di Andrea G. Laterza
E’ la stringata e sofferta dichiarazione del consigliere Gianni Siciliano del “Movimento dei Moderati”, letta con voce emozionata, a far pendere il piatto della bilancia a favore della mozione di sfiducia presentata dalla minoranza di centrodestra, illustrata da Marino Liuzzi e poi argomentata dai consiglieri Brunetti, Colonna, Diperna, Vincesilao e Delre.
“I Moderati voteranno a favore della mozione di sfiducia pur con sofferente disagio”, ha detto Siciliano.
Da questo momento in avanti, di fronte all’aula consiliare stracolma di folla, il dibattito è stato segnato dall’ineluttabilita’ verso il voto di sfiducia, nonostante i disperati appelli ad evitare il commissariamento da parte dei primi interventi dei consiglieri di maggioranza.
Infatti, la discussione continua con gli appelli di Antonio Tricase, Salvatore Ruggiero e Mario Lepore finalizzati ad un appello al “gruppo dei 4”, e perfino al centrodestra, per la prosecuzione, sia pure a tempo, della consigliatura.
Ma e’ l’intervento di Vito Lepore, che con Franco Battista compone il “Gruppo Misto”, che mette fine ad ogni speranza.
Anche Vito Lepore annuncia il suo voto favorevole alla mozione di sfiducia.
Si va verso lo scioglimento del Consiglio comunale e il conseguente commissariamento.
Sono le ultime ore da Sindaco di Giangrazio Di Rutigliano.
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Ore 02:00
Dopo le dichiarazioni di Gianni Siciliano e di Vito Lepore (che, peraltro, ha letto una lunga dichiarazione a nome del movimento “L’Altra Mola”, di pesante sfiducia al Sindaco) è arrivata quella di Franco Battista.
Anche Battista ha comunicato il suo voto a favore della mozione di sfiducia, pronunciando un intervento durissimo contro il Sindaco, definendolo incapace di governare; peraltro evidenziando di aver ricevuto, fino a due giorni fa, pressioni per un rientro in maggioranza con offerta di poltrone.
Tentativi – ha detto Battista – respinti al mittente per quella dignità politica che lo porta a dichiarare la sua sfiducia al sindaco, pur se ci tiene a distinguersi dal centrodestra nelle motivazioni politiche.
Un invito accorato a non provocare il commissariamento è arrivato dal consigliere Gianni Alberotanza, che ha manifestato piena e totale fiducia nel Sindaco, paventando i gravi rischi di una gestione commissariale.
Appello però respinto dalla capogruppo del PD Angelica Tribuzio che ha pronunciato, visibilmente emozionata, un intervento di forte delusione per la politica praticata dal Sindaco, che – secondo Tribuzio – ha frustrato tutte le sue aspettative di giovane affacciatasi da poco alla politica, per una vera crescita della comunità cittadina.
Angelica Tribuzio, preannunciando la sfiducia, ha contestato al Sindaco la totale assenza di condivisione e l’accentramento delle decisioni.
Nicola Tanzi, ha ritenuto di intervenire a seguito di un precedente scontro dialettico con Alberotanza, chiarendo di essersi sempre adoperato per conferire legittimita’ ai provvedimenti approntati dal Sindaco, da lui definiti raffazzonati e improvvisati.
Tanzi ha definito “scellerati” i 18 mesi trascorsi: il presidente del consiglio comunale ha sostenuto di aver provato a cambiare il metodo di governo senza però esserci riuscito per le responsabilità del Sindaco.
Giangrazio Di Rutigliano ha quindi svolto un lunghissimo intervento nel quale ha respinto e confutato punto per punto il testo della mozione di sfiducia presentata dalla minoranza, pur riconoscendo di aver commesso degli errori, ma vantando la sua buona fede e la sua buona amministrazione, che ha difeso citando i principali provvedimenti approvati.
Un onore delle armi che gli va riconosciuto.
