Redazionale
Sono state depositate le motivazioni che hanno portato, il 30 maggio scorso, il Collegio (composto da tre giudici) della Prima Sezione Penale del Tribunale di Bari a condannare il dott. Diperna Stefano a cinque mesi di reclusione, col beneficio della sospensione della pena e della non menzione della stessa nel casellario giudiziario, ed ad assolvere l’arch. Berlen Nicola.
I due ex sindaci erano stati imputati per il reato punito dall’art. 328 c.p., «rifiuto di atti d’ufficio. Omissione» (si tratta di un delitto «dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione»), perché, secondo l’accusa, in qualità di primi cittadini e pubblici ufficiali «omettevano di adottare, per ragioni di sicurezza pubblica, igiene e sanità un’ordinanza contingibile per il risanamento del degrado ambientale» dell’area delle ville a mare di via La Malfa, in contrada Cozzetto (poste sotto sequestro e, dal 2013, confiscate e divenute di proprietà comunale con sentenza definitiva della Corte di Cassazione).