di Andrea G. Laterza

2015-11-05 13.02.55Tutti lo vedono, ma nessuno ormai ne parla pubblicamente.

E’ lì da un ventennio, immobile ma devastante: è il bubbone delle villette a mare, prima sequestrate dalla Magistratura e poi confiscate a seguito di una sentenza della Cassazione.

Il Comune di Mola è stato diffidato più volte dalla ASL e dalla Prefettura a mettere in sicurezza e a bonificare l’area diventata ricettacolo di rifiuti, nonché rifugio di sbandati e ritrovo per spaccio di stupefacenti e prostituzione.

2015-11-05 12.57.08Peraltro, la Procura di Bari ha aperto un procedimento penale per omissione di atti d’ufficio a carico degli ex Sindaci Nico Berlen e Stefano Diperna per non aver adempiuto alla bonifica e alla messa in sicurezza.

A seguito delle numerose diffide, ora la Giunta Comunale di Giangrazio Di Rutigliano ha dovuto stanziare 100mila euro allo scopo: denaro pubblico che peserà sulla collettività per lottizzazioni sanzionate come abusive dalla Cassazione e ora passate nella proprietà comunale.

Alcuni immobili sono a pericolo di crollo per l’azione corrosiva del mare sulle strutture in cemento armato, ormai ridotte ad un ammasso di ferraglia.

2015-11-05 13.03.03In quanto frutto di lottizzazioni abusive, i manufatti vanno abbattuti e l’area ripristinata allo stato originale.

Ma nessuna forza politica (a destra, al centro, a sinistra), ha il coraggio di fare quanto prescrive la legge: la connivenza è trasversale. E le ragioni sono intuibili: in troppi hanno accumulato responsabilità, dirette o indirette, nella vicenda.

La “foglia di fico”, con la quale la politica locale giustifica la propria inazione, è un ricorso pendente presso la Corte europea di Strasburgo: alcuni proprietari confiscati richiedono la proprietà dei suoli, pur sapendo che, in ogni caso, i manufatti rimarranno abusivi.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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