di Nicola Lucarelli
Nell’ultima edizione del settimanale conversanese “Fax”, Città Nostra e lo scrivente vengono tirati per la giacchetta in un stupida polemichetta da quattro soldi, che forse andrebbe ignorata per non cadere nel ridicolo.
Scrive “m.l.”: “Quando il nostro collega Tommaso Martinelli ha cominciato a scattare le foto, è stato avvicinato da un dirigente dell’Associazione Città Nostra il quale gli ha chiesto:”Lo sai che per scattare le foto devi chiedere il permesso a me?…perchè sono io l’organizzatore.”
Ecco come si travisano i fatti! Con Tommaso, che conosco, si è svolto un colloquio civile ed educato, alla presenza di altre persone, sull’uscio del Castello, dopo che lui aveva scattato le foto.
Quella frase, da me effettivamente detta, è stata “volutamente” estrapolata da un confronto molto più ampio e reciprocamente corretto. Questo ciò che ho detto, in estrema sintesi, a Tommaso, che certamente confermerà, in quanto persona seria ed intelligente: “correttezza vuole che quando si pubblicano il resoconto e decine di foto di un evento, si citino gli organizzatori ed i promotori. Nel nostro caso l’Amministrazione comunale e Città Nostra, che prima di essere un mensile, è un’Associazione culturale, operante sul territorio da dieci anni. Non è pensabile che centinaia di persone autonomamente ed improvvisamente decidano di radunarsi in un posto. A monte c’è sempre un’organizzazione che merita di essere citata, non dico osannata. Invece, Fax da sempre volutamente ci ignora. Non solo, ma utilizza il nostro sito per reperire notizie e foto. Per questi motivi, potrei anche non consentirti la pubblicazione delle foto, ma non voglio essere accusato di essere liberticida (frase detta in tono scherzoso!)”.
Ma, come è sua consuetudine da circa un anno, il sig. “m.l.” non manca di intorpidire le acque e scrive:”L’equivoco nasce dal fatto che l’evento, organizzato dall’UTE, è stato inserito tra le manifestazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia che la Giunta comunale, con delibera n. 48 dell’8 marzo 2011, non si sa per quale ragione, ha deciso di far promuovere all’associazione Città Nostra. Alla luce di quel che è accaduto l’altra sera, riteniamo che l’amministrazione comunale, con l’adozione della predetta delibera, abbia commesso un grave errore. Tranne che non intendesse favorire un’associazione amica”.
Ebbene, sig. “m.l.”, lei non solo non conosce i fatti, ma addirittura li mistifica. Ecco la verità “documentata”, non tanto per erudire lei, ma per portarla a conoscenza dei lettori. A fine gennaio scorso l’Assessore alla Cultura dott. Carbonara convocò una riunione delle associazioni presenti sul territorio e chiese a TUTTI la disponibilità a partecipare ed organizzare gli eventi dei “150 Anni dell’Unità”. Nessuna associazione rispose, ad eccezione di Città Nostra, che propose un articolato programma (circa 30 eventi!) da sviluppare fino al 31 dicembre, corredato da un preventivo di spesa per circa 7.000 euro. Successivamente interviene il famoso “decreto mille proroghe” che blocca i contributi alle associazioni. L’Amministrazione ci chiede se siamo in grado di organizzare ugualmente gli eventi, assicurando il pagamento diretto delle sole spese vive fatturate. Noi accettiamo e ricerchiamo il coinvolgimento delle altre associazioni. Rispondono all’appello solo l’Accademia del Canto, l’Ute, il Centro “Don Sturzo” e l’Azione Cattolica della Matrice.
L’8 marzo la Giunta comunale delibera la nostra proposta ed il relativo programma. L’impresa non è semplice, come appare a chi mai si è cimentato di organizzazioni complesse. Ma le competenze e l’entusiasmo al nostro interno non sono mai mancati e lo stiamo dimostrando, giorno dopo giorno, con il rispetto puntuale della programmazione.
