Redazionale

L’Associazione Culturale Like A Jazz & la Compagnia Teatro D’oggi presentano La Signora e il Funzionario, commedia brillante in due atti di Aldo Nicolaj, con Carlo D’Ursi e Lisa Angelillo.

Musiche originali di Paolo Daniele, per la regia di Lisa Angelillo.

Teatro Angioino – 4 Febbraio, ore 20,45 – 5 Febbraio, ore 18,45.

Un funzionario trova nel suo ufficio una misteriosa signora che gli annuncia lo scoppio di una imminente rivoluzione.

Solo dopo colpi di scena, gag comiche, scene di paura e di minaccia si svela il vero intento della misteriosa donna. Chi sarà mai? Un incubo? Un sogno ad occhi aperti? La nostra coscienza che ci parla?

Scrive Lisa Angelillo:

Nulla è scontato in questa commedia del 1978 di Aldo Nicolaj che sembra scritta ieri: attraverso ironia, scaltrezza e savoir-faire la solitudine della signora trova nel funzionario un rimedio alla noia. La commedia svela senza inganni pochezza, inettitudine e mediocrità del genere umano senza mai cadere nel pedante e senza mai salire in cattedra. Un dialogo fitto ed irriverente attraverso cui a suon di battute vengono smontati ideali e costumi del perbenismo piccolo borghese. La società ne esce sconfitta mentre i suoi due protagonisti trovano a suon di ironia, sarcasmo e colpi bassi spunti di miglioramento che metteranno in pratica… forse!

Le commedie di Nicolaj sono caratterizzate da una critica ironica del modo di vivere contemporaneo, attraverso la descrizione della classe borghese e piccolo-borghese colta nella sua vita quotidiana. Io ho trovato l’anno di creazione di questa pièce, il 1978, estremamente simile al nostro 2016, direi inquietantemente simile. Sono passati circa 40 anni ma quanto siamo cambiati? Registicamente ho giocato un po’ con questo parallelismo, ho adattato il testo e cambiato il finale.

Nel testo di Nicolaj la signora e il funzionario appartengono alla realtà, infine si parlano, si chiariscono e si lasciano al suono del cannone di mezzogiorno. La mia regia vuole rendere lo spettatore artefice del destino dei personaggi e quindi lascia che la platea si interroghi su chi davvero sono affidandogli la morale giocando con spazio e tempo.

È sempre stato un momento meraviglioso – benché mi desse anche grandi sofferenze – riuscire a creare solo con delle parole di dialogo una storia, dei personaggi e delle atmosfere. È una straordinaria magia senza descrizioni e racconti: solo attraverso il dialogo creare personaggi, far venir fuori i loro problemi, situazioni e momenti della loro vita. Non c’è piacere al mondo maggiore di quello di assistere alla loro nascita, vederli formarsi, rendersi conto che una volta creati esistono veramente, hanno un nome, un carattere, una personalità, un modo di comportarsi, una storia dove sono rinchiusi e da cui non possono più uscire. (Aldo Nicolaj)

 

 

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