È un proposta condivisibile! è vero che tanta modernità, alcuni non l’hanno capita!….certo non possiamo essere tutti architettonicamente un passo “oltre”! Invece, con grande spirito democratico, inserire dei “pezzi antichi” in un paesaggio futuristico potrebbe riappacificare i gusti estetici della popolazione!. E anche condivisibile il messaggio che i furbetti sono passati di moda…e sono decisamente ripugnanti ma soprattutto individuabili e perseguibili.
Dei simboli per i cittadini…dei pezzi di storia che rimangono e che superano ogni bassezza umana!
jolly
4 Gennaio 2011 alle 19:16 -
in attesa di sapere se tutte le chianche siano state ritrovate, e lo stato nel quale le stesse si trovano; immagino che molte siano state frantumate per fare massicciate o cementate per fare piano di calpestio in qualche villa od opificio;
Ritemgo doveroso un primo ringraziamento a Pino castellana, che ha sollevato il caso, persrguendolo con stinazione “molese” (quando molese significava, perseverante, alias capatosta). Chissà che non si riesca ad rialzare la testa in questo paese comatoso!!
Grazie ai carabinieri, per il lavoro svolto (e da svolgere). Non ringraziamo chi ha fatto carne da macello del bene comune e della nostra storia!
A proposito,
Le vecchie fontane che stavano sulla “Curva” e sulla mena di sant’antonioo, lato mare, che fine hanno fatto?
non era i caso di rimetterle dove stavano, a testimonanza dell’epica trasformazione della nostra terra, con la costruzione dell’acquedotto pugliese??
In quale villa stanno, ora?
1) Ritengo una bella notizia non solo il recupero (totale?) delle chianche, patrimonio pubblico che pareva perduto, ma anche scoprire che tenere desta l’attenzione della cittadinanza su questioni altrimenti destinate all’oblio talvolta sortisce l’esito sperato.
2) In attesa di conoscere entità e condizioni delle chianche ritrovate, sarebbe opportuno chiedersi come valorizzarle, impiegandole sulla porzione ristrutturata del lungomare o altrove (piazzetta?). A maggior ragione, se oltre alle chianche sono stati trovati anche i reperti del baby park che con esse erano spariti (il cannone, ma anche un capitello, un’ancora, etc.) li si potrebbe usare come arredo urbano. A tale scopo potrebbe essere valutato anche l’impiego dei reperti rimossi in occasione del rifacimento del porto (le cui bitte di ormeggio erano in realtà reperti bellici) e che – mi pare – furono accantonati dell’ex mattatoio.
3) La soppressione delle due fontane dal nuovo lungomare ha sorpreso e contrariato anche me. Non solo per l’indubbio valore storico ma – mi hanno fatto notare – perché passeggiare con un cane senza avere la possibilità di farlo bere non è il modo migliore per permettere la migliore fruizione del lungomare.
Tra l’altro, preservare le fontane pubbliche era tra i punti programmatici della coalizione che sosteneva la candidatura a sindaco di Berlen: strano che in fase di stesura del progetto definitivo non si sia fatta presente questa priorità.
jolly
4 Gennaio 2011 alle 23:46 -
Poi mi devono spiegare Architetti nostrani e foresti, come si fa aprogettare una kilometrata di lungomare, con ampi spazi per passeggiate su piattaforme di freddo cemento, prive di pietre e fontane, senza riferimenti alla nostra storia marinara, (surrogata da un s.pio di contrabbando con dedica e cipressi e fiori in vaso stile forcella).
Ma due bagni per orinare proprio non si potevano prevedere? Li stanno ipotizzando nella zona mercatale dove la gente ci sta una volta una (1), one, ain, ena, un, ein, een, um, ett………..
Ma su lungomare dei geni dove passeggiano tutti i giorni migliaia di persone non ci piscia nessuno?
quantomeno mandassero qualcuno a lavare i rivoli di orina maleodorante che sgorga negli anfratti oscuri (privi di illuminazione) o le saracinesche dei poveri abitanti del borgo che imprigionati da oltre un anno, ancora non vedono l’alba della liberazione di questo incubo che oramai sta prendendo lo stomaco!!!!!!!!!
