21 Commenti in “MOLA – L’OPPOSIZIONE ALLO SCOPERTO”
Marco
6 Marzo 2009 alle 15:08 -
Un manifesto di un insipido qualunquismo.
Sui lavori del Fronte Mare c’è da sottolineare che, già leggendo con accortezza il testo del bando e, poi, quello dell’affidamento dei lavori, si capiva che non c’era da esultare così tanto nell’inizio di questi lavori (pagati per la maggior parte dai molesi), perché era facilmente prevedibile che ci sarebbero stati degli intoppi ed il risultato, in ogni caso, non sarà quello tanto promesso e ancora falsamente riportato nel tabbellone posizionato sul lungomare.
Comunque, la notizia del risveglio dal letargo di alcune parti del’opposizione è positiva.
A. Laterza
6 Marzo 2009 alle 16:07 -
Sul numero in uscita di Città Nostra, i lettori potranno leggere un mio articolo intitolato “Il muro di gomma”: come può testimoniare il nostro Direttore l’invio del mio articolo è precedente sia al manifesto della destra, sia al noto scompiglio provocato dal comunicato dei sindacati.
Un articolo profetico se è vero, come è vero, che esso si conclude con l’esortazione: “Mola, svegliati”. E che quell’esortazione era rivolta a tutti, opposizione compresa.
Evidentemente, alla triplice di destra devono essere fischiate le orecchie se, dopo anni di inerzia, ha prodotto un manifesto: e per di più con la stessa esortazione da me utilizzata….
Beninteso, nessuno ha copiato altri: dico soltanto che se comincia a farsi largo anche nell’opposizione la percezione che Mola è un paese di addormentati c’è da sperare in un salutare scossone che rimetta in movimento una situazione stagnante e cristallizzata, alla quale non poco hanno contribuito i due poli, facce della stessa medaglia di immobilismo.
Innazitutto, penso che l’aula del consiglio comunale sia il miglior luogo per fare opposizione. Chi non partecipa e non ascolta a mio parere ha sempre torto. E chi partecipa, invece, ha il dono e l’intelligenza di voler ascoltare con le proprie orecchie ciò che viene detto, misurando ogni singola parola dei consiglieri di minoranza e di maggioranza.
Ciò che viene detto in piazza lascia il tempo che trova, le chiacchiere poco ci appartengono, il nostro compito lo svolgiamo in consiglio comunale e invitiamo tutti voi a parteciparvi.
Mi meraviglia leggere la vostra meraviglia, scusate il gioco di parole, sul fatto che manchi la sigla dei Moderati per Mola. Senza scendere in polemiche, si sa, e da parecchio anche, che abbiamo un modo diverso di far politica e di esprimerci. Questa diversità ha portato ad una rottura tra noi e loro. Non c’è nulla da scandalizzarsi a riguardo.
Per quanto riguarda l’Udc, dico solamente che ci sono cordialissimi rapporti di stima e fiducia tra le nostre segreterie.
Per quanto riguarda il commento del Sig. Laterza, aggiungo che siamo noi a stabilire i tempi ed i metodi nel fare opposizione. Può essere che a volte assumiamo un comportamento più sobrio, altre un comportamente più duro, di certo non è il suo articolo che ci ha influenzato, ma tutto appartiene ad una nostra strategia politica studiata da anni e che sarà solo il tempo a dire se darà frutti o meno.
A riguardo dei lavori del fronte mare, è stata indicata una data di fine dei lavori. Bene, da cittadini aspettiamo che in quella data venga consegnato il fronte mare alla nostra comunità.
A. Laterza
6 Marzo 2009 alle 17:40 -
Sig. De Simone, veramente l’articolo non è ancora uscito…
Quanto alla vostra strategia non è in discussione la vostra scelta di tempi e metodi. Bisogna vedere però se tale scelta favorisce la normale dialettica democratica. A mio parere no, e lo spiego nell’articolo che verrà pubblicato. Naturalmente è il mio parere e non pretendo di far cambiare idea a nessuno, ma solo di contribuire al dibattito politico nel nostro paese. Peraltro, mi sia consentito di dire soltanto e sommessamente che, almeno finora, la vostra strategia “studiata da anni” ha prodotto ben tre sconfitte consecutive.
Non essendo io di centro-destra non me ne rammarico troppo, anche se devo dire (come ho più volte spiegato ad interlocutori di AN chiacchierando amabilmente in piazza, dove si sa… le chiacchiere dette lasciano il tempo che trovano) che l’alternanza è utile e necessaria alla fisiologia della democrazia.
Purtroppo, al momento non si vedono alternative concrete all’orizzonte: e questo nè a destra e tantomeno a sinistra.
Il problema è che Mola presenta una situazione “ingessata” da due poli, con un centro-sinistra (ma non tutto, per la verità) radicato nel potere da troppo tempo e con un centro-destra che probabilmente trova comodo restare in minoranza. Ma anche qui si tratta di mie opinioni, però condivise da una sempre più crescente quota di cittadini.
Ovviamente non entro nel merito delle strategie del centro-destra e del Manifesto (mi sembra giusto non farlo).
Però mi permetto una nota a margine. “Chi non capisce che un permesso a costruire significa lavoro per tecnici, imprese edili, elettricisti, falegnami, fabbri, ecc…? ”
Attenzione perchè questa è proprio la logica che, quasi da sempre, ha determinato l’attività politica ed amministrativa a Mola. La “cementificazione” non è una salvezza per il tessuto produttivo molese, bisogno decisamente cambiare strategia.
Sig. Laterza, ha ragione: le parole “in uscita” mi sono sfuggite.
