di Michele Daniele*

Il consigliere Michele Daniele in un intervento al consiglio comunale

Le questioni di finanza pubblica, e di quella locale in particolare, sono di una complessità mostruosa, nonché spesso inutile. E più la materia è complessa, più è soggetta a manipolazioni e mistificazioni. Tanto più che difficilmente l’attenzione mediatica si concentra sulla lettura critica di quello che avviene all’interno di un bilancio. Approfittando della fresca approvazione in Consiglio comunale del bilancio consuntivo (il cosiddetto Rendiconto) della scorsa settimana, vorremmo fornire un contributo al riguardo, nei limiti permessi da uno o più  articoli.

Le questioni che riguardano il bilancio di un Comune di per sé sarebbero piuttosto semplici: ci sono soldi che il Comune incassa (attraverso tasse e tributi comunali o sovracomunali) e soldi che il Comune spende per assicurare i servizi necessari alla cittadinanza. Naturalmente un Comune non può spendere più di quanto incassa e, viceversa, è opportuno che spenda tutto quello che incassa perché tra i suoi fini non c’è quello di ottenere un utile.

Il Rendiconto (o bilancio consuntivo) dell’anno appena trascorso è il documento che dovrebbe evidenziare quanto un’amministrazione comunale è capace di raggiungere i risultati che si era prefissi con il bilancio preventivo sia internamente (attraverso un clima organizzativo teso al raggiungimento di risultati efficaci) sia esternamente (soddisfazione della comunità di riferimento e benessere sociale complessivo).

Va da sé che un Comune è tanto più bravo ad amministrare se riesce, con pochi soldi in entrata (tasse basse, ma anche poca spesa per i motivi suddetti) ad assicurare alti livelli di servizi alla cittadinanza. Viceversa l’amministrazione di un Comune è pessima se con tanti soldi in entrata (tasse alte e quindi tanta spesa) eroga servizi di bassa qualità: strade dissestate, edifici pubblici in dissoluzione, sporcizia, degrado e abbandono generalizzati, elevata burocrazia e lentezza nel rispondere alle richieste dei cittadini, eccetera.

Ciò detto, come si comporta il Comune di Mola rispetto ai comuni limitrofi? Soprattutto in confronto con i comuni di analoga popolosità come Conversano e Noicattaro? Ma anche rispetto a Comuni relativamente meno popolosi quali Polignano e Rutigliano?

Ognuno di noi  ha, nel tempo, maturato  una propria idea sul livello dei servizi erogati dal Comune di Mola, sulla qualità della vita, sulle attività produttive e commerciali rispetto ai paesi limitrofi. Ed in genere Mola soccombe al confronto con i comuni limitrofi su diversi punti di vista.

La domanda che ci siamo posti come  Movimento 5 Stelle è: da dove deriva questa inadeguatezza del livello di servizi comunali molesi? Sarà perché abbiamo poche entrate e quindi poche tasse e quindi poca capacità di spesa?

Per rispondere a questa domanda l’unica è analizzare i dati ufficiali, confrontando i rendiconti dei paesi limitrofi con quello di Mola per capire per l’anno appena trascorso quanto i singoli comuni hanno incassato (e quindi speso).

La tabella seguente riporta alcuni indicatori essenziali, paese per paese, arrotondati al milione di euro, e relativi all’intero 2019 (principio di competenza), tranne per Polignano che sono riferiti al 2018 in quanto, alla data, non ha ancora approvato il rendiconto 2019.

Ci siamo concentrati su entrate e uscite correnti, cioè quelle di natura annuale e ricorrenti, mentre non abbiamo considerato le entrate e le uscite in conto capitale, cioè quelle spese una tantum che si effettuano, ad es., per nuove opere pubbliche o per manutenzioni straordinarie.