Tra vecchi e nuovi proprio no n si sa chi gettare dalla torre.
Stando alle notizie in nostro possesso, che non hanno il crisma dell’ufficialità per evidenti motivi legati al segreto istruttorio, anche le due fontanine sarebbero state recuperate dai Carabinieri della Tenenza di Mola nel corso di una perquisizione del 26 Novembre scorso. In tale occasione sono stati ritrovati il cannone e gli altri reperti storici giacenti presso l’ex baby park.
Anche se tutti i particolari dell’operazione non possono essere resi di pubblico dominio, ritengo doveroso evidenziare l’operato dei Carabinieri del Ten. Merenda, che, pur incontrando notevoli difficoltà operative, sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda ed a recuperare tutto il materiale svanito misteriosamente. Ora tocca al Magistrato individuare gli eventuali responsabili e procedere nei loro confronti.
Concordo pienamente con tutti gli interventi precedenti. Se non ricordo male, lo slogan di Urban2 recitava così:”dalla tradizione, la nuova identità”. Bene, secondo me, su questo lungomare, di tradizionale c’è rimasto ben poco se non nulla.
La proposta di Nicola Lucarelli circa il recupero delle chianche ritrovate ed un suo utilizzo nei pressi del Castello (anfiteatro) mi trova pienamente d’accordo.
Sarebbe stato anche bello se si fosse creata un’alternanza tra chianche e cemento (e se cemento vuol dire futuro, direi che è abbastanza discutibile!) sul piano di calpestio.
Nessuno è contrario all’innovazione, ma se questa deve passare dalla distruzione e dall’eliminazione della Storia, perde di significato. Innovazione rispetto a cosa?
Ecco perchè è necessario recuperare la nostra Storia per abbinarla ai nuovi materiali da costruzione. L’ho sempre detto ovunuque e continuerò a ripeterlo anche qui: non dimentichiamoci che la Puglia ha una fortissima identità architettonica. Le case, le strade, i lungomari pugliesi si distinguono dal resto d’Italia per i materiali utilizzati (la nostra pietra calcarea di Trani o di Lecce ecc.).
Un’innovazione che non tiene conto di questo è molto discutibile.
Cos’ha di tradizionale il cemento? Lo troviamo in ogni zona industriale d’Italia. A me piace la differenziazione, specie quando essa fa riferimento alla propria cultura, alla propria tradizione.
Siamo una delle regioni più forti dal punto di vista culturale: nel dialetto, nella danza, nell’architettura, nell’agricoltura, nelle risorse naturali. Perchè barattarle con il più volgare cemento?
Speriamo che le chianche, le fontane, i reperti storici accantonati nel vecchio Baby Park, possano diventare una sorta di arredamento urbano per creare un ponte di collegamento tra ciò che attualmente ci appartiene e ciò che apparteneva a tutti noi.
Questo è il futuro!
jolly
5 Gennaio 2011 alle 22:42 -
Si, ma guardando al presente, il mausoleo stasera presentava un lugubre cero rosso!!!
per quanto tempo ancora assisteremo a tale scena??
A. Laterza
6 Gennaio 2011 alle 00:16 -
Dalle colonne di questo giornale ho scritto e ripetuto in tempi non sospetti cosa si poteva fare per rendere meno orrida la lunga cementata e per dare alcuni servizi ai visitatori e ai residenti. Tutto scritto in vari articoli in epoca Berlen e poi ripetuto (con l’aggiunta di ulteriori evidenze a seguito dell’emergere concreto delle brutture con il procedere dei lavori) in una lettera aperta al neo-sindaco Diperna . Provo a riassumere:
1) Questione chianche: avevo proposto di rifare il muretto a mare tra la rotonda e la capitaneria riutilizzando il vecchio muraglione, fatto di stupenda e spessa pietra calcarea, che sarebbe di certo bastato a coprire la distanza. Inoltre, chiesi di utilizzare le chianche (ripulite e ribocciardate) per spezzare la monotonia del cemento con vaste inserzioni.