Dove sta l’errore, sig. “m.l.”? Forse nell’aver evitato sprechi alle casse comunali? Forse nel non aver sperperato danaro pubblico con promozioni pubblicitarie di altri tempi? Forse nel chiedere che venga rispettato il lavoro degli altri?
L’Associazione “Città Nostra” a Mola è “amica” di tutti, perché al suo interno annovera “cervelli pensanti” e “uomini liberi” di ogni estrazione politica. Certo, rispetta e collabora con l’attuale Amministrazione, perché da essa riceve rispetto. Nessuno potrà mai dire che abbiamo avuto soldi!
Sig. “m.l.”, la dignità delle persone non si compra al mercato. E la storia di “Città Nostra” e di ciascun componente è la migliore dimostrazione. Noi operiamo da sempre in regime di assoluto volontariato, a differenza di altri, rimettendoci in tempo e danaro, ma anche sacrificando gli affetti più cari. L’obbiettivo è uno solo: la crescita sociale, culturale ed economica della nostra Mola. Altri navighino pure nella fogna del pettegolezzo anonimo e celebrativo di una realtà che non esiste. Noi andiamo per la nostra strada, convinti di rivolgerci ai molesi che non intendono essere culturalmente colonizzati e che al gossip preferiscono approfondimenti seri su temi che coinvolgono il loro futuro e quello dei loro figli.
Già il titolo apparso su Fax “Giornalisti ostacolati” è tutto da ridere. Si sono mai visti giornalisti in quel giornale? Un giornale che fino allo scorso anno faceva da gazzetta del sindaco Berlen e oggi fa da sgabello sempre di Berlen e dintorni, all’opposizione in attesa di tempi migliori, può essere annoverato tra gli organi di stampa?
E si può chiamare giornale una carta inchiostrata che riporta notizie (probabilmente quasi sempre fasulle perchè è impossibile identificare luoghi precisi, situazioni, persone, ecc.) di puro e semplice pettegolezzo? Quando c’è una situazione scabrosa (vedi cornificazioni varie, litigi tra parenti ai matrimoni, azzuffatine varie tra capecalde, voyeur più o meno sporcaccioni, ecc.) i “giornalisti” di Fax scrivono sempre “nei pressi del Cozzetto”, “nei pressi di Cerulli” e così via: tutto impossibile da verificare.
E poi, naturalmente, sbattono tutto in prima pagina: la nuora che manda i crisantemi alla suocera, il guardone che si m…a a Cozze davanti alle ragazzine, ecc.. Se questo è “giornalismo”…
Un unico appunto al direttore Lucarelli: condivido tutto del suo articolo, tranne un punto, laddove scrive “Fax da sempre volutamente ci ignora”. Direttore e lei si preoccupa di questo? Suvvia… Al suo posto gli farei una sonora pernacchia e proseguirei per la mia strada…
Temo però che non leggeremmo mai sulla copertina di Fax la seguente notizia: “Direttore di Fax spernacchiato da Città Nostra per la pubblica via”. O no?
Però città nostra potrebbe dare risalto a qualche altra notizia comparsa sull’ultimo fax…non solo a questa
Ritenendo superfluo ogni commento circa i contenuti del foglio a stampa che ha sollevato la polemica in questione, devo soffermarmi su alcuni aspetti che coinvolgono invero la capacità di critica e discernimento della nostra collettività locale.
Infatti, non si è distanti dal vero nell’affermare che i cittadini molesi aspettino con ansia il sabato, per far la coda presso i giornalai onde acquistare un foglio su cui leggere notizie circa presunti accadimenti avvenuti in loco (e che a volte compaiono sulle edizioni riferite ad altri Comuni a noi vicini, come fossero accaduti ivi).
Deve rimarcarsi, ancora, come tutte o quasi le manifestazioni organizzate da “Città Nostra”, di concerto e su mandato dell’Amministrazione municipale in occasione dell’evento celebrativo in atto, non abbiano ottenuto particolare interesse da parte dei nostri concittadini nonostante l’insito rimarchevole spessore culturale, ove si consideri la scarsa partecipazione ai medesimi sinora riscontrata.
