comunicato stampa
Domenica 8 Maggio, Festa della Mamma, per il XVI anno consecutivo, i Volontari del Club ’94 di Mola di Bari offriranno a fronte di un contributo associativo di 15 Euro l’Azalea di AIRC. Più di 500 azalee fiorite coloreranno nel giorno della Festa della Mamma Piazza XX Settembre.
Scegliendo l’Azalea della Ricerca ognuno può contribuire a rendere il cancro sempre più curabile: l’Azalea di AIRC è un regalo per la mamma e un gesto concreto a sostegno dei progetti di ricerca sui tumori femminili.
In soli 30 anni, la guaribilità media dei tumori è più che raddoppiata e per alcune forme – soprattutto per il tumore al seno – i tassi di guarigione sono saliti all’80%. Rendere il cancro una malattia sempre più curabile dipende dalla capacità e dalla passione dei ricercatori, ma anche dall’impegno di ciascuno di noi.
La ricerca può aiutare anche nella prevenzione: ciò che si sa sugli stili di vita è frutto di accurati studi epidemiologici, condotti su vasti campioni di popolazione, e per lunghi anni.
Battere il cancro è un’azione congiunta: questo tema è al centro della pubblicazione speciale “Tu e la ricerca unite contro il cancro – tutto quello che puoi fare per prevenire la malattia”. Questa guida, ricca di consigli e di regole per tutte le donne che vogliono prevenire concretamente i tumori, sarà distribuita nelle piazze insieme alle azalee.
L’Azalea della Ricerca, riconoscibile dal cartellino augurale AIRC, è solo quella distribuita in Piazza XX Settembre a Mola di Bari e nelle altre piazze italiane dai volontari AIRC. (Con il Patrocinio del Comune di Mola di Bari).
SI! Sosteniamo tutti la ricerca! Ormai i cittadini sono sempre più chiamati a sostenere la ricerca in tutti i campi. Un Grazie alle ONLUS e a tutti coloro che sacrificano il loro tempo e a volte il proprio denaro per aiutare con i fondi a dare una forte e sostanziale mano per combattere le innumerevoli malattie che oggi affliggono il mondo. Purtroppo la ricerca è stata quasi azzerata in termini di fondi a differenza degli altri stati che investono tanti soldi. I ricercatori sempre più precari e umiliati vanno via dall’Italia, ma questo è un argomento ben più complesso. Continuiamo a dare il nostro contributo, almeno finchè si può.
Daccordissimo! Un vero riconoscimento e apprezzamento per coloro che svolgono attivita’ di volontariato e raccolta fondi per detti scopi. Ma non si puo’ fare a meno di riflettere su quanto Lei ha enunciato a proposito di tagli alla ricerca. Siamo sempre noi umili cittadini a pagare tutto, nel senso che lo Stato ci tartassa e ci vessa da una parte e poi tagliando i fondi per le cose importanti lascia alla generosita’ dei cittadini il versare contributi a favore della ricerca. In cambio rende al cittadino servizi sempre piu’ scadenti. Nello stesso tempo si registra che la ricchezza in Italia la detiene il 10% della popolazione a cui viene applicata una tassazione come un qualsiasi lavoratore dipendente. Comunque anche io faccio quello che posso, sperando in una giustizia sociale piu’ equa, e nella speranza che siano debellate tutte le orrendi malattie.
Cara Marianna,
Apprezzo molto la tua Garbata “Vis Polemica” che tuttavia non sfocia in vittimismo o facile arrendevolezza!
Sarebbe il caso che ci si accorgese durante le elezioni cosa fanno questi personaggi per noi, oltre a pensare molto per loro.
Il Prof. Schittulli, ad esempio, ora che è passato a fare il politico a tempo pieno, con liste ed organizzazioni; oltre a fare questo, cosa fa per la medicina da cui ha avuto soldi (Tanti, guadagnati) e notorietà da garantirgli una scontata elezione?
L’altro famoso Prof. Veronesi; esempio di presenzialismo a 360 gradi e fautore del nucleare di recente vocazione, avete idea dell’impero che si è costruito??
Amare constatazioni, sulla “fabbrica” del dolore e della Sofferenza umana!!
Cosa ne direbbe Ippocrate??
Quanto commentato da te e da sirio sono sicuramente fatti veri, ma bisogna guardare avanti in maniera positiva, come chi fa volontariato o come chi contribuisce con soldi e/o con lavoro ad aiutare la ricerca o altro. Non tutti somo ladri, arrivisti, egoisti e altro, la maggior parte della gente è seria, umile, volenterosa, coraggiosa ed onesta. Con questa gente bisogna confrontarsi ed entrare in competizione, daltronte i ladri ed i disonesti fanno parte di questo mondo sin dalla nascita dell’uomo. Noi nel discutere facciamo bene a noi stessi ed agli altri, e anche se qualche volta usiamo parole fuori posto, dobbiamo essere presenti e dire sempre la nostra come fate voi. Le persone che hanno dubbi sono persone intelligenti.
Unsaluto.
Quest’anno sono davvero incerto se e a chi destinare il 5 per mille. Purtroppo, i nostri soldi finiscono spesso ad alimentare circuiti di potere con la scusa del volontariato.
Ha ragione Jolly, proprio non si può vedere la pubblicità della fondazione Veronesi. Un uomo che grazie alla sua notorietà rastrella quattrini da tutta Italia e poi va a presidere l’Agenzia per il nucleare… Una vera vergogna sentir dire da un simile personaggio che lui ci dormirebbe con le scorie nucleari sotto il letto. E che nonostante Fukushima non ha cambiato idea…
Quanto a Schittulli avrebbe fatto bene a continuare la professione di oncologo perchè c’è bisogno di medici bravi (e a me risulta che Schittulli lo sia) non di un ennesimo politico a presiedere un ente inutile da abolire.
Troppi di quelli che fanno volontariato iniziano con le migliori intenzioni e poi si perdono per strada folgorati sulla via del potere e della politica partitica. E purtroppo succede anche a Mola.
I legami tra investimenti in ricerca (non solo in campo medico) e crescita economica futura di uno stato sono dimostrati da decine di studi. In entrambe le classifiche (prese su base pluriennale), l’Italia è fanalino di coda tra i Paesi avanzati.
Nondimeno, parlare del sistema italiano di finanziamento pubblico alla ricerca significa scoperchiare il vaso di Pandora del 5 per mille, alla cui ripartizione partecipa una pletora di organizzazioni (nel 2010 erano oltre 47mila!) impegnate nei settori più disparati: dalla ricerca scientifica o sanitaria, allo sport dilettantistico, dalla cultura all’assistenza sociale, miriade di attività non sempre di reale interesse per la collettività. L’effetto è che la maggior parte delle organizzazioni beneficiarie ricevono contributi di poche migliaia di euro, appena sufficienti a mantenere in vita le stesse organizzazioni (o a permettere loro di impiegare in modo meno razionale le loro risorse), senza alcuna reale ricadute a beneficio dei cittadini. Per fortuna il 5 per mille non è obbligatorio, nel senso che chi non fa alcuna scelta lo lascia nella disponibilità dello Stato.
Personalmente, evito le organizzazioni che investono in pubblicità quote troppo elevate del loro budget. E faccio lo stesso per l’8 per mille, dove le differenze sono notevolissime. Ad esempio, la Chiesa valdese impiega in interventi caritativi in Italia e all’estero il 93% degli introiti (dati 2009), la Chiesa cattolica il 21% (dati 2007).