Per quanto riguarda la strategia studiata da anni, io intendo dall’ultima sconfitta elettorale ad oggi, ossia dal 2005. Sono passati quasi 4 anni e in questo periodo non abbiamo perso un solo attimo per rafforzare la squadra, per scambiare opinioni, per studiare tutte le situazioni nei minimi dettagli.
Affinchè non venga tralasciato nessuno aspetto ci incontriamo settimanalmente e la sede del nostro circolo è sempre aperta.
Noi crediamo nell’alternanza e stiamo lavorando affinchè il centrodestra governi Mola di Bari.
Lei può anche non vedere alternative concrete, è un suo giudizio, ognuno di noi ha un proprio pensiero.
Ma noi ci crediamo tantissimo nella vittoria e non creda che ci faccia comodo stare in minoranza…le dirò, ci brucia tanto.
Le elezioni comunali sono il massimo, quelle che coinvolgono di più, quelle che fanno sacrificare tantissimo tempo, anche nottate. Ed io, anzi noi, non vogliamo più rientrare a testa bassa dopo aver preso atto dei dati ufficiali dello spoglio.
Francesco, sulla cementificazione ognuno ha un proprio pensiero e con quella frase, comunque, non abbiamo espresso un giudizio a riguardo.
Il problema, invece, è un altro: determinati progetti sono fermi da tempo sui tavoli dell’ufficio tecnico ma di certo non per cambio di strategia.
Caro Umberto, io purtroppo non ho le tue stesse certezze: il voto è come la marea, va e viene. Sull’esito finale non v’è certezza. Alle amministrative non c’è l’attrazione fatale di Berlusconi. Accadrà che Berlen andrà in piazza a vantare le realizzazioni e la necessità che il “progetto continui” per il “solito” sviluppo di Mola. Le opposizioni che per 5 anni hanno prodotto incontri nel chiuso delle sedi e interventi nel Consiglio comunale, alla presenza delle solite 50/60 persone già “battezzate”, rischiano di essere penalizzate, non solo dalle divisioni, ma anche dall’assenza di dibattito pubblico nel paese, fra la gente. Non dimenticare che nelle ultime tre consultazioni il Centro-sinistra ha dimostrato di essere più bravo e attivo nel rush finale, nonostante che l’elettorato molese sia tendenzialmente di centro-destra. A situazione invertita, ossia con il Centro-destra al governo, sai quante iniziative pubbliche avrebbe proposto la sinistra, quati manifesti avrebbe affisso ogni mese, quanti incontri nelle associazioni, nei sindacati, nelle case?
Io cittadino comune, non iscritto ad alcun partito, vedo la situazione in un’ottica molto diversa, anche perchè ho l’abitudine di ascoltare la gente che è stanca e sfiduciata nei confronti di Berlen, ma non riesce a vedere alternative valide, sia in fatto di progettualià politica che in fatto di capacità umane.
Spero proprio di sbagliarmi, ma…
Un ultimo consiglio: sottovalutare la portata delle divisioni è un gravissimo errore politico. Veltroni docet!
Sig. Lucarelli, continuo ad insistere nel dire che il consiglio comunale è il luogo più idoneo per fare opposizioni e mi piacerebbe che gli organi di stampa, soprattutto il suo, partecipassero maggiormente.
Inoltre, per fare un altro esempio, Stefano Diperna indice ogni anno una conferenza stampa e noi di An siamo rimasti delusi dal comportamento di Città nostra, in quanto lo scorso anno avete ritenuto giusto partecipare senza però pubblicare un articolo, quest’ anno, invece, avete deciso di disertare.
Penso che un organo di informazione locale debba partecipare sempre a queste iniziative, altrimenti il vostro dire non corrispenderà mai alla assolutà verità, ma sarà solo frutto di un’analisi parziale.
Una precisazione per Umberto. Non partecipo alla conferenza stampa di Diperna, perchè due anni fa ho beccato una querela e da parte di Diperna non mi è giunta alcuna solidarietà, nè tampoco un intervento chiarificatore presso la querelante. Un comportamento che non mi è piaciuto. Acqua passata.
A. Laterza
6 Marzo 2009 alle 22:27 -
Sig. De Simone, se posso aggiungere qualcosa è per dire che il Consiglio Comunale è uno dei luoghi deputati al confronto democratico e, quindi, anche all’esercizio dell’opposizione. Ma non l’unico. Infatti, la vita democratica non si esaurisce nelle istituzioni. Anzi. Se la democrazia e il confronto dialettico (e anche lo scontro, purchè nel limite delle regole) non avvengono nella vita sociale, le istituzioni alla fine si svuotano di significato e diventano un semplice esercizio accademico dove vengono scodellate decisioni già prese nelle segrete stanze.
La democrazia è innanzitutto partecipazione ATTIVA, non la semplice presa visione dei lavori di un Consiglio Comunale. Lo dice uno che ha fatto il consigliere per quasi 10 anni. Di questo ne vado fiero perchè l’attività di consigliere comunale è un servizio alla cittadinanza, soprattutto se lo si fa in maniera attiva e propositiva come credo di averlo fatto io. Però questo non basta. Infatti, da consigliere mi sono battuto per l’attuazione degli strumenti di democrazia partecipativa: le consulte, i referendum, il difensore civico. Ma nè il centro-sinistra e tantomeno il centro-destra hanno mai voluto dare piena attuazione a questi strumenti. Ecco perchè i cittadini ritengono inutile partecipare ai lavori del Consiglio comunale: tanto la loro voce non ha alcuna risonanza. E il loro potere decisionale è meno di zero, completamente assorbito da un’oligarchia autoreferenziale.
Sig. Lucarelli, ci fu una gran polemica che inizialmente coinvolse tanto anche noi.
Sig.Laterza, non è vero che la voce dei cittadini non ha alcuna risonanza, anzi. Tante sono le interrogazioni che presentiamo suggerite dai cittadini, perchè la maggior parte dei problemi coinvolge la gente in prima persona. E’ questo è dovuto ai tanti contatti che abbiamo settimanalmente.
Può darsi che la gente non partecipi ai consigli perchè non si senta rappresentato, ma molti non partecipano anche per menefreghismo. Di certo un organo di informazione a mio parere non ha scusanti.
Come voi in perfetta libertà criticate la classe politica nella sua interezza, noi siamo ugualmente liberi di giudicare l’operato degli organi di informazioni e penso che il vostro lavoro possa essere fatto in modo migliore.
A. Laterza
7 Marzo 2009 alle 10:22 -
Certo tutto è perfettibile, anche se Città Nostra è l’unico organo d’informazione degno di questo nome esistente a Mola. Il resto è solo paccottiglia a servizio dei potenti di turno che, ovviamente, ringraziano.
Peraltro, sfido chiunque a produrre un dossier Urban come quello che è stato pubblicato da “Città Nostra” che, in questo caso come in tanti altri, ha fornito alla cittadinanza informazioni importantissime e mai rese note prima.
Informazioni (delibere e determine) di cui sicuramente anche il centro-destra disponeva, ma che si è ben guardato dal divulgare.
Non parliamo poi dell’analisi di quei dati: mentre Città Nostra lo ha fatto in maniera estesa e certosina, fornendo ai lettori importanti chiavi di lettura e interpretazione, con l’aggancio anche ad altre importanti informazioni, l’opposizione ha preferito sorvolare sia in Consiglio Comunale che nel paese. Tanto da non aver fatto alcun cenno al fallimento del Piano Urban nel suo recente manifesto. Come mai?
Caro Direttore,
ci premeva sottolineare che l’UDC molese non si è voluto mantenere distante ed estraneo al manifesto elaborato dal PDL (o F.I. ed A.N. che dir si voglia), con cui i rapporti sono sempre stati di fiducia e stima reciproca, ma semplicemente non ne è stato informato.
E’ evidente che la campagna elettorale per le provinciali è ormai cominciata e la forza politica che ha elaborato quel manifesto ha ritenuto, prima di noi, di pensare a se stessa, considerato che, per le elezioni provinciali, il meccanismo limita un interesse più generale nei confronti della coalizione. Coalizione che, non è un fatto nuovo, sta certamente vedendo dei cambiamenti, visto che a livello provinciale, così come in altre realtà, PDL e UDC andranno ognuno con il proprio candidato presidente.
A Mola i rapporti tra le due forze, lo ripetiamo, è sempre stato cordiale ma, è chiaro che, così come ha voluto fare il PDL in questo caso, ciascuno ha la libertà e l’autonomia di agire nell’interesse dei propri elettori e simpatizzanti e per elaborare la strategia migliore per accrescere il proprio consenso.
Ecco perchè l’UDC si è sempre posto, e continuerà a farlo, a maggior ragione stante la linea nazionale, come valida alternativa politica, tant’è che, è bene ricordarlo e sottolinearlo, questo ci ha premiato e, in base al consenso ottenuto nelle varie competizioni elettorali, l’UDC è la terza forza politica a Mola e, scusate la presunzione, ma senza l’UDC non si vince!
Questo ci permette di continuare a lavorare e ci stimola a far sempre di più!!
La segreteria UDC di Mola di Bari
Al rispettabilissimo comunicato dell’Udc aggiungo che avevamo l’urgenza di agire nel più breve tempo possibile, per ovvie ragioni di carattere strettamente politico che tutti possono intuire, per dare comunicazione alla cittadinanza degli ultimi avvenimenti.
Inoltre, ed ora mi posso permettere di dirlo, la frase “…anche la sigla dello stesso Udc, che a Mola è all’opposizione e che evidentemente, per ragioni politiche nazionali e per non schierarsi nel Centro-destra locale, ha preferito astenersi dal partecipare all’iniziativa” è sinonimo
di cattiva informazione che non fa bene nè ai cittadini
nè all’informazione stessa.
Per quanto riguarda Urban e il manifesto, c’è un tempo per tutto nella vita. Noi, come tutti i cittadini, siamo in attesa della realizzazione del programma elettorale del 2005.
Marco Sciddurlo
7 Marzo 2009 alle 15:16 -
Caro Umberto, poiché parli dell’informazione a Mola e di Città Nostra, tiri di fatto in ballo anche me e mi sento di dirti alcune cose.
Mi capita spesso, quando approfondisco degli argomenti su cui scrivo degli articoli (credo sufficientemente documentati), di chiedere informazioni a esponenti e consiglieri di minoranza e di maggiornaza e, ti garantisco, spesso non sanno nulla su delibere, determine, dati, consulenze, di Urban e non, ecc. ecc.. Non solo, mi è capitato di chiedere del materiale (i testi integrali di alcune delibere) che solo i consiglieri possono ottenere, ma non ho mai ricevuto nulla.
E’ difficile fare informazione a Mola, specie se scomoda, però, scusami la civetteria, mi gratifica il fatto che la gente faccia a tutto il giornale ed anche a me i complimenti per il nostro faticoso lavoro per il bene della collettività.
Non so se i molesi siano altrettanto interessati e soddisfatti dell’operato del Consiglio comunale e, in particolare, dell’opposizione.
A. Laterza
7 Marzo 2009 alle 16:43 -
“Per quanto riguarda Urban e il manifesto, c’è un tempo per tutto nella vita. Noi, come tutti i cittadini, siamo in attesa della realizzazione del programma elettorale del 2005.”
Sig. De Simone, non per cavillare sulla reale efficacia della vostra opposizione ma anche i più sprovveduti hanno capito da tempo il fallimento del programma Urban (peraltro ormai terminato e, quindi, giudicabile nei suoi risultati).
Se poi si leggono i dati pubblicati da Città Nostra, quel fallimento è dettagliato in ogni particolare.
Mi pare di capire che intendiate prendere posizione su Urban solo a ridosso delle elezioni comunali del 2010: un po’ troppo tardi, non trova?
Anche perchè in campagna elettorale ognuno spara le sue cartucce e il tasso di credibilità delle posizioni politiche diminuisce notevolmente agli occhi dell’elettorato, frastornato dalla babele di lingue e di propaganda.
Ma, naturalmente, ognuno è libero di costruire la propria “strategia”…. senza dimenticare però che il tempo in politica è una variabile fondamentale. E che sprecarlo può essere estremamente controproducente sia per chi governa che per chi fa opposizione.
Marco, ho criticato “l’informazione” su 3 aspetti:
1) Non presenza ai consigli comunali.
2) Non presenza alla conferenza stampa di Diperna, unico a Mola a farle e a rendere noto il suo lavoro da consigliere (al Sig. Lucarelli preciso che l’episodio della querela avvenne alla prima conferenza stampa di Diperna, ma non fu allora che decise di non parteciparvi più. Alla seconda, se non erro, era presente il Sig. Laterza, alla terza era nuovamente presente il Sig. Lucarelli, ma l’articolo non venne pubblicato. Alla quarta totale assenza della redazione).
3) In questo post, sui rapporti con l’UDC, non è stata scritta la verità.
Detto ciò, io non nego che gli articoli di Città Nostra siano frutto di un grande lavoro, anzi. Sono molto dettagliati ed è visibile a tutti quanta passione ci mettete nel cercare di dare più informazioni possibili ai cittadini.
In più, apprezzo molto gli articoli di carattere storico-culturale che pubblicate, che a mio parere sono la ciliegina sulla torta.
Però, penso che il lavoro in ambito politico necessiti anche di una presenza costante ai consigli comunali e ad eventuali conferenze stampe.
Sig. Laterza, anche noi sappiamo come sta procedendo Urban. Non pensi, però, che l’unica strada per comunicare con la cittadinanza sia la pubblicazione di manifesti (necessari, ma al momento giusto) o l’utilizzo di toni violenti. Si comunica anche incontrandosi per strada e noi di An, come nota anche lei, stiamo sempre in piazza.
Si comunica anche in Consiglio comunale e negli ultimi due siamo stati estremamente pungenti, chiedendo anche le eventuali dimissioni degli assessori coinvolti.
A. Laterza
7 Marzo 2009 alle 22:25 -
Non mi pare che siano richiesti toni violenti: noi di Città Nostra, per esempio, nell’evidenziare lo sperpero dei fondi Urban abbiamo utilizzato toni pacati ma allo stesso tempo argomentazioni molto chiare.
Quanto alla comunicazione in piazza (che trovo giusta anche se non esaustiva), noto però una sua contraddizione. Proprio lei sig. De Simone ha scritto in uno dei suoi commenti a questo articolo:
“Ciò che viene detto in piazza lascia il tempo che trova, le chiacchiere poco ci appartengono”…
Ma ho anche scritto: “il nostro compito lo svolgiamo in consiglio comunale e invitiamo tutti voi a parteciparvi”.
Questo per dire che noi siamo presenti ovunque e che un riscontro a ciò che viene detto in piazza lo si ha un consiglio comunale.
Spesso ascolto dire che l’opposizione è ferma e lo apprendo da persone che in consiglio non si sono mai affacciate.
Qui ho letto una “storiella” circa i nostri rapporti con l’Udc.
Queste per me sono solo chiacchiere, a volte montate ad arte.
Ma forse sono troppo maligno…
A. Laterza
8 Marzo 2009 alle 10:26 -
Sig. De Simone, non per insistere – anche perchè poi diventerebbe un dialogo tra sordi e del tutto ripetitivo – ma giusto per chiudere da parte mia il comunque interessante e civile confronto, mi permetta di dire che la funzione della stampa locale non inizia e non si esaurisce nei resoconti delle sedute di Consiglio Comunale nè ovviamente nell’amplificare le chiacchiere di piazza.
E’ giusto che gli organi d’informazione presenzino alle sedute di Consiglio, ma tenga presente che almeno noi di Città Nostra non siamo giornalisti professionisti e, quindi, non siamo retribuiti: svolgiamo un’opera di volontariato, spesso rimettendoci di tasca nostra e non solo per il tempo speso.
Io che (come il nostro Direttore) ho fatto il consigliere comunale so come vanno le sedute: purtroppo, c’è la pessima abitudine di iniziare con un’ora di ritardo sull’orario fissato e si va avanti spesso fino a notte fonda. Non si può pretendere che persone che come noi al mattino devono andare a lavorare rimangano in piedi ad ascoltare finte discussioni su questioni molto spesso già decise altrove o ad assistere spesso ad imbarazzanti “duetti all’acqua di rose” tra maggioranza e opposizione. Con ciò non voglio dire che noi si debba “snobbare” i lavori del Consiglio: proprio perchè ho svolto il ruolo di consigliere so bene quanto sia importante quella funzione, purchè non sia finzione…
In ogni caso, mandate al giornale i vostri comunicati stampa di resoconto dei vostri interventi: senz’altro li utilizzeremo con il massimo dell’obiettività.
D’altraparte, l’amministrazione comunale ci inonda di comunicati del suo Ufficio stampa, penso che anche voi ogni tanto possiate scriverne qualcuno…
Un manifesto di un insipido qualunquismo.
Sui lavori del Fronte Mare c’è da sottolineare che, già leggendo con accortezza il testo del bando e, poi, quello dell’affidamento dei lavori, si capiva che non c’era da esultare così tanto nell’inizio di questi lavori (pagati per la maggior parte dai molesi), perché era facilmente prevedibile che ci sarebbero stati degli intoppi ed il risultato, in ogni caso, non sarà quello tanto promesso e ancora falsamente riportato nel tabbellone posizionato sul lungomare.
Comunque, la notizia del risveglio dal letargo di alcune parti del’opposizione è positiva.
Sul numero in uscita di Città Nostra, i lettori potranno leggere un mio articolo intitolato “Il muro di gomma”: come può testimoniare il nostro Direttore l’invio del mio articolo è precedente sia al manifesto della destra, sia al noto scompiglio provocato dal comunicato dei sindacati.
Un articolo profetico se è vero, come è vero, che esso si conclude con l’esortazione: “Mola, svegliati”. E che quell’esortazione era rivolta a tutti, opposizione compresa.
Evidentemente, alla triplice di destra devono essere fischiate le orecchie se, dopo anni di inerzia, ha prodotto un manifesto: e per di più con la stessa esortazione da me utilizzata….
Beninteso, nessuno ha copiato altri: dico soltanto che se comincia a farsi largo anche nell’opposizione la percezione che Mola è un paese di addormentati c’è da sperare in un salutare scossone che rimetta in movimento una situazione stagnante e cristallizzata, alla quale non poco hanno contribuito i due poli, facce della stessa medaglia di immobilismo.
Innazitutto, penso che l’aula del consiglio comunale sia il miglior luogo per fare opposizione. Chi non partecipa e non ascolta a mio parere ha sempre torto. E chi partecipa, invece, ha il dono e l’intelligenza di voler ascoltare con le proprie orecchie ciò che viene detto, misurando ogni singola parola dei consiglieri di minoranza e di maggioranza.
Ciò che viene detto in piazza lascia il tempo che trova, le chiacchiere poco ci appartengono, il nostro compito lo svolgiamo in consiglio comunale e invitiamo tutti voi a parteciparvi.
Mi meraviglia leggere la vostra meraviglia, scusate il gioco di parole, sul fatto che manchi la sigla dei Moderati per Mola. Senza scendere in polemiche, si sa, e da parecchio anche, che abbiamo un modo diverso di far politica e di esprimerci. Questa diversità ha portato ad una rottura tra noi e loro. Non c’è nulla da scandalizzarsi a riguardo.
Per quanto riguarda l’Udc, dico solamente che ci sono cordialissimi rapporti di stima e fiducia tra le nostre segreterie.
Per quanto riguarda il commento del Sig. Laterza, aggiungo che siamo noi a stabilire i tempi ed i metodi nel fare opposizione. Può essere che a volte assumiamo un comportamento più sobrio, altre un comportamente più duro, di certo non è il suo articolo che ci ha influenzato, ma tutto appartiene ad una nostra strategia politica studiata da anni e che sarà solo il tempo a dire se darà frutti o meno.
A riguardo dei lavori del fronte mare, è stata indicata una data di fine dei lavori. Bene, da cittadini aspettiamo che in quella data venga consegnato il fronte mare alla nostra comunità.
Sig. De Simone, veramente l’articolo non è ancora uscito…
Quanto alla vostra strategia non è in discussione la vostra scelta di tempi e metodi. Bisogna vedere però se tale scelta favorisce la normale dialettica democratica. A mio parere no, e lo spiego nell’articolo che verrà pubblicato. Naturalmente è il mio parere e non pretendo di far cambiare idea a nessuno, ma solo di contribuire al dibattito politico nel nostro paese. Peraltro, mi sia consentito di dire soltanto e sommessamente che, almeno finora, la vostra strategia “studiata da anni” ha prodotto ben tre sconfitte consecutive.
Non essendo io di centro-destra non me ne rammarico troppo, anche se devo dire (come ho più volte spiegato ad interlocutori di AN chiacchierando amabilmente in piazza, dove si sa… le chiacchiere dette lasciano il tempo che trovano) che l’alternanza è utile e necessaria alla fisiologia della democrazia.
Purtroppo, al momento non si vedono alternative concrete all’orizzonte: e questo nè a destra e tantomeno a sinistra.
Il problema è che Mola presenta una situazione “ingessata” da due poli, con un centro-sinistra (ma non tutto, per la verità) radicato nel potere da troppo tempo e con un centro-destra che probabilmente trova comodo restare in minoranza. Ma anche qui si tratta di mie opinioni, però condivise da una sempre più crescente quota di cittadini.
Ovviamente non entro nel merito delle strategie del centro-destra e del Manifesto (mi sembra giusto non farlo).
Però mi permetto una nota a margine. “Chi non capisce che un permesso a costruire significa lavoro per tecnici, imprese edili, elettricisti, falegnami, fabbri, ecc…? ”
Attenzione perchè questa è proprio la logica che, quasi da sempre, ha determinato l’attività politica ed amministrativa a Mola. La “cementificazione” non è una salvezza per il tessuto produttivo molese, bisogno decisamente cambiare strategia.
