dell’Avv. Giambattista Mola
Per dovere di cronaca, già anni fa, l’allora Sindaco ed un Assessore querelarono un Consigliere Comunale, colpevole di aver offeso sia il prestigio del Consiglio Comunale sia l’onore di esso Assessore. Il Consigliere Comunale in questione era stato accusato nello svolgimento del proprio compito di essere andato oltre le righe della normale critica politica. La giustizia ha poi dimostrato il contrario.
Successivamente, in altra Consigliatura, fu il Presidente del Consiglio (di matrice politica diversa rispetto ai precedenti accusatori) che querelò i Consiglieri di opposizione, ritenendo di essere stato lui offeso nell’onore, avendo gli stessi nella loro attività, a suo dire, oltrepassato i limiti (immaginate quale fu poi la difficoltà per il Presidente del Consiglio conservare quella imparzialità che il ruolo richiede). Non sono informato in questo caso di quale fu l’esito della querela (penso comunque negativo, perché diversamente se ne sarebbe parlato).
La situazione ora si ripete.
Questa volta è il Sindaco ad aver querelato però dei cittadini, rei per dei commenti a suo dire diffamatori pubblicati su di un giornale locale (non si sa se investenti la sfera personale oppure relativi allo svolgimento della carica rivestita), nonché il direttore responsabile dello stesso giornale in quanto correo.
Da parte di alcuni dei querelati si è dato, tra l’altro, alla querela un significato politico, avente, secondo loro, il preciso intento di soffocare la dissidenza ed il diritto di critica legittimamente esercitato.