Di Rutigliano ha altresì comunicato di aver sporto querela per diffamazione nei confronti del consigliere comunale Stefano Diperna, che mesi fa lo aveva definito “corrotto moralmente” nel corso di una seduta del Consiglio comunale.
Esauriti gli interventi, poco prima delle ore 03:00 si passa alla votazione.
Il voto ha dato il seguente esito:
11 voti per la sfiducia (i 6 consiglieri del centrodestra + Nicola Tanzi, Franco Battista, Vito Lepore, Gianni Siciliano e Angelica Tribuzio); 5 voti contro (Gianni Alberotanza, Mario Lepore, Salvatore Ruggiero, Antonio Tricase, Antonella Fanizza); il Sindaco si è astenuto.
Da questo momento Giangrazio Di Rutigliano non è più il Sindaco di Mola: con lui decade la Giunta comunale più breve della storia di Mola e si scioglie un Consiglio comunale tra i più tormentati della nostra vita amministrativa.
La notifica della votazione viene trasmessa dalla segretaria comunale dott.ssa Carbonara al Prefetto di Bari.
Al più presto il Prefetto nominerà un commissario prefettizio provvisorio in attesa del decreto di scioglimento del Consiglio comunale che promulgherà il Presidente della Repubblica.
Poi inizierà la lunga gestione commissariale che, nella primavera del 2018, porterà i molesi nuovamente al voto.
E’ stato per diversi anni e sarà, chissà per quanto tempo ancora, un lungo letargo per la nostra Comunità.
Amministrare un Comune non deve e non può essere inteso alla stregua della gestione di una qualsiasi piccola impresa nella quale, è vero che i principi delle tre “E”, efficienza, efficacia ed economicità, sono strategici, ma non quanto nella pubblica amministrazione “virtuosa”.
Gli “errori” non ce li possiamo permettere più, soprattutto quanto si viaggia a basse velocità e il tempo perduto non si può recuperare.
Per questo ruolo di grandissima responsabilità non ci si può improvvisare. Gran parte della cittadinanza, alle ultime amministrative, ha creduto che potesse funzionare una nuova avventura, anche priva dei “fondamentali” per gestire la cosa pubblica.
L’esperienza amministrativa e politica è d’obbligo.
E ci serva da lezione!
“riconoscendo di aver commesso degli errori, ma vantando la sua buona fede” NO! doveva fermarsi prima e non proseguire con arroganza come se non fosse lui il primo ad aver attuato una cattiva gestione politica e amministrativa.Tutto questo per un misero tentativo di cadere secondo lui a testa alta facendo cadere su tutti gli altri pur”con sofferente disagio”la responsabilità dello scioglimento del consiglio comunale.Ora tutti e dico tutti fatevi un esame di coscienza, fate il più possibile per analizzare tutte le variabili che hanno causato al paese questo sfascio . E basta con le cazzate che ne avete fatte e dette abbastanza.Se affermate che Di Rutigliano è stato un uomo incapace di governare,ci può stare ma non un “corrotto moralmente” .Attenzione all’effetto boomerang.
Nicola Tanzi, Franco Battista, Vito Lepore, Gianni Siciliano e Angela Tribuzio, passeranno alla storia, per aver consegnato l’amministrazione del nostro comune nelle mani del commissario, per un lungo periodo di tempo. Le loro dichiarazioni di voto a favore della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, non è stata affatto convincente, in quanto in questi diciotto mesi hanno anteposto agli interessi della comunità molese, il mercanteggiamento delle poltrone da ottenere, la destabilizzazione della giunta comunale e la tutela di qualche funzionario del comune, appartenente al loro cerchio magico. Sin dall’insediamento della decaduta giunta, non hanno promosso alcuna iniziativa politica, al fine di attuare l’ambizioso programma elettorale, che hanno personalmente sostenuto in campagna elettorale, insieme al resto della coalizione che ha sostenuto Giangrazio Di Rutigliano. Hanno definito il sindaco, persona inesperta, ma nulla hanno fatto per sostenerlo lealmente e farlo crescere politicamente, in quanto Di Rutigliano essendo una persona onesta, se errori ha compiuto li ha compiuti in buona fede. Sono convinto che ciò che ha indisposto i dissidenti, è stato il tentativo del sindaco, di dare una svolta al modo di amministrare il paese, evitando gli accordi di sottobanco e i compromessi con le lobby del potere, che gli avrebbero certamente garantito di galleggiare per tutto il periodo del mandato. Io ritengo che con la presentazione della nuova squadra degli assessori, con cui non sarebbe stato possibile scendere a compromessi, il Sindaco esce da questa travagliata esperienza politica a testa alta. Onore alle armi.
