanza per Mola, riportando un documento del 14 agosto dell’anno scorso (pubblicato da Città Nostra – si veda https://www.citta-nostra.it/2020/07/27/apm-replica-ad-idea-e-la-voce/) , in cui viene invocata la richiesta di “un rappresentante di ApM in un ruolo politicamente strategico all’interno dell’amministrazione”.

“Assumermi appieno la responsabilità delle scelte di carattere politico è stata l’unica condizione che ho posto quando ho accettato la candidatura a sindaco” ricorda Colonna.

Pur dinanzi ai “cerchi magici” contestati alla maggioranza, “non vi è stato nulla di deciso in altri tavoli. Tutte le scelte politiche, discusse e animate, sono emerse nella fase di gestazione dell’amministrazione e nell’elezione del presidente del consiglio”.

Dal canto suo, il sindaco individua “una grave mancanza di rispetto” nell’atteggiamento di ApM quando il gruppo affermava, nelle riunioni di maggioranza, che l’unico confronto sarebbe avvenuto solo col sindaco e non con gli assessori. “Ciò ha fatto venire meno la fiducia”.

Colonna difende anche il metodo amministrativo: “Se non vi era piena condivisione all’interno della maggioranza, il procedimento non partiva, sia per i temi urbanistici, sia per i temi economico-finanziari. Ci riuniamo ogni settimana per i tanti elementi da discutere”.

Colonna pone subito le cose in chiaro: non ci saranno repliche ad ulteriori reazioni da parte dei consiglieri dissidenti. “Si è commesso l’errore di arrampicarsi sugli specchi per motivare scelte che hanno ospitalità in altri contesti. Ne siamo rammaricati”.

La questione della sollevata incompatibilità di Losito, oggetto anche di un documento presentato dal consigliere pentastellato Michele Daniele, viene considerato il prodromo dell’uscita dalla maggioranza, che Colonna fa risalire di fatto al marzo scorso, quindi prima dell’ufficializzazione di tale decisione in aula (8 maggio).

In sintesi, Colonna sostiene che non vi sono motivi politicamente validi nella scelta di Gallo e Sciannameo (“credo che i veri motivi siano altrove) e mette in guadia dalle manovre di palazzo mirate a far cadere l’amministrazione. Cita gli obiettivi che attendono il governo cittadino (Pug, Pums, Piano comunale delle coste) garantendo di non voler offrire alla cittadinanza delle soluzioni blindate.

La conclusione è perentoria: “Siamo davanti a un bivio. Con le loro assenze in commissione, non fanno il dispetto all’amministrazione ma al paese, cui si continua a fargli torto. Alla gente interessa quando saranno riparate le strade e quando sarà sistemato il verde. Non capisce cose che appartengono alla vecchia politica”.

 

Città Nostra ha rivolto al sindaco le seguenti domande:

Pensa a un tentativo di recupero dei rapporti con i consiglieri dissidenti?

Ci sono elementi di carattere pregiudiziale che lo impediscono. Mi aspetto che votino i provvedimenti in linea col programma, ossia proprio quelli che portiamo in approvazione e quindi in linea con quanto da loro annunciato. Ciò che è accaduto nelle ultime ore pone degli interrogativi, sia sul rendiconto, sia sulla sfiducia al presidente del consiglio, eletto anche da loro. Da lì si valuterà se intendono mantenere la traccia dell’appoggio esterno.

Attende una mozione di sfiducia dopo le regionali?

Le mozioni di sfiducia devono essere motivate rispetto a quanto si sta facendo. Non possono dipendere dai risultati elettorali. Abbiamo lavorato molto in questi due anni complicati, senza attribuire responsabilità a chi ci ha preceduti. Quindi non mi aspetto una mozione di sfiducia.

Ritiene il civismo un esperimento riuscito, alla luce della rottura – dopo nemmeno due anni – con Alleanza per Mola, che è stato il nucleo fondativo (senza sminuire le altre forze di Cantiere Civico) di una coalizione composita creata per vincere e amministrare?

Rivendico questa esperienza: il civismo è uno strumento di unione a livello locale che unisce persone anche provenienti da diverse idee politiche, ma animate dal raggiungimento di obiettivi comuni. Non significa essere neutri dal punto di vista politico. Dragare il porto non è di destra o di sinistra.

 

 

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