Redazionale
Questa sera, a partire dalle ore 18,00 presso il Castello Angioino, si terrà un incontro dibattito tra gli Architetti molesi e i candidati sindaco per un confronto sulle tematiche riguardanti il territorio.
Come scrive l’arch. Lorenzo Gerardi, fiduciario molese dell’Ordine degli Architetti di Bari, e a nome del Gruppo Architetti di Mola, “l’incontro verterà sulle problematiche legate allo sviluppo urbanistico del territorio e all’apporto che la competenza professionale degli architetti può dare.
Obiettivo dell’incontro sarà capire, sulla scorta delle domande da sottoporre, le linee programmatiche che guideranno l’azione di governo nella risoluzione delle tematiche in discussione, in quanto siamo pienamente consapevoli che lo sviluppo urbanistico a mezzo del PUG è uno degli assi prioritari di tutto lo sviluppo socio-economico dell’intera collettività.
L’auspicio è di poter intraprendere un nuovo percorso di confronto costruttivo tra professionisti e amministratori locali, in modo da identificare gli interventi tecnico-urbanistici prioritari per lo sviluppo dell’intero paese.”
Intanto, ieri sera, nel corso di un ulteriore confronto tra i sei candidati alla carica di sindaco, tenutosi in Piazza XX Settembre, il candidato del centro-sinistra Giangrazio Di Rutigliano si è detto sicuro di vincere al primo turno, sulla scorta di informazioni attendibili in suo possesso.
Solo tattica elettorale, oppure è stato commissionato un sondaggio elettorale ad hoc? Ovvero, si tratta soltanto del polso della situazione? Sta di fatto che, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, lo scontro sembra polarizzarsi sempre più tra il sindaco uscente Stefano Diperna e lo sfidante Di Rutigliano.
Non credo si possa nutrire molta simpatia per questo genere d’incontro che rischia di assumere un sapore fortemente corporativo, correndo anche l’alea di trascinare con sè cronici interessi particolari, individuali e di settore. Che “lo sviluppo urbanistico a mezzo del PUG è uno degli assi prioritari di tutto lo sviluppo socio-economico dell’intera collettività” e che questo intervento possa contribuire allo “sviluppo dell’intero paese” è un auspicio, ma non mi pare che in passato analoghi strumenti urbanistici siano andati esattamente in questa direzione.
Forse vi sono altri ambiti o assi prioritari, largamente trascurati in questi anni, che avrebbero avuto bisogno di un confronto serrato tra i candidati in corsa.
Il rischio è che, ancora una volta, una fetta del poverissimo PIL che il ns. paese ciclicamente produce, si concentri in un settore, senza distribuirsi, anzi concentrandosi all’interno di ambiti esclusivi.
All’incontro erano presenti i candidati: Stefano Diperna, Matteo Ranieri, Gianni Russo, che si sono ampiamente confrontati con gli organizzatori.
Assenti Pino Castellana, Lorenzo Dibari, Giangrazio Di Rutigliano. Quest’ultimo ha fatto pervenire una lettera all’arch. Gerardi (letta al termine dell’incontro), con la quale si è scusato per l’assenza e ha illustrato brevemente il suo punto di vista sul tema in discussione.
Si deve registrare una scarsa partecipazione di pubblico sebbene i temi trattati fossero di indubbio interesse.
Qualche anno fa abbiamo assistito ad un evento storico e destinato a rimanere negativamente impresso negli annali della marineria. Un capitano dalla quasi decennale esperienza effettuava una manovra fatale di virata a dritta della nave al cui comando si trovava, causando lo speronamento contro uno scoglio e il conseguente squarcio della fiancata della nave. La nave era la Costa Concordia, ed il suo capitano Francesco Schettino. In una delle ultime udienze il pubblico ministero ha definito Schettino un ‘incauto idiota’, sintetizzando in maniera estrema, e direi perfetta, il protagonista ma soprattutto l’ “uomo” Schettino nell’intera drammatica vicenda – che ricordo ha causato, oltre alla perdita della nave in toto, anche danni materiali e morali ai passeggeri e al resto dell’equipaggio, nonché la morte di 36 persone.
Ora, perché richiamare tale vicenda? Nel tardo pomeriggio di un giorno della settimana appena trascorsa mi sono imbattuto in uno dei tanti assembramenti di gente presa ad ascoltare un comizio elettorale in piazza 8 marzo (… e non piazza 8 maggio, come ha annunciato più volte invece la voce registrata in giro per il paese…).
Dopo pochi minuti, ero già annoiato dalla ovvietà e dalla stucchevolezza del discorso che stavo ad ascoltare: il degrado e la centralità (?!?!?!) da recuperare del quartiere, il riordino del verde, l’importanza di poter bagnarsi con l’acqua di mare (!!), la vicinanza al centro cittadino, ecc, ecc ecc …
Sono andato via subito con numerosi altri uditori deluso dalla pochezza dei contenuti del discorso.
Sono certo che al comando di codesto capitano ‘Mola’ rischia di speronare un scoglio a filo d’acqua, facendo una brusca manovra da destra a sinistra, o meglio da ‘centro-destra’ a ‘centro-sinistra’.
Sino ad oggi, benché tra mille tempeste e mare grosso, Mola è cresciuta e continua a crescere, checché se ne dica.
Non chiacchiere e distintivo, non prediche da giovane sacerdote, non comizi di un giovane impacciato conduttore o presentatore di un ‘talent show’ con la partecipazione di giovani – pochi – e meno giovani – tanti – talentuosi.
Fatti, non parole.
Dopo la tremenda figura da parte del candidato sindaco del CSX del giorno prima, evidentemente non se l’è sentita di continuare a parlare di ciò che non conosce. A pelle è indubbiamente una “brava e buona persona” ma per essere “buoni” a qualcosa è necessario esserne capaci. Un’operazione di Marketing che sta riuscendo davvero male. Auspico che il futuro della sinistra molese venga espresso attraverso il voto al candidato sindaco Russo: si è dimostrato umile e capace di dialogo nel confronto su temi anche spinosi. Il DiRutigliano oltre che a ripetere le domande al fine di prendere tempo per rispondere poi con “partecipazione” a tutto. Pover’uomo “usato” e bistrattato persino dai suoi.