Sig. Laterza, ha ragione: le parole “in uscita” mi sono sfuggite.
Per quanto riguarda la strategia studiata da anni, io intendo dall’ultima sconfitta elettorale ad oggi, ossia dal 2005. Sono passati quasi 4 anni e in questo periodo non abbiamo perso un solo attimo per rafforzare la squadra, per scambiare opinioni, per studiare tutte le situazioni nei minimi dettagli.
Affinchè non venga tralasciato nessuno aspetto ci incontriamo settimanalmente e la sede del nostro circolo è sempre aperta.
Noi crediamo nell’alternanza e stiamo lavorando affinchè il centrodestra governi Mola di Bari.
Lei può anche non vedere alternative concrete, è un suo giudizio, ognuno di noi ha un proprio pensiero.
Ma noi ci crediamo tantissimo nella vittoria e non creda che ci faccia comodo stare in minoranza…le dirò, ci brucia tanto.
Le elezioni comunali sono il massimo, quelle che coinvolgono di più, quelle che fanno sacrificare tantissimo tempo, anche nottate. Ed io, anzi noi, non vogliamo più rientrare a testa bassa dopo aver preso atto dei dati ufficiali dello spoglio.
Francesco, sulla cementificazione ognuno ha un proprio pensiero e con quella frase, comunque, non abbiamo espresso un giudizio a riguardo.
Il problema, invece, è un altro: determinati progetti sono fermi da tempo sui tavoli dell’ufficio tecnico ma di certo non per cambio di strategia.
Caro Umberto, io purtroppo non ho le tue stesse certezze: il voto è come la marea, va e viene. Sull’esito finale non v’è certezza. Alle amministrative non c’è l’attrazione fatale di Berlusconi. Accadrà che Berlen andrà in piazza a vantare le realizzazioni e la necessità che il “progetto continui” per il “solito” sviluppo di Mola. Le opposizioni che per 5 anni hanno prodotto incontri nel chiuso delle sedi e interventi nel Consiglio comunale, alla presenza delle solite 50/60 persone già “battezzate”, rischiano di essere penalizzate, non solo dalle divisioni, ma anche dall’assenza di dibattito pubblico nel paese, fra la gente. Non dimenticare che nelle ultime tre consultazioni il Centro-sinistra ha dimostrato di essere più bravo e attivo nel rush finale, nonostante che l’elettorato molese sia tendenzialmente di centro-destra. A situazione invertita, ossia con il Centro-destra al governo, sai quante iniziative pubbliche avrebbe proposto la sinistra, quati manifesti avrebbe affisso ogni mese, quanti incontri nelle associazioni, nei sindacati, nelle case?
Io cittadino comune, non iscritto ad alcun partito, vedo la situazione in un’ottica molto diversa, anche perchè ho l’abitudine di ascoltare la gente che è stanca e sfiduciata nei confronti di Berlen, ma non riesce a vedere alternative valide, sia in fatto di progettualià politica che in fatto di capacità umane.
Spero proprio di sbagliarmi, ma…
Un ultimo consiglio: sottovalutare la portata delle divisioni è un gravissimo errore politico. Veltroni docet!
Sig. Lucarelli, continuo ad insistere nel dire che il consiglio comunale è il luogo più idoneo per fare opposizioni e mi piacerebbe che gli organi di stampa, soprattutto il suo, partecipassero maggiormente.
Inoltre, per fare un altro esempio, Stefano Diperna indice ogni anno una conferenza stampa e noi di An siamo rimasti delusi dal comportamento di Città nostra, in quanto lo scorso anno avete ritenuto giusto partecipare senza però pubblicare un articolo, quest’ anno, invece, avete deciso di disertare.
Penso che un organo di informazione locale debba partecipare sempre a queste iniziative, altrimenti il vostro dire non corrispenderà mai alla assolutà verità, ma sarà solo frutto di un’analisi parziale.
Una precisazione per Umberto. Non partecipo alla conferenza stampa di Diperna, perchè due anni fa ho beccato una querela e da parte di Diperna non mi è giunta alcuna solidarietà, nè tampoco un intervento chiarificatore presso la querelante. Un comportamento che non mi è piaciuto. Acqua passata.
Sig. De Simone, se posso aggiungere qualcosa è per dire che il Consiglio Comunale è uno dei luoghi deputati al confronto democratico e, quindi, anche all’esercizio dell’opposizione. Ma non l’unico. Infatti, la vita democratica non si esaurisce nelle istituzioni. Anzi. Se la democrazia e il confronto dialettico (e anche lo scontro, purchè nel limite delle regole) non avvengono nella vita sociale, le istituzioni alla fine si svuotano di significato e diventano un semplice esercizio accademico dove vengono scodellate decisioni già prese nelle segrete stanze.
La democrazia è innanzitutto partecipazione ATTIVA, non la semplice presa visione dei lavori di un Consiglio Comunale. Lo dice uno che ha fatto il consigliere per quasi 10 anni. Di questo ne vado fiero perchè l’attività di consigliere comunale è un servizio alla cittadinanza, soprattutto se lo si fa in maniera attiva e propositiva come credo di averlo fatto io. Però questo non basta. Infatti, da consigliere mi sono battuto per l’attuazione degli strumenti di democrazia partecipativa: le consulte, i referendum, il difensore civico. Ma nè il centro-sinistra e tantomeno il centro-destra hanno mai voluto dare piena attuazione a questi strumenti. Ecco perchè i cittadini ritengono inutile partecipare ai lavori del Consiglio comunale: tanto la loro voce non ha alcuna risonanza. E il loro potere decisionale è meno di zero, completamente assorbito da un’oligarchia autoreferenziale.
