di Andrea G. Laterza
Nuvoloni spessi e cupi hanno portato pioggia torrenziale sul nostro territorio a partire da sabato scorso. E Mola, come è già successo altre volte nel passato recente, è andata sott’acqua in diverse zone.
La novità, però, è il completo allagamento del fronte mare targato Bohigas.
L’anfiteatro è diventato una piscina; il fossato del Castello, con i famigerati locali realizzati in violazione del Piano Regolatore, una fogna; un ristorante nuovo di zecca è stato assediato dall’acqua che inesorabilmente saliva; la piazzetta di Portecchia trasformata (ancor più del solito) in un lago.
E, comunque, le idrovore dei Vigili del Fuoco per tirare su l’acqua da garage e cantine e da molte abitazioni al piano terra in giro per il paese.
Si è dimostrata tutta l’inadeguatezza dei lavori eseguiti per il nuovo lungomare: le acque piovane corrono all’incontrario, e cioè verso il Castello, le abitazioni e i locali commerciali, anziché scendere verso mare, com’è logico che sia. Sarà che la spianata di cemento non ha caditoie e griglie a sufficienza? Sarà che non sono state date le giuste pendenze? Fatto sta che l’opera mostra estrema fragilità: un gigante di cemento dai piedi di argilla.
E se il tempo meteorologico ha spezzato i primi bagni di mare e la tintarella dei molesi, non volge nemmeno al bello il tempo della politica.
Il consigliere comunale Giuseppe Calabrese è stato aggredito la scorsa settimana, davanti al Municipio, da un imprenditore edile per questioni attinenti a problemi politico-burocratici. Un paio di ceffoni che la dicono lunga sul clima avvelenato che si respira dentro e fuori il “cubo del potere”. La gente è esasperata da lungaggini e ritardi spesso ingiustificati della macchina amministrativa, ma di certo non può essere giustificato alcun atteggiamento violento o prevaricatore nei confronti di impiegati e rappresentanti istituzionali: a Calabrese va la nostra solidarietà, che si somma a quella espressa dai gruppi consiliari di minoranza e dai consiglieri di maggioranza nell’ultima seduta di Consiglio Comunale.
Un Consiglio che è allo sbando già da molti mesi, forse da un anno e più, con continui cambi di casacca e un “ammuina” che lascia interdetti e perplessi.
La telenovela, perfino peggiore di quelle brasiliane e venezuelane, sull’elezione del vice-presidente del Consiglio tiene banco da troppo tempo per dover tediare ancora i lettori.
Tuttavia, da ultimo, si è pronunciato il Prefetto di Bari, dott. Nunziante, interpellato dai consiglieri di opposizione. Il Prefetto ha risposto come era già intuibile a chi è addentro alle cose della politica e ha un po’ di conoscenza del diritto degli enti locali.
In sostanza, Nunziante ha invitato maggioranza e minoranza al dialogo, non potendosi risolversi d’imperio una questione che attiene unicamente alla sfera dei rapporti politici, e quindi a trovare un accordo. Ma tra suocere, si sa, ci si intende poco: non è difficile pronosticare che il braccio di ferro continuerà fino alla scadenza naturale del Consiglio.
Al di là di questa infinita e stucchevole “querelle”, che davvero non interessa a nessun cittadino impegnato nella guerra per il lavoro (cercandolo o tenendoselo stretto) e afflitto dai mille problemi della vita quotidiana, quello che più preoccupa in questo momento è lo sfilacciamento sempre più conclamato della maggioranza, mentre la minoranza sale sull’Aventino senza fare politica.
Ultimo episodio della mancanza di governo e di abdicazione al ruolo di opposizione è quello accaduto lunedì 16 giugno.
In discussione vi era un punto molto importante, ovvero l’approvazione del bilancio consuntivo 2013. Senza il voto sul provvedimento non si può poi votare il bilancio di previsione, indispensabile per la vita amministrativa del Comune. Sarebbe stata l’occasione per la maggioranza di evidenziare e vantare l’azione amministrativa svolta nello scorso anno, e allo stesso tempo l’opposizione avrebbe potuto far risaltare le pecche e le manchevolezze come contraltare. E’ così che funziona la democrazia.
