Redazionale
L’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” ha inviato la seguente nota alla Procura della Repubblica di Bari e al NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri, in relazione a movimenti e operazioni sospette all’interno e nell’intorno della discarica.
In ogni caso, a prescindere dal comunicato dell’Associazione, segnaliamo ai lettori l’anomalia tipica della giustizia italiana di un’udienza preliminare – con il compito di decidere il rinvio a giudizio chiesto dalla Procura per 11 persone con diverse accuse, tra cui il disastro ambientale -, che va avanti da mesi con continue e ridondanti udienze, rinvii e mille cavilli utilizzati dalla difesa a scopo meramente dilatorio e per ottenere, di fatto, la prescrizione di alcuni reati e l’impunità.
Si riuscirà mai ad ottenere giustizia in nome del popolo inquinato? Invitiamo la popolazione molese a tenere alta la guardia.
Ecco il testo della lettera:
Da qualche tempo, visto lo stato di abbandono dei lotti dopo i sequestri della Magistratura, si stanno verificando episodi che abbiamo il dovere di segnalare per comprendere fino in fondo cosa sta avvenendo in quei luoghi e se non è il caso di approfondire e indagare situazioni che destano sicuramente sospetti.
Tanto per iniziare in un pozzo sotto sequestro, sigillato, precisamente il P server, avviene che transita acqua nel relativo impianto di distribuzione posto a valle della valvola posta sul tubo di aspirazione collegato alla pompa. Abbiamo rilevato che è stato tranciato il tubo di mandata ed è stato operato (o già preesisteva?) un by-pass sullo stesso tubo per permettere ad acqua proveniente presumibilmente da altro impianto di allacciarsi alla rete di distribuzione del pozzo sequestrato.
Ci chiediamo: tutto questo è a conoscenza degli inquirenti? Ci potrebbero essere compromissioni per l’analisi delle acque di falda di detto pozzo P server?
C’è poi un’altra stranezza: la rete di recinzione della parte nord-est, a valle degli impianti, è stata in un primo tempo tagliata e poi ricucita in un punto vicino alla cancellata ed ultimamente rimossa o scardinata per circa 100 m., più a valle, non sappiamo da chi, tanto da lasciare libero passaggio a chiunque all’interno. Ci chiediamo: si è a conoscenza della circostanza? Ciò potrebbe causare inquinamento di prove negli impianti sotto sequestro?
E a tal ultimo proposito segnaliamo un’altra apparente anomalia, ovvero la presenza di un motore elettrico sul mantello del 3° lotto, che chiunque può aver sistemato e che potrebbe anche preludere ad un allacciamento ad una pompa: e, nel caso, per far cosa?
Sono questi interrogativi che ci poniamo e, nell’ottica della preservazione delle prove per il procedimento penale e dello spirito di collaborazione che ci contraddistingue, stiamo pertanto operando la presente segnalazione. Gradiremmo, ove possibile, conoscere e sapere e magari ricevere delle risposte per fugare dubbi e sospetti.
Mola, 28 luglio 2015
Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”
Senza voler minimizzare. E’ talmente grande il disastro, la tipologia dei rifiuti (non urbani) abbancati in discarica e nelle aree limitrofe, che, difficilmente, si riuscirà a nascondere il corpo del reato! Ecco, se fosse possibile, prima delle sentenze, vorrei il completo risanamento e chiusura assoluta della discarica in contrada Martucci. Vorrei che l’intero impianto, obsoleto già dal primo giorno di funzionamento, fosse smantellato e , se proprio vogliono, portarlo da qualche altra parte o, meglio, smaltirlo!