di Donatello Biancofiore

ambrosia MolaGeofarma più brutta non ci poteva essere.

Crolla sotto i colpi impietosi della capolista Ambrosia il roster di coach Lotesoriere e lo fa in maniera fragorosa: 99-65 per Bisceglie e gara mai nemmeno un attimo in dubbio, caduta fragorosa, incapacità di lottare e di mantenersi coesi, Mauro Torresi e compagni fanno un sol boccone di un gruppo che ieri sera abbiamo fatto fatica a riconoscere come squadra, priva com’era di qualcosa che avesse le sembianze di un cuore e della voglia di lottare sul parquet.

Il Bisceglie è squadra poderosa e lo si sapeva, ma lascia basiti questa leggerezza evidenziata nel corso dell’intera gara, questo frantumarsi come cristallo al primo tonfo. Non si può pensare di giocare una partita, a nessun livello, figuriamoci in serie B, per soli 9 minuti e poi sparire, sedersi in panca pur rimanendofisicamente in campo. Al termine di gare come questa è estramente complicato riuscirne a raccontare la storia, storia che resta in maniera imbarazzante solo dei vincitori, senza che i vinti abbiano avuto alcuna parte nel scriverla, semplici sparring partner abituati all’idea di tornare a casa senza punti, ma anche senza rabbia, passione, con l’anima spenta e pochissimo sudore addosso. Male i veterani, gli uomini che dovrebbero prendere per mano la squadra e fare da scudo agli attacchi ficcanti degli avversari, troppo tenero Leo, nonostante i 21 punti refertati dai tabellini, molto male Teofilo (29% al tiro e tre palle perse) i cui problemi fisici riscontrati per tutta la preparazione ne stanno compromettendo le prestazioni, male stavolta anche Salamina (sette palle perse e una regia assai appannata), risucchiato nel vortice del grigiore assoluto, non bocciamo il solo Chiriatti che nonostante i diversi errori commessi è stato il più vivo (7 punti e 9 rimbalzi), l’unico a ringhiare sulla palla, a mettrerci grinta, ad imprecare, l’unico davvero ad essere vivo in un deserto di voglia di giocare a basket. Panorma desolato nel quale diviene impresa titanica aspettarsi un impatto positivo da parte degli Under. Nove primi minuti nei quali abbiamo pensato che la taglia per la nostra pelle avrebbe potuto essere molto alta, nei quali abbiamo gioito e ci siamo riempiti di speranza sulle due triple di Salamina, sui punti nel pitturato di Leo, sullla conclusione a bersaglio di Didonna e sull’appoggio a tabellone di Teofilo che valeva il 24-22, dopo l’ottimo avvio di un Orlando di già furioso e senza motivo su Leo, del capitano Torresi e di Drigo. Nove minuti che sembrano essere il preludio di emozioni, sussulti, brividi per i colori molesi ed invece rappresentano l’ultimo respiro di quello che non c’è: 11-0 negli ultimi 60 secondi del primo parziale sono già il triste titolo di coda sulla gara. Nella seconda frazione in campo non ci rientra nessuno, si resta in panca e qualcuno di già sotto la doccia, Bisceglie ringrazia e da prima della classe apparecchia una tavola regale e ci fa banchetto, al minuto 16 i tabelloni segnano 53-25 per l’Ambrosia scortata dai punti a ripetizione di Abassi, Torresi e Gambarota. Il passo per il baratro è breve ma i padroni di casa alzano il piede dal pedale dell’acceleratore e così si va al riposo lungo con un comunque eloquente 54-34. Il secondo tempo è un trascinarsi stanco verso l’epilogo con i Lions a rimpinguare il proprio bottino sospinti da Stella e Torresi – 15 punti per entrambi a fine match – e a terminare i 40 minuti con altri quattro uomini in doppia cifra – Scarponi (15) Abassi (14) Orlando (11) Drigo (11) e la Geofarma, o meglio la sua ombra ad aspettare l’arrivo della sirena, i cui 21 punti di Leo e i 14 di Didonna sono solo specchietto per allodole,perchè Bisceglie si intenerisce e dietro allarga un pò le maglie, forte di un’autostrada di vantaggio. Restano le imprecazioni dell’ex di questa gara Andrea Chiriatti, a sbattersi, scuotere la testa, l’immagine triste di quello che doveva essere un gruppo e stasera è stata una polveriera. Passi doppi indietro per la Geofarma, non si chiedevano punti dalle trasferte di Palermo, Agropoli e Bisceglie, ma almeno un approccio differente, e invece dalla Sicilia al Pala Dolmen abbiamo asssistito ad una involuzione impietosa. Questa è un’altra lezione, severa, da inserire nei borsoni e da tenere ben a mente subito, da martedì sera quando i borsoni saranno riaperti. Meditiamo. CALCIO A 5- VITTORIA DELL’ARES IN TRASFERTA

L’Ares che ci piace. Spavalda, grintosa e rivestita di sacrificio quella che torna da Reggio Calabria con tre punti nel borsone, quarta vittoria in cinque partite e un secondo posto in coabitazione col Matera dietro il caterpillar Sammichele, che finora ha saputo solo vincere. 5-3 sofferto come era naturale che fosse, la capacità di non scollarsi dopo il pareggio immediato del Fata Morgana in principio di secondo tempo, la capacità di riprendere a cucire gioco e ritornare davanti, fino alla sirena, stringendosi tutti attorno al fantastico guardiano della porta De Simone, negli ultimi cinque minuti di passione di fronte all’uomo di movimento in più per i padroni di casa.

ns. fatti sentire

 

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