 

Milioni di €

Mola

Conversano Noicattaro Rutigliano

Polignano

Entrate per tributi locali

14

15 13 11

12

Trasferimenti da altri  Enti

7

6 1 0,5

1

Entrate Extratributarie

3

2 2 0,5

1

Totale entrate correnti

24

23 16 12

14

Totale spese correnti

21

21 14 10

14

 

Giovanni Vincesilao, assessore a bilancio-gestione economica e finanziaria-tributi-sport-fondi europei-politiche del lavoro

La prima riga riporta le entrate del Titolo 1 che si riferiscono a entrate di natura tributaria: Tari, IMU, Tasi e simili. Insomma le tasse comunali, inclusa l’addizionale comunale sulla dichiarazione dei redditi. Come si vede, il livello di tassazione locale è simile per tutti i comuni, con Mola (14 milioni) che si posiziona immediatamente dopo Conversano (15) e prima di Noicattaro (13), mentre i valori inferiori di Rutigliano e Polignano sono giustificati  dal minor numero di abitanti.

Differenze significative invece per la seconda riga (Titolo 2) che raccoglie i trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche (Provincia, Regione e Stato) derivanti comunque da tasse che altri cittadini italiani pagano e che vengono trasferite a Mola. Mola primeggia in questo tipo di entrate, sopravanzando di poco Conversano e surclassando nettamente gli altri comuni. C’è da dire che Mola, essendo capofila in ambito di zona per i servizi sociali, riceve finanziamenti anche per conto di Noicattaro e Rutigliano, quindi andrebbe leggermente diminuita l’entrata per Mola e corrispondentemente aumentate quelle per gli altri due paesi, ma il discorso a livello macro non cambierebbe più di tanto.

La terza riga raccoglie altre entrate comunali di natura non tributaria (Titolo 3) derivanti da servizi comunali quali: canoni di locazione, vendita di servizi e di beni, e simili. Anche in questo caso le entrate per il nostro comune sono superiori a quelle degli altri.

Il totale delle entrate correnti (quelle che si ripetono ogni anno) vede Mola primeggiare insieme a Conversano, mentre Noicattaro ha un livello di tassazione decisamente più basso, così come hanno meno soldi a disposizione sia Rutigliano che Polignano.

Conseguentemente il livello di spese che possono permettersi Mola e Conversano è notevolmente superiore a quello di Noicattaro, Rutigliano e della stessa Polignano, che viene presa a modello come sviluppo turistico, produttivo e commerciale.

Morale della favola: Mola non ha livelli di entrate, e quindi capacità di spesa, affatto inferiori a quella degli altri comuni limitrofi. Quindi il basso livello di servizi che è capace di erogare deriva da altre cause.

In funzione della propria sensibilità e del livello di consenso o dissenso rispetto all’amministrazione Colonna, ognuno potrà individuare le cause di questa incapacità comunale a fornire servizi adeguati. Noi sommessamente ci limitiamo ad indicare le nostre.

  • A) Scarsa efficienza della “macchina comunale”. In periodo elettorale tutte le forze politiche si sono impegnate a rendere più efficiente l’organizzazione del Comune e a potenziarlo. I vincitori non hanno migliorato alcunché anzi, se possibile, sono riusciti a peggiorare la già insoddisfacente precedente situazione. Se il Comune non funziona non può funzionare l’intero paese e, quel poco che funziona, lo fa nonostante il Comune e non grazie al Comune.
  • B) Scarsa capacità di programmazione dell’amministrazione. Lo si denota dalla non approvazione né discussione di atti strategici quali il Documento Unico di Programmazione, il Piano delle Opere Pubbliche, la gestione del Patrimonio comunale (il Comune non sa neanche le proprietà che possiede, il che conduce a scandali veri e propri come il celebre “villaggio vacanze”).
  • C) Scarso interesse alla gestione delle problematiche quotidiane della cittadinanza (pulizia, manutenzione ordinaria, traffico, parcheggi) e focalizzazione su nuovi progetti che, se e quando realizzati, verranno abbandonati all’incuria.
  • D) Estrema attenzione a specifici interessi particolari e scarsa attenzione agli interessi generali.
  • E) Ma soprattutto, alta necessità di spesa derivante da un demenziale sviluppo urbanistico che ha esteso l’area urbana in modo eccessivo, con le conseguenti onerose necessità di illuminazione, manutenzione e pulizia di strade, di fognatura e di verde pubblico.

Certo, non tutte le cause degli scarsi risultati di gestione sono imputabili a questa amministrazione, ma tanti, troppi, membri di questa amministrazione sono gli stessi delle passate amministrazioni e si posizionano più dalla parte del problema che della soluzione.

*Consigliere comunale M5S

Condividi su: