Comunicato stampa
L’Associazione Attività Produttive Molesi, da mesi combatte l’abusivismo commerciale che si effettua sul nostro territorio da parte di fruttivendoli non autorizzati e non designati dal Comune di Mola. Tale commercio avviene tramite megafoni (non permessi) con cofani di auto sollevati, posizionamenti irregolari sul territorio e via dicendo. Ormai su Mola e’ caos completo sull’abusivismo. C’e’ chi ha un permesso a posto fisso e gira con il camion per Mola in tutti i posti che ritiene opportuno o di camion ed auto che si improvvisano frutterie, in barba ai regolamenti sulle aree pubbliche, quelle sanitarie ed all’evasione delle tasse comunali e statali. nonostante questo accada sotto gli occhi di amministratori ed autorità competenti.
Stessa situazione accade al mercato ittico dove la decisione presa da quest’amministrazione di inserire le pescherie insieme ai pescatori, vede confusione totale tra il prodotto locale e quello importato. Sulla tracciabilità, non c’e’ traccia della stessa, le condizioni igienico-sanitarie sono di fatto nulle. Come associazione congiuntamente ai delegati di Fruttivendoli e Pescatori, abbiamo chiesto ed ottenuto un’incontro con il Sindaco ed il Comando dei Vigili Urbani in momenti diversi. Nonostante le ns. denuncie nulla e’ accaduto!! Come tale in data 07/07/2014 il sottoscritto ha diffidato il Sindaco ed il Comando dei Vigili Urbani ai sensi e per gli effetti dell’art. 328 del codice penale, così come modificato dall’art. 16 della legge 16 aprile 1990, n. 86 ovvero omissioni d’atti d’ufficio.
L’associazione ritiene che riportando i controlli e l’ordine nel nostro paese, si favorisce la legalità e la corretta concorrenza tra attività e la giusta tutela del cliente. Ma i ritardi comunali sono assolutamente inaccettabili in tal senso. Il nostro gesto e’ solo il primo passo di una linea più determinata a fronte di un’amministrazione, specialista nel rinviare e rimandare e anche nel farsi negare pur di non risolvere i problemi.
L’abusivismo, degli ambulanti come delle “sedie” dei finti coltivatori diretti, viola la concorrenza, danneggia l’erario e riduce le tutele (anche igienico-sanitarie) per i consumatori. Fa benissimo quindi l’Associazione Attività Produttive Molesi ad appellarsi alle autorità preposte nonostante la crisi economica: anzi, sono proprio queste le circostanze in cui si dovrebbe vigilare di più, per evitare che gli esercenti in regola siano soffocati proprio da chi viola le norme.
L’appello, comunque, avrebbe tutt’altra credibilità se la stessa Associazione firmataria esigesse il rispetto delle medesime leggi anche alle attività locali, a partire dai propri aderenti.
Il comunicato richiama il regolamento comunale per l’utilizzo degli spazi e delle aree pubbliche, (link), approvato il 22 luglio 2013, che regola la somministrazione di cibi e bevande e tutte le altre attività commerciali. Il regolamento – peraltro molto più blando di quelli vigenti a Bari, a Polignano o a Conversano – prescrive tra l’altro quanto segue:
– ART. 4 CO. 4: “La superficie occupata […] non potrà mai superare la metà dello spazio disponibile e sempre a condizione che rimanga uno spazio libero minimo di 2 metri per la circolazione dei pedoni e dei diversamente abili. Qualora le ridotte dimensioni del marciapiede non consentano il rispetto di tali limiti, fermo il limite massimo del 50% di cui sopra, dovrà comunque essere lasciato uno spazio completamente libero di larghezza costante almeno pari a 120 centimetri”.
– ART. 5 CO. 2: “La profondità massima […] è fissata in 7 metri lineari”
– ART. 5 CO. 1: “Le occupazioni sono condizionate all’individuazione all’interno dei locali di adeguati spazi da destinare ai contenitori per la raccolta differenziata”
– ART. 6 CO. 3: “E’ vietato l’uso di sedie, tavoli ed arredi in plastica”
– ART. 8 CO. 4: “In prossimità di intersezioni viarie […] la distanza dall’intersezione non deve essere inferiore a 5 metri”
– ART. 8 CO. 8: “Gli elementi di arredo non dovranno riportare alcuna immagine o messaggio pubblicitario”
Sono l’unico a vedere distese e distese di tavolini in plastica ben superiori alle superfici ammesse, indebite occupazioni di marciapiedi e posti auto con fioriere tavolini ed espositori di ogni genere di prodotto, gazebo fuori norma, bidoni portarifiuti e altre suppellettili abbandonati su suolo pubblico spesso anche durante la stagione invernale? Sono l’unico a non avere notizia di sanzioni elevate (art. 22 del regolamento) né di autorizzazioni revocate (art. 17)?
La diffida presentata riguarda anche le irregolarità suddette? Quali iniziative l’APM intende intraprendere per contrastare queste altre forme di prevaricazione?
Condivido il commento di nicolabel al quale dico che non è l’unico a vedere, diciamo che tutti vediamo compreso chi dovrebbe far rispettare la legge e i regolamenti. E’ noto che il motto di chi ci amministra è : “devono lavorare”. Con questa frase si autorizza tutto. Sull’articolo dei vigili del fuoco in una scuola materna, il commentatore sirio ha fatto presente che se l’amministrazione vuole fare cassa lo può fare ma siccome diventerebbe impopolare campa cavallo che l’erba cresce. Ai cittadini corretti e in regola con i tributi spetta solo l’aumento come ringraziamento.