2) Sempre per spezzare la monotonia del cemento avevo proposto di inserire una o più fontane artistiche con giochi di acqua e luce: una poteva andare bene sulla rotonda, un’altra in una di quelle lunghe e desolate aiuole che hanno preso il posto del baby-park. In più era l’occasione per inserire elementi scultorei artistici (del tutto inesistenti), recuperare i reperti già contenuti nel baby park (cannone, elica, capitello, ecc.) e la “pompa” dell’Acquedotto, e prevedere nuovi elementi che richiamassero la nostra tradizione marinara (ad esempio, realizzare una rosa dei venti sulla pavimentazione, visto che sono tantissimi i molesi che non conoscono neppure la direzione e il nome dei venti…).
3) Viabilità: avevo proposto al nuovo Sindaco (quando ancora c’era il tempo e il modo per farlo) di ripristinare la strada interna (Via Colombo) che correva parallela al baby park: come strada di servizio per i residenti e gli esercizi commerciali e come by-pass per il traffico in caso di congestione (che non era difficile da prevedere..). Ora mi viene detto che ci sono alcuni esercizi commerciali che stanno per chiudere per mancanza di clienti che non trovano più un parcheggio nella zona…. Anche questo non era difficile da prevedere. In più, come da me anche qui ampiamente previsto, la mancanza della strada di servizio ha dato vita al deprecabile fenomeno delle auto che “tagliano”, salendo sul marciapiede e prendendo Via Parini, per andare in Via Van Westerhout… oltre a macchine che parcheggiano tranquillamente sulla cementata prospiciente alle abitazioni… Un vero scempio.
4) Parco urbano: avevo chiesto al nuovo Sindaco di essere coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale, eliminando quell’antiestetico anfiteatro (ennesimo manufatto in cemento), per realizzare un bel parco urbano con vegetazione mediterranea, giochi per i bambini ed area di svago e relax per gli adulti. L’area che si è venuta a creare tra il Castello e la nuova strada è l’unica vera novità del progetto: è un’area enorme che utilizzata con un parco urbano avrebbe svolto una funzione importantissima. Sia come polmone di verde in zona centrale (non ce n’è neanche uno ad eccezione della limitata villa di San Domenico), sia come luogo per realizzare una passeggiata archeologica didattica ai piedi del Castello, in virtù dei reperti ritrovati.
5) Servizi igienici: quando il progetto era ancora in fase di discussione, avevo proposto di realizzare servizi igienici interrati (ne scrissi in un documento consegnato in Consiglio Comunale e in alcuni articoli di Città Nostra), approfittando del previsto (e poi realizzato) interramento dell’impianto di sollevamento fognario. Si poteva realizzare un “diurno” lì dove ora è stato eseguito l’interramento (quindi, lontano dalle abitazioni e “discreto”, ma allo stesso tempo facilmente raggiungibile dal lungomare e dalla piazza), da tenere aperto nei mesi estivi e in occasione delle feste, affidandolo ad un custode che ne avrebbe garantito la pulizia e l’esercizio.
6) Acquario: avevo proposto, nello stesso documento richiamato al punto precedente, di realizzare un Acquario sottomarino (nello stile, anche se ovviamente, più piccolo) di quello di Genova. Sarebbe stata un’opera davvero originale: avremmo avuto visitatori quanto meno da tutta la Puglia se non da gran parte del Sud, visto che non ne esistono da queste parti.
yellow
6 Gennaio 2011 alle 12:42 -
A proposito di proposte……Ogni cittadino ha il diritto dovere di dare il proprio contributo con proposte e suggerimenti senza avere però la presunzione di possedere le soluzioni migliori e le competenze per scelte che necessariamente vanno prese dagli organi di amministrazione competenti ad indirizzare le soluzioni finali che facciano l’interesse di tanti e non di singoli, così come la democrazia richiede.
