di Michele Daniele*

La vicenda del cosiddetto “villaggio vacanze” è forse sin troppo nota per richiamarla ancora una volta da queste pagine. Qualche giorno fa è stato fatto un passo avanti importante: l’emissione da parte del Comune di Mola di una ordinanza di sgombero degli occupanti  abusivi. Ordinanza salutata con il solito trionfalismo da parte del nostro sindaco social come risolutiva.

In realtà di risolutivo c’è ben poco, anzi è facile rilevare che siamo addirittura tornati indietro rispetto a diversi decenni fa, in questo eterno gioco dell’oca che è la nostra amministrazione comunale. Intanto perché l’ordinanza deve essere dapprima notificata, poi deve essere eseguita, poi i fabbricati abusivi devono essere sigillati per impedire che gli occupanti abusivi vi possano far ritorno, dopodiché deve essere emessa una ordinanza di demolizione.

Ordinanza di demolizione che in realtà è già stata emessa nei primi anni ’90 e che non è mai stata eseguita, come spesso succede per ordinanze emesse dalla nostra amministrazione.

Ecco, prescindendo dai tempi di conclusione di questa vicenda, ritengo interessante analizzarla perché mi sembra la plastica evidenza del metodo con cui il nostro Comune è stato (dis)amministrato negli scorsi decenni. Metodo rimasto totalmente invariato in questi due anni di amministrazione Colonna e che, molto faticosamente e con risultati modesti, stiamo provando a cambiare come M5S. Vediamo.

Il compito degli amministratori comunali eletti pro tempore è quello di amministrare il Comune (e sin qui, monsieur De La Palice non avrebbe saputo far di meglio).  Tra le altre cose da amministrare c’è ovviamente il  patrimonio comunale. E la prima cosa da fare per poter amministrare il patrimonio è quello di conoscerlo, di sapere quali sono le proprietà intestate al Comune, dove si trovano, qual è la loro destinazione d’uso..

Basandomi su queste banali considerazioni, ho iniziato ad esaminare le proprietà comunali all’interno dell’apposito elenco, teoricamente aggiornato e approvato annualmente da Giunta e Consiglio comunale. Per inciso, un elenco orrendo, scarsamente descrittivo con, spesso, uniche informazioni numero di foglio e numero di particella per individuarle. Così mi imbatto nella pagina in figura dove, a parte addirittura qualche coordinata errata, noto una particella acquisita con una ordinanza del 24/3/1992 che, come ormai noto, deriva da una lottizzazione abusiva e con conseguente acquisizione al patrimonio comunale, come la legge prescrive.

 

 

 

 

 

 

 

Dopo averla individuata sulla mappa con l’aiuto di strumenti ampiamente disponibili online (Google Maps e sistemi informativi territoriali) ho effettuato un sopralluogo e compare magicamente il “villaggio” rappresentato in questa foto da satellite.

Foto satellitare del “Villaggio vacanze” abusivo

 

Inizio ad evidenziare questa sconcertante scoperta dapprima all’interno della commissione di Controllo e Garanzia, poi al Segretario Generale, poi all’Ufficio Tecnico ed infine al Consiglio Comunale: nessuno ne sa niente. Né i vari responsabili degli uffici, né i vari amministratori che si sono succeduti negli scorsi decenni. Passi per i nuovi amministratori ma la cosa è sconcertante per amministratori che svolgevano compiti di consiglieri, assessori e sindaco e che quindi avrebbero dovuto amministrare il patrimonio comunale loro affidato dalla cittadinanza, e quindi quantomeno avrebbero dovuto conoscerlo.

Sovrapposto allo scandalo di occupanti  illegittimi che hanno continuato ad abitare nella stagione estiva questi fabbricati abusivi di proprietà comunali, c’è lo scandalo di un’amministrazione distratta, incurante dei beni comunali, assente, vacante. Accanto allo scandalo del “villaggio vacanze” c’è lo scandalo del “villaggio vacante”: il palazzo comunale che omette di gestire il proprio patrimonio.

All’atto  dell’acquisizione dell’area in oggetto al patrimonio comunale, i lottizzanti abusivi fecero ricorso al tribunale aprendo un contenzioso con il Comune. Ma il procedimento fu dichiarato perento, cioè estinto per mancanza di interesse a proseguire da parte delle due parti in contenzioso. Ciò avvenne nel 1998. Da quella data l’area era nella disponibilità del Comune e si sarebbe potuto procedere con la demolizione dei fabbricati abusivi e utilizzare tale area per i bisogni della comunità. Per esempio istituendo un parco comunale, un’area attrezzata per la balneazione, una piscina comunale o tanto altro. Per inciso, responsabile Urbanistica e assessore ai Lavori Pubblici dell’epoca sono gli stessi della presente amministrazione: la coppia di fatto B&B.

Invece venne abbandonata in mano ai lottizzanti abusivi che hanno continuato a disporne come se fossero ancora i proprietari. Tra l’altro continuando a costruire fabbricati abusivi (ciò è facilmente desumibile esaminando lo storico delle mappe fotogrammetriche, anche queste facilmente disponibili online). Ma non basta, i fabbricati sono stati oggetto di compravendita, ovviamente al di fuori di qualsiasi legalità, così come si effettuano atti di compravendita di una refurtiva.

A rendere questa cosa sconcertante una vera e propria beffa ci sono altri particolari altrettanto sconcertanti:

  1. quasi tutti gli occupanti non sono molesi ma triggianesi, baresi e noiani
  2. gli occupanti hanno goduto di questa “residenza estiva” senza pagare un centesimo né di IMU e neanche di tassa rifiuti, pur godendo dello stesso servizio di raccolta rifiuti riservato ai cittadini che pagano regolarmente le (esose) tasse comunali.

Approfittando di questa vicenda, ho lavorato in commissione Controllo e Garanzia su un documento di proposta con suggerimenti su come strutturarsi per effettuare una migliore gestione del patrimonio comunale. Perché lo scopo prioritario non era quello di individuare responsabilità e colpe passate ma individuare perché ciò era potuto succedere ed evitare che potesse accadere di nuovo.

In realtà il documento non è stato portato a termine a causa di un atteggiamento ostruzionistico adottato da alcuni consiglieri di maggioranza. Consiglieri di maggioranza che in precedenza avevano boicottato e bocciato una proposta per la redazione di un migliore Documento Unico di Programmazione (DUP).

Cosa che mi fa avere sulla “opposizione costruttiva” lo stesso giudizio che Fantozzi aveva su “La corazzata Potemkin”…

E che per cambiare l’amministrazione di un paese lo si può fare solo essendo al governo. Tanto più se la maggioranza boccia pregiudizialmente qualsiasi proposta dell’opposizione, o almeno, di una certa parte dell’opposizione.

Villaggio vacante quindi. Come vuota è buona parte di questa amministrazione. Per dirla con una etichetta suggeritami da un anziano e caustico concittadino: nu rezz vacand.

*Consigliere comunale M5S

 

 

 

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