Redazionale
L’orchestra del Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli terrà Venerdi’ 11 Aprile, alla ore 20.30, nella Chiesa ‘Sacro Cuore’ in Mola di Bari, via A, Moro, n. 27, un concerto per ricordare il Dott. Vito Antonio Dellegrazie in occasione dell’anniversario della nascita.
Sarà eseguito lo ‘Stabat Mater’ di F. J. Haydn, per soli, coro e orchestra. La cittadinanza e tutti coloro, anche non molesi, che lo hanno conosciuto ed apprezzato sono invitati.
Vito Dellegrazie, esponente politico della Democrazia Cristiana, di cui resse la segreteria per molti anni, fu anche consigliere ed assessore comunale, nonché sindaco di Mola. Eletto alla Provincia, fu consigliere ed assessore.
Uomo mite, onesto e generoso, mise sempre al primo posto del suo impegno politico l’attenzione alla risoluzione dei problemi di Mola e dei suoi cittadini. Era un pragmatico: poche chiacchiere e fatti concreti.
Il Dott. Vito Antonio Dellegrazie, dirigente del Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari per 35 anni, ha fondato, con il maestro Nino Rota, i Conservatori di Musica di Puglia e Basilicata con dedizione, sensibilità, onestà e generosità, caratteristiche del suo carattere che egli ha profuso anche nel suo impegno politico, sociale, culturale e familiare.
Rivolgo queste note ai più giovani, i quali non hanno avuto la fortuna di vivere gli anni in cui il nostro stupendo, seppur piccolo, teatro è stato il luogo in cui, ogni settimana (prevalentemente di giovedi), si sono avvicendati non pochi insigni musicisti (quali, ad esempio, Giorgio Gaslini… per non parlare della costante attenzione del grande Maestro Nino Rota), i quali, accompagnati dalla Orchestra della Provincia di Bari (Vitantonio Barbanente: chi rammenta questo nome?), hanno scritto pagine prestigiose della vita culturale svoltasi nella nostra cittadina.
Il tutto, piaccia o non piaccia, soprattutto grazie a Vito Dellegrazie.
Dopo di che, è bene stendere il classico “velo pietoso”, riguardo quanto sia non stato fatto da quanti avrebbero potuto e, soprattutto, seguirne l’esempio.
Chiedo scusa per il “refuso”.
Dopo di che, è bene stendere il classico “velo pietoso”, riguardo quanto sia non stato fatto da quanti avrebbero potuto e, soprattutto, DOVUTO seguirne l’esempio.