Pertanto, mi si consenta evidenziare che anche i commenti alle notizie riportate sul nostro sito, pur se prive di precostituiti intenti polemici, lascino il tempo che trovano, ove non suffragate da dimostrazione di concreto interesse partecipativo verso quanto viene fatto in Mola per elevarne la crescita in senso qualitativo.
Errata/corrige al mio commento.
“ai medesimi”= leggasi “alle medesime”(manifestazioni);
“prive”=leggasi “privi”(commenti);
“suffragate”=leggasi “suffragati”(commenti).
Io quell’euro non lo spreco più…piuttosto lo do a chi ne ha bisogno (anche se un euro non è un granchè), invece di darlo a un giornale del genere.
Ma il Signor Rago ha ragione. I molesi aspettano il sabato per tre cose: fare il brodo, andare al mercato e, purtroppo, comprare Fax. E la cosa che fa più imbestialire è la convinzione di alcuni a ritenere verità fondate e certe le notizie di Fax.
Il giornalismo di Fax non è un giornalismo: è un pettegolezzo. Leggevo dal primo commento la notizia della nuora che manda i crisantemi alla suocera. Questa è una notizia? Su che fondamento si basa? Può essere una notizia appresa solamente dal chiacchiericcio di paese, dal pettegolezzo spicciolo di vecchie comari sedute su una panchina in Piazza.
Da grande il mio sogno sarebbe quello di fare il giornalista. E puntualmente mi dicono “comincia a fare qualcosa, ti prendi il tesserino da pubblicista, perchè non chiami a quelli di Fax, almeno cominci a fare qualcosa?” etc. etc. Ma a chi spesso mi ripete queste frasi, rispondo che piuttosto rinuncerei al mio sogno. Perchè dai giornali veri ho appreso che il giornalista serio compie una vera e propria missione per gli altri, e sarebbe disposto anche a non guadagnare niente. L’importante è avere la certezza e la verità di ciò che si scrive, avere un enorme buoncostume, e soprattutto avere un ideale più alto da perseguire.
Se qualcuno ti dice che per diventare giornalista devi chiamare “a quelli di Fax” significa che ha una idea piuttosto vaga di cosa sia il giornalismo. Questo la dice lunga sul livello “culturale” della nostra popolazione.
A Mola non si legge: libri ne circolano pochissimi nelle case dei molesi. Quando mi capita di entrare in casa d’altri, la prima cosa che guardo non è se c’è l’ultimo modello di divano in salotto ma se in quella casa ci sono libri. Devo confessare che il più delle volte di libri nelle case dei molesi ne ho visto sempre pochini. Tranne poche eccezioni, si trova qualche vecchia enciclopedia, i libri della scuola media, qualche libro di quelli “leggeri” (tipo quelli dei comici di Zelig), ecc.. Insomma, una desolazione. E’ chiaro che una popolazione così sottosviluppata sotto il profilo culturale non può che aspirare al massimo a leggere “il Fax”.
Tutte le vostre ragioni, che sicuramente condivido, non servono per il mercato. Il mondo del mercato è fatto da domanda e offerta e noi siamo i consumatori. Tanto si vende quel giornale perchè vi è la domanda. Questa è la dura e alcune volte ingiusta e spiacevole legge del mercato. La cultura, il nozionismo e altro spesso non legano con la percentuale di giornali letti e comprati. Daltronte non si può dare colpa alla gente, che è libera di comprare quel che vuole. Il tutto lo dimostra l’incasso e la notorietà che hanno giornali nazionali e trasmissioni televisive che sono state definite dagli intellettuali “spazzatura” che in realtà hanno uno “share” invidiabile alla migliore trasmissione o giornale culturale. Attenzione però a dichiarare sottosviluppata culturalmente una popolazione in quanto, essere per esempio laureati non è detto che si abbia una cultura ma sicuramente un nozionismo scolastico. E’ da dire anche che le persone di una certa cultura non è detto che leggano giornali o vedano trasmissioni cosiddette stupide. Non si faccia di tutta l’erba un fascio, si deve ammettere anche controvoglia che in un paese liberale e democratico non si può accusare nessuno delle proprie scelte che comunque vanno rispettate.