Ma, il nostro massimo consesso cittadino, non se ne è dato per inteso. Le vistose assenze tra le file della maggioranza (Lattaruli, Quirino, Bufo, Fiore) e l’assenza di tutti i consiglieri di minoranza (ad eccezione di Francesca Mola, che ha espresso solidarietà al consigliere Calabrese) hanno impedito la discussione del punto all’ordine del giorno, sia pure in seconda convocazione.
Certo, è la maggioranza a dover assicurare il numero legale. Ed è molto grave l’assenza di ben quattro consiglieri di centro-destra. Un’assenza che diventa sempre più politica, facendo risaltare l’ormai debole presa che ha il Sindaco Diperna sui suoi consiglieri. La minoranza ha scelto ancora una volta di non presenziare, facendo mancare il dibattito: scelta legittima che, tuttavia, non risolve i nodi di una scarsa incisività dell’opposizione sia in Consiglio che nel tessuto sociale della città.
Il Sindaco dovrebbe chiedere una verifica politica alla sua maggioranza: se non ci sono le condizioni, Diperna farebbe bene a dimettersi. Un commissario prefettizio, in attesa delle prossime elezioni comunali del 2015, non farebbe peggio di quanto sta accadendo in quest’ultimo scorcio di consigliatura.
(le foto sono di Matteo Ranieri)
Non ho mai visto niente di simile!La politica molese è come il meteo FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI e rischia di sommergere i cittadini.L’attuale consigliatura è troppo attaccata alla poltrona per sperare in un gesto di buon senso, e l’attuale opposizione è inesistente.Oltre 4 anni di Diperna non è stato fatto nulla, solo promesse e polemiche. Le strade fanno schifo, le scuole fanno schifo, la città è sporca, le addizionali sono aumentate, le tasse sono aumentate, non si vede ancora la luce delle grandi opere del pirp di contrada cerulli, e del sovrappasso di via paolo vi.DIMETTETEVI TUTTI!!!!
Condivido quanto enunciato dall’articolo e dalla lettrice Giada. Vorrei comunque evidenziare che indipendentemente dalla quantità di acqua che si è abbattuta sul nostro paese, il sistema di fogna bianca non è funzionante come dovrebbe essere. Che io sappia non esiste una manutenzione della fogna bianca qui a Mola sia ordinaria che straordinaria. Qualche anno fa è stata realizzata la fogna bianca alle strade di PRG e relative maglie con annesso impianto di trattamento (filtrazione, decantazione, sgrigliatura etc.) e allontanamento delle acque. Stessa cosa sul nuovo lungomare e su Via P.D. Pesce. Questi impianti sono rimasti lì inattivi e abbandonati. Nessuno si è mai preoccupato di metterli in esercizio e nessuno si è mai preoccupato di rivedere, alla luce degli eventi atmosferici eccezionali in continuo aumento, tutto il sistema della fogna bianca compreso le lame che non è solo il canalone di S. Antonio. In piazza XX Settembre e nelle vie direttrici della stessa si notano le bocche dilupo sempre piene di ogni genere. Ho sempre sostenuto che se non si effettua la manutenzione ordinaria poi le conseguenze sono catastrofiche. Inoltre nessuno si preoccupa di servire le zone di Mola di fogna bianca come la zona cosiddetta “bianca”. La realizzazione della fogna bianca del lungomare ha dato i suoi frutti. Per essere stato eseguito il responsabile dei lavori pubblici lo ha validato e quindi si è preso la responsabilità di quello che ha validato. Quindi a mio modesto parere bisognerà farsi chiarire dal progettista e da chi ha validato il progetto l’efficienza dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche, visto e considerato che per questa responsabilità sono stati ben pagati. Per completeza di indagine sarebbe opportuno chiedere, a chi di competenza, se esiste una manutenzione ordinaria e periodica della fogna bianca, delle lame, se gli impianti di desabbiatura e trattamento sono attivi e se sono stati interessati delle vicende di cui all’articolo, i responsabili della progettazione, dell’esecuzione lavori, della validazione del progetto e il responsabile unico del procedimento del nuovo lungomare. Se gli impianti funzionano e le condotte sono libere i danni sicuramente risulterebbero alquanto limitati.