Grazie dello spazio che vorrete concedermi.
È un proposta condivisibile! è vero che tanta modernità, alcuni non l’hanno capita!….certo non possiamo essere tutti architettonicamente un passo “oltre”! Invece, con grande spirito democratico, inserire dei “pezzi antichi” in un paesaggio futuristico potrebbe riappacificare i gusti estetici della popolazione!. E anche condivisibile il messaggio che i furbetti sono passati di moda…e sono decisamente ripugnanti ma soprattutto individuabili e perseguibili.
Dei simboli per i cittadini…dei pezzi di storia che rimangono e che superano ogni bassezza umana!
in attesa di sapere se tutte le chianche siano state ritrovate, e lo stato nel quale le stesse si trovano; immagino che molte siano state frantumate per fare massicciate o cementate per fare piano di calpestio in qualche villa od opificio;
Ritemgo doveroso un primo ringraziamento a Pino castellana, che ha sollevato il caso, persrguendolo con stinazione “molese” (quando molese significava, perseverante, alias capatosta). Chissà che non si riesca ad rialzare la testa in questo paese comatoso!!
Grazie ai carabinieri, per il lavoro svolto (e da svolgere). Non ringraziamo chi ha fatto carne da macello del bene comune e della nostra storia!
A proposito,
Le vecchie fontane che stavano sulla “Curva” e sulla mena di sant’antonioo, lato mare, che fine hanno fatto?
non era i caso di rimetterle dove stavano, a testimonanza dell’epica trasformazione della nostra terra, con la costruzione dell’acquedotto pugliese??
In quale villa stanno, ora?
1) Ritengo una bella notizia non solo il recupero (totale?) delle chianche, patrimonio pubblico che pareva perduto, ma anche scoprire che tenere desta l’attenzione della cittadinanza su questioni altrimenti destinate all’oblio talvolta sortisce l’esito sperato.
2) In attesa di conoscere entità e condizioni delle chianche ritrovate, sarebbe opportuno chiedersi come valorizzarle, impiegandole sulla porzione ristrutturata del lungomare o altrove (piazzetta?). A maggior ragione, se oltre alle chianche sono stati trovati anche i reperti del baby park che con esse erano spariti (il cannone, ma anche un capitello, un’ancora, etc.) li si potrebbe usare come arredo urbano. A tale scopo potrebbe essere valutato anche l’impiego dei reperti rimossi in occasione del rifacimento del porto (le cui bitte di ormeggio erano in realtà reperti bellici) e che – mi pare – furono accantonati dell’ex mattatoio.
3) La soppressione delle due fontane dal nuovo lungomare ha sorpreso e contrariato anche me. Non solo per l’indubbio valore storico ma – mi hanno fatto notare – perché passeggiare con un cane senza avere la possibilità di farlo bere non è il modo migliore per permettere la migliore fruizione del lungomare.
Tra l’altro, preservare le fontane pubbliche era tra i punti programmatici della coalizione che sosteneva la candidatura a sindaco di Berlen: strano che in fase di stesura del progetto definitivo non si sia fatta presente questa priorità.
Poi mi devono spiegare Architetti nostrani e foresti, come si fa aprogettare una kilometrata di lungomare, con ampi spazi per passeggiate su piattaforme di freddo cemento, prive di pietre e fontane, senza riferimenti alla nostra storia marinara, (surrogata da un s.pio di contrabbando con dedica e cipressi e fiori in vaso stile forcella).
Ma due bagni per orinare proprio non si potevano prevedere? Li stanno ipotizzando nella zona mercatale dove la gente ci sta una volta una (1), one, ain, ena, un, ein, een, um, ett………..
Ma su lungomare dei geni dove passeggiano tutti i giorni migliaia di persone non ci piscia nessuno?
quantomeno mandassero qualcuno a lavare i rivoli di orina maleodorante che sgorga negli anfratti oscuri (privi di illuminazione) o le saracinesche dei poveri abitanti del borgo che imprigionati da oltre un anno, ancora non vedono l’alba della liberazione di questo incubo che oramai sta prendendo lo stomaco!!!!!!!!!