Sig. Lucarelli, ci fu una gran polemica che inizialmente coinvolse tanto anche noi.
Sig.Laterza, non è vero che la voce dei cittadini non ha alcuna risonanza, anzi. Tante sono le interrogazioni che presentiamo suggerite dai cittadini, perchè la maggior parte dei problemi coinvolge la gente in prima persona. E’ questo è dovuto ai tanti contatti che abbiamo settimanalmente.
Può darsi che la gente non partecipi ai consigli perchè non si senta rappresentato, ma molti non partecipano anche per menefreghismo. Di certo un organo di informazione a mio parere non ha scusanti.
Come voi in perfetta libertà criticate la classe politica nella sua interezza, noi siamo ugualmente liberi di giudicare l’operato degli organi di informazioni e penso che il vostro lavoro possa essere fatto in modo migliore.
Certo tutto è perfettibile, anche se Città Nostra è l’unico organo d’informazione degno di questo nome esistente a Mola. Il resto è solo paccottiglia a servizio dei potenti di turno che, ovviamente, ringraziano.
Peraltro, sfido chiunque a produrre un dossier Urban come quello che è stato pubblicato da “Città Nostra” che, in questo caso come in tanti altri, ha fornito alla cittadinanza informazioni importantissime e mai rese note prima.
Informazioni (delibere e determine) di cui sicuramente anche il centro-destra disponeva, ma che si è ben guardato dal divulgare.
Non parliamo poi dell’analisi di quei dati: mentre Città Nostra lo ha fatto in maniera estesa e certosina, fornendo ai lettori importanti chiavi di lettura e interpretazione, con l’aggancio anche ad altre importanti informazioni, l’opposizione ha preferito sorvolare sia in Consiglio Comunale che nel paese. Tanto da non aver fatto alcun cenno al fallimento del Piano Urban nel suo recente manifesto. Come mai?
Caro Direttore,
ci premeva sottolineare che l’UDC molese non si è voluto mantenere distante ed estraneo al manifesto elaborato dal PDL (o F.I. ed A.N. che dir si voglia), con cui i rapporti sono sempre stati di fiducia e stima reciproca, ma semplicemente non ne è stato informato.
E’ evidente che la campagna elettorale per le provinciali è ormai cominciata e la forza politica che ha elaborato quel manifesto ha ritenuto, prima di noi, di pensare a se stessa, considerato che, per le elezioni provinciali, il meccanismo limita un interesse più generale nei confronti della coalizione. Coalizione che, non è un fatto nuovo, sta certamente vedendo dei cambiamenti, visto che a livello provinciale, così come in altre realtà, PDL e UDC andranno ognuno con il proprio candidato presidente.
A Mola i rapporti tra le due forze, lo ripetiamo, è sempre stato cordiale ma, è chiaro che, così come ha voluto fare il PDL in questo caso, ciascuno ha la libertà e l’autonomia di agire nell’interesse dei propri elettori e simpatizzanti e per elaborare la strategia migliore per accrescere il proprio consenso.
Ecco perchè l’UDC si è sempre posto, e continuerà a farlo, a maggior ragione stante la linea nazionale, come valida alternativa politica, tant’è che, è bene ricordarlo e sottolinearlo, questo ci ha premiato e, in base al consenso ottenuto nelle varie competizioni elettorali, l’UDC è la terza forza politica a Mola e, scusate la presunzione, ma senza l’UDC non si vince!
Questo ci permette di continuare a lavorare e ci stimola a far sempre di più!!
La segreteria UDC di Mola di Bari
Al rispettabilissimo comunicato dell’Udc aggiungo che avevamo l’urgenza di agire nel più breve tempo possibile, per ovvie ragioni di carattere strettamente politico che tutti possono intuire, per dare comunicazione alla cittadinanza degli ultimi avvenimenti.
Inoltre, ed ora mi posso permettere di dirlo, la frase “…anche la sigla dello stesso Udc, che a Mola è all’opposizione e che evidentemente, per ragioni politiche nazionali e per non schierarsi nel Centro-destra locale, ha preferito astenersi dal partecipare all’iniziativa” è sinonimo
di cattiva informazione che non fa bene nè ai cittadini
nè all’informazione stessa.
Per quanto riguarda Urban e il manifesto, c’è un tempo per tutto nella vita. Noi, come tutti i cittadini, siamo in attesa della realizzazione del programma elettorale del 2005.
Caro Umberto, poiché parli dell’informazione a Mola e di Città Nostra, tiri di fatto in ballo anche me e mi sento di dirti alcune cose.
Mi capita spesso, quando approfondisco degli argomenti su cui scrivo degli articoli (credo sufficientemente documentati), di chiedere informazioni a esponenti e consiglieri di minoranza e di maggiornaza e, ti garantisco, spesso non sanno nulla su delibere, determine, dati, consulenze, di Urban e non, ecc. ecc.. Non solo, mi è capitato di chiedere del materiale (i testi integrali di alcune delibere) che solo i consiglieri possono ottenere, ma non ho mai ricevuto nulla.
E’ difficile fare informazione a Mola, specie se scomoda, però, scusami la civetteria, mi gratifica il fatto che la gente faccia a tutto il giornale ed anche a me i complimenti per il nostro faticoso lavoro per il bene della collettività.
Non so se i molesi siano altrettanto interessati e soddisfatti dell’operato del Consiglio comunale e, in particolare, dell’opposizione.
“Per quanto riguarda Urban e il manifesto, c’è un tempo per tutto nella vita. Noi, come tutti i cittadini, siamo in attesa della realizzazione del programma elettorale del 2005.”