Come sempre, Sirio tocca un punto critico: la qualità progettuale delle opere pubbliche e il modo in cui sono manutenute. Io non sono in grado di esprimermi in proposito, anche perché non sono un ingegnere civile.
Tuttavia mi preme sottolineare qualche aspetto del problema e mi permetto di usare anche Città Nostra per veicolare una proposta.
Un conto è l’eccezionalità delle piogge di questi giorni (vera), un altro l’eccezionalità delle conseguenze (molto discutibile). Non si può continuare a ritenere imprevedibili tutti i fenomeni in grado di trasformare le strade di Mola in laghi (sottovia di via Manzoni, via Volta, via XXIV Maggio) o in fiumare (corso Umberto, via Cesare Battisti, via Mazzini/Alberotanza). La maggiore frequenza degli allagamenti rispetto al passato ha molte cause, non legate soltanto ai cambiamenti climatici ma anche ad esempio alla cementificazione: la superficie impermeabile di Mola è raddoppiata in trent’anni senza che si sia registrato alcun aumento della popolazione, e questa causa purtroppo non può regredire. Abituiamoci quindi all’idea che senza gli adeguati correttivi i danni patiti in queste ore diventino sempre più ordinari.
A me non interessa tanto attribuire le responsabilità, che comunque non sono solo di questa amministrazione, quanto che il problema sia affrontato nella maniera più efficace, rapida, economica e duratura possibile. Non è facile, ma la complessità degli interventi non può diventare un alibi per nessuno.
In molte delle strade che hanno evidenziato le maggiori criticità è previsto a breve il rifacimento dei tronchi fognari, un lavoro che non è di routine visto che accade ogni mezzo secolo: si tratta di un’occasione d’oro per potenziare – a costi quasi irrisori – i sistemi di deflusso delle acque piovane, in particolare aumentando la portata dei tronchi di fogna bianca. Lo stesso vale per piazza XX settembre dove la prevista equiparazione del livello carrabile e quello dei marciapiedi metterà a dura prova il deflusso delle acque con prevedibili conseguenze per tutti i locali commerciali che vi si affacciano.
Mi auguro davvero che queste occasioni propizie non vengano gettate alle ortiche. Questa sì che sarebbe una responsabilità politica molto grave in capo agli attuali amministratori e tecnici comunali.
Le foto pubblicate del fronte mare allagato sono inequivocabili: l’acqua piovana anzichè scendere verso il mare ha seguito il percorso inverso. Anche l’occhio di un profano, percorrendo la spianata in cemento sul lato mare, nota che la pendenza è verso la strada e non verso il mare! Come è stato possibile realizzare e collaudare un’opera in presenza di un così macroscopico controsenso è davvero un mistero. O forse tutto è annidato nelle pieghe di un appalto poco trasparente?
Il nuovo assessore ai LL.PP. dovrebbe informarsi e dare delle spiegazioni.
E’ davvero uno scempio quello che si è visto sul lungomare. Ha ragione Laterza e ancor di più sirio che denuncia una situazione assurda e pericolosa. Ho chiesto ad un amico che mi ha confermato che non esiste nessuna manutenzione dei canali e degli impianti di fogna bianca. Come si può affrontare una pioggia battente non avendo efficienti i sistemi di assorbimento della fogna bianca. A mio parere i danni sono da attribuire non al mal tempo ma all’inefficienza e l’indifferenza riguardo questi problemi. Condivido quindi che questi signori farebbero bene ad andarsene tutti a casa per non arrecare ulteriori danni al paese e alla popolazione. Benvenga il commissario
Ma di cosa ci si meraviglia? Ma avete notato di quali elementi è formata la giunta? Il fighetto esaltato,il presuntuoso,il raccomandato, l’arrogante, quello che è capitato per caso.