Angelo Laterza
Contrariamente a quanto diffuso sul local web, fonti certe hanno appena dichiarato (ore 13:30 di venerdì 24 marzo) a Città Nostra che nessuna nomina del commissario straordinario è ancora avvenuta.
Il presidente uscente del consiglio comunale Nicola Tanzi sta per firmare la delibera di consiglio con l’esito della votazione che verrà inoltrata alla Prefettura.
La nomina dovrebbe arrivare molto probabilmente nella giornata di lunedì 27, a meno di un anticipo alla giornata di domani.
Approfittandò della gentile ospitalità del sito di Città Nostra, sarebbe interessante sapere se il voto di Angelica Tribuzio a favore della mozione di sfiducia presentata dalla minoranza, è stato un voto a titolo personale o è stata l’espressione politica indicata dal gruppo dirigente della locale sezione del PD? Grazie.
Angelo Laterza
Con la presentazione della nuova squadra degli assessori, con cui non sarebbe stato possibile scendere a compromessi, il Sindaco esce da questa travagliata esperienza politica non a testa alta ma con la testa rotta. Passerà lui alla storia, per aver consegnato l’amministrazione del nostro comune nelle mani del commissario. E’ stato un’azione di una superficialità che secondo me poteva evitare,alla luce di una amministrazione che non è nata certo sotto i migliori auspici. Riporto un commento e un articolo inseriti tempo fa in questo stesso giornale :”Dopo 40 giorni dalla sua elezione il Sindaco si presenta in Consiglio Comunale con la nomina di 3 assessori su 5 e con il solo appoggio esterno del PD.
Chiamatelo come volete, ma questo è un atto di estrema debolezza derivante dall’incapacità di tutti di riuscire a fare sintesi ma derivante soprattutto, ed in ultima analisi, dalla ridotta autorevolezza del neo Sindaco.
Quando si decide di stare assieme il momento di sintesi va trovato; in assenza, purtroppo, le responsabilità ricadono sul Sindaco.
E questo è un prologo che ben poco lascia intravedere all’orizzonte”
“Crisi ufficialmente aperta
Ciò che ai più era già chiaro da qualche mese è ora stato palesato ed ufficializzato in pieno Consiglio Comunale: la coalizione “Bene Comune per Mola 2015” non esiste più!
Una crisi che affonda le sue radici in una mutazione i cui primordi si ritrovano già all’indomani del primo turno elettorale del 31 maggio 2015, quando al proprio interno è iniziata la differenziazione su scelte squisitamente e profondamente politiche, quale quella di allargare inopportunamente la coalizione ad un nostro non tenero competitor di campagna elettorale), creando le condizioni oggettive per una ferita democratica di non poco conto (estromissione di una forza politica forte di un consistente esito elettorale etc.et c.”
Ora capisco che Il termine compromesso non gode di buona fama. Fa pensare ad accordi sotto banco, alla rinuncia ai propri ideali per miseri tornaconti personali. Al contrario, l’intransigenza viene elevata a valore. Salvo poi scoprire che per alcuni, anzi per molti, fingersi intransigenti è un modo sottile per avere facile successo e realizzare i propri interessi.
Però,dove ci sono tante voci, tanti interessi, tanti partiti, tante aspettative e tanti bisogni, come posso trovare un accordo senza mediare, senza rinunciare o concedere? Arrivare al punto di non ritorno è la dimostrazione della necessità di una mediazione, che è inevitabile in politica come in ogni altra cosa umana».