Tra vecchi e nuovi proprio no n si sa chi gettare dalla torre.
Forse occorre abbatere la torre!!!
o meglio
Stando alle notizie in nostro possesso, che non hanno il crisma dell’ufficialità per evidenti motivi legati al segreto istruttorio, anche le due fontanine sarebbero state recuperate dai Carabinieri della Tenenza di Mola nel corso di una perquisizione del 26 Novembre scorso. In tale occasione sono stati ritrovati il cannone e gli altri reperti storici giacenti presso l’ex baby park.
Anche se tutti i particolari dell’operazione non possono essere resi di pubblico dominio, ritengo doveroso evidenziare l’operato dei Carabinieri del Ten. Merenda, che, pur incontrando notevoli difficoltà operative, sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda ed a recuperare tutto il materiale svanito misteriosamente. Ora tocca al Magistrato individuare gli eventuali responsabili e procedere nei loro confronti.
Concordo pienamente con tutti gli interventi precedenti. Se non ricordo male, lo slogan di Urban2 recitava così:”dalla tradizione, la nuova identità”. Bene, secondo me, su questo lungomare, di tradizionale c’è rimasto ben poco se non nulla.
La proposta di Nicola Lucarelli circa il recupero delle chianche ritrovate ed un suo utilizzo nei pressi del Castello (anfiteatro) mi trova pienamente d’accordo.
Sarebbe stato anche bello se si fosse creata un’alternanza tra chianche e cemento (e se cemento vuol dire futuro, direi che è abbastanza discutibile!) sul piano di calpestio.
Nessuno è contrario all’innovazione, ma se questa deve passare dalla distruzione e dall’eliminazione della Storia, perde di significato. Innovazione rispetto a cosa?
Ecco perchè è necessario recuperare la nostra Storia per abbinarla ai nuovi materiali da costruzione. L’ho sempre detto ovunuque e continuerò a ripeterlo anche qui: non dimentichiamoci che la Puglia ha una fortissima identità architettonica. Le case, le strade, i lungomari pugliesi si distinguono dal resto d’Italia per i materiali utilizzati (la nostra pietra calcarea di Trani o di Lecce ecc.).
Un’innovazione che non tiene conto di questo è molto discutibile.
Cos’ha di tradizionale il cemento? Lo troviamo in ogni zona industriale d’Italia. A me piace la differenziazione, specie quando essa fa riferimento alla propria cultura, alla propria tradizione.
Siamo una delle regioni più forti dal punto di vista culturale: nel dialetto, nella danza, nell’architettura, nell’agricoltura, nelle risorse naturali. Perchè barattarle con il più volgare cemento?
Speriamo che le chianche, le fontane, i reperti storici accantonati nel vecchio Baby Park, possano diventare una sorta di arredamento urbano per creare un ponte di collegamento tra ciò che attualmente ci appartiene e ciò che apparteneva a tutti noi.
Questo è il futuro!
Si, ma guardando al presente, il mausoleo stasera presentava un lugubre cero rosso!!!
per quanto tempo ancora assisteremo a tale scena??
Dalle colonne di questo giornale ho scritto e ripetuto in tempi non sospetti cosa si poteva fare per rendere meno orrida la lunga cementata e per dare alcuni servizi ai visitatori e ai residenti. Tutto scritto in vari articoli in epoca Berlen e poi ripetuto (con l’aggiunta di ulteriori evidenze a seguito dell’emergere concreto delle brutture con il procedere dei lavori) in una lettera aperta al neo-sindaco Diperna . Provo a riassumere:
1) Questione chianche: avevo proposto di rifare il muretto a mare tra la rotonda e la capitaneria riutilizzando il vecchio muraglione, fatto di stupenda e spessa pietra calcarea, che sarebbe di certo bastato a coprire la distanza. Inoltre, chiesi di utilizzare le chianche (ripulite e ribocciardate) per spezzare la monotonia del cemento con vaste inserzioni.
