di Nicola Rotondi

A quasi dieci anni dalla sua scomparsa, Enzo Del Re ritrova voce e lustro con un riarrangiamento d’autore di uno dei suoi dischi più importanti che va al di là del tributo alla memoria fine a sé stesso.

Si tratta di un nuovo progetto di Vito Quaranta, musicista molese che ha sempre nutrito ammirazione per l’arte musicale semplice e impegnata di Del Re.

“Nei primi anni novanta, ebbi l’idea di coinvolgere Enzo Del Re per un concerto dove ero intenzionato a ristrutturare e rileggere la forma poetica di “Maul”, uno dei suoi lavori. Ero poco più che un ragazzino quando uno dei miei fratelli acquistò il disco “Maul” ed io incuriosito da questa non copertina che assomigliava, e non per scelta, al White Album dei Beatles. Lo divorai letteralmente completamente rapito da questa voce rauca e carica di emotività e della percussività tribale che successivamente scoprii era una sedia.

Quaranta rievoca il suo incontro con il cantautore: “Lo andai a trovare al mercato dove vendeva le sue cassette e mi presentai un po’ goffamente e con timore. Sapevo del suo essere un po’ diffidente e scontroso, ma come verificai era solo un guscio per difendersi da ‘a gend’ du monn, mbm’. Cosi parlammo di tante cose e sorprendentemente mi disse che aveva sentito parlare di me, cosa che mi inorgoglì (‘So saput cà sì brv…’), ma di partecipare a questo tributo proprio non gli interessava. Era però incuriosito da quello che ne poteva venir fuori. ‘E fallo tu: io ti vengo a sentire’, mi disse”.

Si può considerare l’inizio di una conversazione artistica ancora aperta che ha coinvolto altri musicisti: con Vito Quaranta (voce & chitarre), hanno collaborato Marinella Dipalma (voce); Vince Abbracciante (fisarmonica e organo); Giorgio Vendola (contrabbasso); Francesco De Palma (percussioni). Sarà possibile ascoltarla sabato 26 settembre (orario di ingresso: 20:30; inizio concerto: ore 22:00) presso il “Canonico” in Contrada Brenca – via Chiancarelle, 48 (per prenotazioni: 080 4737744 3486628593 3487212867).

“A distanza di anni credo che sia stata giusta la sua scelta per tantissimi motivi” aggiunge Quaranta “ma quell’idea non mi ha mai abbandonato e così, sfruttando questo periodo di tempo sospeso che stiamo vivendo, mi sono messo a lavoro e, praticamente tutto d’un fiato, ho riarrangiato tutti i dodici brani. Credo sinceramente che Enzo avrebbe bisogno di una visibilità più giusta ed indipendente dal credo politico il suo messaggio è universale e coerente, e tutti noi in questo periodo di falsi miti avremmo bisogno di uomini puri, ed Enzo lo era sicuramente”.

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