Assolutamente d’accordo con il sig. Fede che ha fatto una perfetta analisi degli avvenimenti e delle situazioni. Un sindaco non è un leader con funzioni assolute, deve avere un programma ben chiaro e condiviso con le forze che lo sostengono prima ancora di sedersi su quella poltrona a cui aspira, non può prima cercare alleati per vincere e poi crearsi il deserto attorno per poi ancora chiedere di essere sostenuto: QUI SI PARLA DI PERSONE NON DI BURATTINI!! Nel momento in cui gli accordi sono saltati deve capire se ci sono gli estremi per ricucire un rapporto lacerato oppure abbandonare la partita SUBITO! Quella di amministrare un paese non è una guerra dove vince il più forte e il più astuto, non c’è nessuno onore delle armi in quanto a uscirne a testa alta mi sembra solo un modo come un altro per giustificare un voto tanto scellerato.
Secondo il mio parere è stato un fallimento per tutti opposizione compresa. Si è voluto mandare a casa il sindaco senza nemmeno tentare di vedere cosa si sarebbe fatto con la nuova giunta. Adesso ognuno degli attori si faccia un esame di coscienza. Indipendentemente dal nome del Commissario che verrà le funzioni non cambiano. La macchina comunale che già era deficitaria per una serie di problemi ridurrà ancor di più il numero di giri. Spero di sbagliarmi.
11 volte GRAZIE al coraggio e alla responsabilità di mandare a casa a poltrire l’Incoerenza, l’Immobilismo e l’Incapacitá.
11 volte GRAZIE per aver dimostrato che della poltrona non vi interessa veramente. Perché se da una parte si cerca in tutti i modi di rimanere ancorati e dall’altra si è pronti a dire Si pur andando a casa…Quelli attaccati alle poltrone sono altri.
11 volte GRAZIE per aver messo una grande pietra tombale su un teatrino disfunzionale di beghe e poca sostanza.
Ora qualche giornalino continuerá con la patetica storia della vittima sacrificale immolata sull’altare da carnefici senza scrupoli, qualcuno narrerá ancora di quanto sia brutto il commissario, immagino voleranno accuse e comunicati stampa…E poi calerá il silenzio, perché finirete nel dimenticatoio, l’unico posto adatto dove gettare questi quasi 2 anni.
Ci saranno mesi per riflettere…Riflettere bene anche sul non venirvi a ripresentare tra un anno.
Perché questi 18 mesi vanno gettati nel dimenticatoio…Ma le vostre facce, eterne da anni, le abbiamo impresse tutte!
GRAZIE np90. Spero che Mola se ne ricordi e insieme a loro anche gli assessori di questa e della scorsa giunta. Dio lo voglia.
@ angelo Laterza
Angelica Tribuzio ha votato a titolo personale così come per legge.Il PD comunque non aveva una linea ufficiale poiché è noto a tutti l esistenza di due schieramenti contrapposti per cui il partito non aveva una linea ufficiale.
Dal punto di vista umano Angelica Tribuzio ha tutta la stima della stragrande maggioranza dei molesi perché nonostante la sua giovane età e relativa esperienza politica, ha onorato il suo mandato elettorale rappresentando i pensieri dei molesi delusi da Di Rutigliano.Il commissariamento lungo si sarebbe potuto evitare se il sindaco non avesse ritirato le dimissioni pur consapevole di non avere i numeri.12 mesi di commissario sono uno scherzo rispetto ai 21 mesi di chiacchiere e di scene mute.Il paese attende risposte e non ne poteva più dei teatrini di giangrazio di Rutigliano! Avrò un debito di riconoscenza nei confronti dei 5 consiglieri coraggiosi che hanno rinunciato alla poltrona senza scendere a compromessi pur di fermare lo scempio politico amministrativo che da 21 mesi si stava perpetrando a danno dei cittadini.
Saluti Giuseppe Battista