di Nicola Lucarelli

Nell’ultima edizione del settimanale conversanese “Fax”, Città Nostra e lo scrivente vengono tirati per la giacchetta in un stupida polemichetta da quattro soldi, che forse andrebbe ignorata per non cadere nel ridicolo.

Scrive “m.l.”: “Quando il nostro collega Tommaso Martinelli ha cominciato a scattare le foto, è stato avvicinato da un dirigente dell’Associazione Città Nostra il quale gli ha chiesto:”Lo sai che per scattare le foto devi chiedere il permesso a me?…perchè sono io l’organizzatore.”

Ecco come si travisano i fatti! Con Tommaso, che conosco, si è svolto un colloquio civile ed educato, alla presenza di altre persone, sull’uscio del Castello, dopo che lui aveva scattato le foto.

Quella frase, da me effettivamente detta, è stata “volutamente” estrapolata da un confronto molto più ampio e reciprocamente corretto. Questo ciò che ho detto, in estrema sintesi, a Tommaso, che certamente confermerà, in quanto persona seria ed intelligente: “correttezza vuole che quando si pubblicano il resoconto e decine di foto di un evento, si citino gli organizzatori ed i promotori. Nel nostro caso l’Amministrazione comunale e Città Nostra, che prima di essere un mensile, è un’Associazione culturale, operante sul territorio da dieci anni. Non è pensabile che centinaia di persone autonomamente ed improvvisamente decidano di radunarsi in un posto. A monte c’è sempre un’organizzazione che merita di essere citata, non dico osannata. Invece, Fax da sempre volutamente ci ignora. Non solo, ma utilizza il nostro sito per reperire notizie e foto. Per questi motivi, potrei anche non consentirti la pubblicazione delle foto, ma non voglio essere accusato di essere liberticida (frase detta in tono scherzoso!)”.

Ma, come è sua consuetudine da circa un anno, il sig. “m.l.” non manca di intorpidire le acque e scrive:”L’equivoco nasce dal fatto che l’evento, organizzato dall’UTE,  è stato inserito tra le manifestazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia che la Giunta comunale, con delibera n. 48 dell’8 marzo 2011, non si sa per quale ragione, ha deciso di far promuovere all’associazione Città Nostra. Alla luce di quel che è accaduto l’altra sera, riteniamo che l’amministrazione comunale, con l’adozione della predetta delibera, abbia commesso un grave errore. Tranne che non intendesse favorire un’associazione amica”.

Ebbene, sig. “m.l.”, lei non solo non conosce i fatti, ma addirittura li mistifica. Ecco la verità “documentata”, non tanto per erudire lei, ma per portarla a conoscenza dei lettori. A fine gennaio scorso l’Assessore alla Cultura dott. Carbonara convocò una riunione delle associazioni presenti sul territorio e chiese a TUTTI la disponibilità a partecipare ed organizzare gli eventi dei “150 Anni dell’Unità”. Nessuna associazione rispose, ad eccezione di Città Nostra, che propose un articolato programma (circa 30 eventi!) da sviluppare fino al 31 dicembre, corredato da un preventivo di spesa per circa 7.000 euro. Successivamente interviene il famoso “decreto mille proroghe” che blocca i contributi alle associazioni. L’Amministrazione ci chiede se siamo in grado di organizzare ugualmente gli eventi, assicurando il pagamento diretto delle sole spese vive fatturate. Noi accettiamo e ricerchiamo il coinvolgimento delle altre associazioni. Rispondono all’appello solo l’Accademia del Canto, l’Ute, il Centro “Don Sturzo” e l’Azione Cattolica della Matrice.

L’8 marzo la Giunta comunale delibera la nostra proposta ed il relativo programma. L’impresa non è semplice, come appare a chi mai si è cimentato di organizzazioni complesse. Ma le competenze e l’entusiasmo al nostro interno non sono mai mancati e lo stiamo dimostrando, giorno dopo giorno, con il rispetto puntuale della programmazione.

Dove sta l’errore, sig. “m.l.”? Forse nell’aver evitato sprechi alle casse comunali? Forse nel non aver sperperato danaro pubblico con promozioni pubblicitarie di altri tempi? Forse nel chiedere che venga rispettato il lavoro degli altri?

L’Associazione “Città Nostra” a Mola è “amica” di tutti, perché al suo interno annovera “cervelli pensanti” e “uomini liberi” di ogni estrazione politica. Certo, rispetta e collabora con l’attuale Amministrazione, perché da essa riceve rispetto. Nessuno potrà mai dire che abbiamo avuto soldi!

Sig. “m.l.”, la dignità delle persone non si compra al mercato. E la storia di “Città Nostra” e di ciascun componente è la migliore dimostrazione. Noi operiamo da sempre in regime di assoluto volontariato, a differenza di altri, rimettendoci in tempo e danaro, ma anche sacrificando gli affetti più cari. L’obbiettivo è uno solo: la crescita sociale, culturale ed economica della nostra Mola. Altri navighino pure nella fogna del pettegolezzo anonimo e celebrativo di una realtà che non esiste. Noi andiamo per la nostra strada, convinti di rivolgerci ai molesi che non intendono essere culturalmente colonizzati e che al gossip preferiscono approfondimenti seri su temi che coinvolgono il loro futuro e quello dei loro figli.

Condividi su: