di Giovanni Miccolis
1860
Senza necessità di lotta armata (così come riconobbe l’ex ministro borbonico Liborio Romano)la Basilicata era ormai nelle mani del “Governo Pro-dittatoriale Lucano” che si insediò nel palazzo appartenente all’Intendente e cominciò ad emanare provvedimenti: fu affidato il comando della brigata al colonnello Boldoni; fu messa una giunta insurrezionale di tre cittadini in ogni comune; fu disposto che le autorità esistenti rimanevano al loro posto, ma in nome di Vittorio Emanuele, quale Re d’Italia, e di Giuseppe Garibaldi, dittatore delle Due Sicilie, in nome dei quali dovevano essere emanati gli atti; furono istituiti un Comitato di Sicurezza Pubblica ed una Commissione di Ingegneri per la fortificazione della città; fu istitutito un Comitato di Finanza per raccogliere fondi necessari all’impresa; fu formata una Giunta Sanitaria di Chirurghi e Farmacisti per soccorrere eventuali feriti.