2) Sempre per spezzare la monotonia del cemento avevo proposto di inserire una o più fontane artistiche con giochi di acqua e luce: una poteva andare bene sulla rotonda, un’altra in una di quelle lunghe e desolate aiuole che hanno preso il posto del baby-park. In più era l’occasione per inserire elementi scultorei artistici (del tutto inesistenti), recuperare i reperti già contenuti nel baby park (cannone, elica, capitello, ecc.) e la “pompa” dell’Acquedotto, e prevedere nuovi elementi che richiamassero la nostra tradizione marinara (ad esempio, realizzare una rosa dei venti sulla pavimentazione, visto che sono tantissimi i molesi che non conoscono neppure la direzione e il nome dei venti…).
3) Viabilità: avevo proposto al nuovo Sindaco (quando ancora c’era il tempo e il modo per farlo) di ripristinare la strada interna (Via Colombo) che correva parallela al baby park: come strada di servizio per i residenti e gli esercizi commerciali e come by-pass per il traffico in caso di congestione (che non era difficile da prevedere..). Ora mi viene detto che ci sono alcuni esercizi commerciali che stanno per chiudere per mancanza di clienti che non trovano più un parcheggio nella zona…. Anche questo non era difficile da prevedere. In più, come da me anche qui ampiamente previsto, la mancanza della strada di servizio ha dato vita al deprecabile fenomeno delle auto che “tagliano”, salendo sul marciapiede e prendendo Via Parini, per andare in Via Van Westerhout… oltre a macchine che parcheggiano tranquillamente sulla cementata prospiciente alle abitazioni… Un vero scempio.
4) Parco urbano: avevo chiesto al nuovo Sindaco di essere coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale, eliminando quell’antiestetico anfiteatro (ennesimo manufatto in cemento), per realizzare un bel parco urbano con vegetazione mediterranea, giochi per i bambini ed area di svago e relax per gli adulti. L’area che si è venuta a creare tra il Castello e la nuova strada è l’unica vera novità del progetto: è un’area enorme che utilizzata con un parco urbano avrebbe svolto una funzione importantissima. Sia come polmone di verde in zona centrale (non ce n’è neanche uno ad eccezione della limitata villa di San Domenico), sia come luogo per realizzare una passeggiata archeologica didattica ai piedi del Castello, in virtù dei reperti ritrovati.
5) Servizi igienici: quando il progetto era ancora in fase di discussione, avevo proposto di realizzare servizi igienici interrati (ne scrissi in un documento consegnato in Consiglio Comunale e in alcuni articoli di Città Nostra), approfittando del previsto (e poi realizzato) interramento dell’impianto di sollevamento fognario. Si poteva realizzare un “diurno” lì dove ora è stato eseguito l’interramento (quindi, lontano dalle abitazioni e “discreto”, ma allo stesso tempo facilmente raggiungibile dal lungomare e dalla piazza), da tenere aperto nei mesi estivi e in occasione delle feste, affidandolo ad un custode che ne avrebbe garantito la pulizia e l’esercizio.
6) Acquario: avevo proposto, nello stesso documento richiamato al punto precedente, di realizzare un Acquario sottomarino (nello stile, anche se ovviamente, più piccolo) di quello di Genova. Sarebbe stata un’opera davvero originale: avremmo avuto visitatori quanto meno da tutta la Puglia se non da gran parte del Sud, visto che non ne esistono da queste parti.
A proposito di proposte……Ogni cittadino ha il diritto dovere di dare il proprio contributo con proposte e suggerimenti senza avere però la presunzione di possedere le soluzioni migliori e le competenze per scelte che necessariamente vanno prese dagli organi di amministrazione competenti ad indirizzare le soluzioni finali che facciano l’interesse di tanti e non di singoli, così come la democrazia richiede.
Grazie dello spazio che vorrete concedermi.