Sig. De Simone, non per cavillare sulla reale efficacia della vostra opposizione ma anche i più sprovveduti hanno capito da tempo il fallimento del programma Urban (peraltro ormai terminato e, quindi, giudicabile nei suoi risultati).
Se poi si leggono i dati pubblicati da Città Nostra, quel fallimento è dettagliato in ogni particolare.
Mi pare di capire che intendiate prendere posizione su Urban solo a ridosso delle elezioni comunali del 2010: un po’ troppo tardi, non trova?
Anche perchè in campagna elettorale ognuno spara le sue cartucce e il tasso di credibilità delle posizioni politiche diminuisce notevolmente agli occhi dell’elettorato, frastornato dalla babele di lingue e di propaganda.
Ma, naturalmente, ognuno è libero di costruire la propria “strategia”…. senza dimenticare però che il tempo in politica è una variabile fondamentale. E che sprecarlo può essere estremamente controproducente sia per chi governa che per chi fa opposizione.
Marco, ho criticato “l’informazione” su 3 aspetti:
1) Non presenza ai consigli comunali.
2) Non presenza alla conferenza stampa di Diperna, unico a Mola a farle e a rendere noto il suo lavoro da consigliere (al Sig. Lucarelli preciso che l’episodio della querela avvenne alla prima conferenza stampa di Diperna, ma non fu allora che decise di non parteciparvi più. Alla seconda, se non erro, era presente il Sig. Laterza, alla terza era nuovamente presente il Sig. Lucarelli, ma l’articolo non venne pubblicato. Alla quarta totale assenza della redazione).
3) In questo post, sui rapporti con l’UDC, non è stata scritta la verità.
Detto ciò, io non nego che gli articoli di Città Nostra siano frutto di un grande lavoro, anzi. Sono molto dettagliati ed è visibile a tutti quanta passione ci mettete nel cercare di dare più informazioni possibili ai cittadini.
In più, apprezzo molto gli articoli di carattere storico-culturale che pubblicate, che a mio parere sono la ciliegina sulla torta.
Però, penso che il lavoro in ambito politico necessiti anche di una presenza costante ai consigli comunali e ad eventuali conferenze stampe.
Sig. Laterza, anche noi sappiamo come sta procedendo Urban. Non pensi, però, che l’unica strada per comunicare con la cittadinanza sia la pubblicazione di manifesti (necessari, ma al momento giusto) o l’utilizzo di toni violenti. Si comunica anche incontrandosi per strada e noi di An, come nota anche lei, stiamo sempre in piazza.
Si comunica anche in Consiglio comunale e negli ultimi due siamo stati estremamente pungenti, chiedendo anche le eventuali dimissioni degli assessori coinvolti.
Non mi pare che siano richiesti toni violenti: noi di Città Nostra, per esempio, nell’evidenziare lo sperpero dei fondi Urban abbiamo utilizzato toni pacati ma allo stesso tempo argomentazioni molto chiare.
Quanto alla comunicazione in piazza (che trovo giusta anche se non esaustiva), noto però una sua contraddizione. Proprio lei sig. De Simone ha scritto in uno dei suoi commenti a questo articolo:
“Ciò che viene detto in piazza lascia il tempo che trova, le chiacchiere poco ci appartengono”…
Ma ho anche scritto: “il nostro compito lo svolgiamo in consiglio comunale e invitiamo tutti voi a parteciparvi”.
Questo per dire che noi siamo presenti ovunque e che un riscontro a ciò che viene detto in piazza lo si ha un consiglio comunale.
Spesso ascolto dire che l’opposizione è ferma e lo apprendo da persone che in consiglio non si sono mai affacciate.
Qui ho letto una “storiella” circa i nostri rapporti con l’Udc.
Queste per me sono solo chiacchiere, a volte montate ad arte.
Ma forse sono troppo maligno…
Sig. De Simone, non per insistere – anche perchè poi diventerebbe un dialogo tra sordi e del tutto ripetitivo – ma giusto per chiudere da parte mia il comunque interessante e civile confronto, mi permetta di dire che la funzione della stampa locale non inizia e non si esaurisce nei resoconti delle sedute di Consiglio Comunale nè ovviamente nell’amplificare le chiacchiere di piazza.
E’ giusto che gli organi d’informazione presenzino alle sedute di Consiglio, ma tenga presente che almeno noi di Città Nostra non siamo giornalisti professionisti e, quindi, non siamo retribuiti: svolgiamo un’opera di volontariato, spesso rimettendoci di tasca nostra e non solo per il tempo speso.
Io che (come il nostro Direttore) ho fatto il consigliere comunale so come vanno le sedute: purtroppo, c’è la pessima abitudine di iniziare con un’ora di ritardo sull’orario fissato e si va avanti spesso fino a notte fonda. Non si può pretendere che persone che come noi al mattino devono andare a lavorare rimangano in piedi ad ascoltare finte discussioni su questioni molto spesso già decise altrove o ad assistere spesso ad imbarazzanti “duetti all’acqua di rose” tra maggioranza e opposizione. Con ciò non voglio dire che noi si debba “snobbare” i lavori del Consiglio: proprio perchè ho svolto il ruolo di consigliere so bene quanto sia importante quella funzione, purchè non sia finzione…
In ogni caso, mandate al giornale i vostri comunicati stampa di resoconto dei vostri interventi: senz’altro li utilizzeremo con il massimo dell’obiettività.
D’altraparte, l’amministrazione comunale ci inonda di comunicati del suo Ufficio stampa, penso che anche voi ogni tanto possiate scriverne qualcuno…