Un saluto a tutti.
Marianna, attenzione perchè con questo tuo atteggiamento si può giustificare qualsiasi cosa. E’ vero che ognuno è libero delle proprie scelte e padronissimo di leggere Fax come di seguire Il grande fratello e affini vari, però è altrettanto vero che di questo passo, tra pochi anni, saremo un popolo di sottosviluppati culturalmente. E non solo a Mola, giacchè il fenomeno riguarda l’intera Italia.
A Mola, per stare nel nostro piccolo, però la situazione è molto preoccupante. Su 100 persone sarei curioso di sapere quanti leggono più di, diciamo, un paio di libri all’anno. Credo molto pochi. E’ anche vero quello che dici e cioè che essere laureati non è sinonimo di buona cultura. Ci sono laureati che al di là delle pubblicazioni che riguardano il proprio mestiere non vanno. Come è anche vero che ci sono autodidatti con bassi titoli di studio che però leggono di tutto e anche libri di un certo impegno.
Comunque, ricordiamoci che ognuno è libero di rimanere incolto, però è altrettanto vero che più l’incultura è estesa tanto più il potere ne approfitta per plasmare esseri docili e proni ai propri voleri. Fax fa parte di questa strategia: la diffusione di articoli di puro pettegolezzo e peraltro spesso e volentieri sgrammaticati contribuiscono ad allevare una generazione senza spirito critico, convinta che sapere della nuora che manda i crisantemi alla suocera sia più importante dell’impegno sociale, politico e culturale.
@ Davide, con i suoi paternali sempre in canna, la cultura non è direttamente proporzionale al numero di volumi sugli scaffali. Quella è orribile e sterile erudizione. Preferisco entrare un una casa dove ci sono i libri di scuola ma c’è anche un abbonamento a Nature e Scientific American, che in una casa strabordante di libri “classici” e di “alta letteratura”. Non facciamo passare il binomio cultura = leggo molti libri. Anzi io diffido di queste persone che spesso sono lettori superficiali e frequentano solo letteratura d’evasione. Preferisco inotre i laureati che si tengono aggiornati nella loro professione a chi colleziona citazioni erudite da grandi classici; quanto meno nel primo caso serve applicazione e intellgenza! Fax è carta straccia; in tutta sincerità compatisco chi lo compra e lo legge, anche con avidità. Ma da qui a dire che è quasi uno strumento di controllo sociale ne passa di acqua sotto i ponti.
@ Direttore Lucarelli, avete fatto bene a diffondere la versione veritiera dei fattiper correttezza nei confronti dei lettori del periodico cartaceo e telematico. Ma la linea dovrebbe essere quella di un sano “non ti curar di loro ma guarda e passa”!
@np90: bravo, condivido in pieno, meglio la propria integrità al proprio nome sulle colonne di Fax! Alla faccia dei pivelli che collezionano 6 euro per ogni baggianata!
Premetto che in un regime democratico ognuno è libero di stampare e leggere quel che vuole. Non ho mai avuto la pretesa di far cambiare idea a chi stampa, ma a chi legge sì. E’ un mio dovere di operatore culturale. Se così non fosse, alla mia “veneranda” età, me ne starei tranquillamente a casa in pantofole e vestaglia a godermi i miei nipotini. Invece, dopo oltre 40 anni di attività nell’informazione, sono ancora qui sulla breccia a combattere perchè questo nostro bellissimo Paese cresca culturalmente, socialmente e civilmente. Noi di Mola non abbiamo meno potenzialità di altri e dobbiamo avere fiducia nei nostri giovani, prepararli, incoraggiarli, invogliarli, mai sfiduciarli. Su queste basi è nata 10 anni fa l’Associazione Città Nostra, di cui il mensile è espressione. Il primo anno non vendevamo più di 300 copie, oggi siamo intorno alle 2000, di cui circa 1200 abbonati a Mola, in Italia ed all’estero. Non è poco, ove si consideri che a Mola si vende meno “Gazzetta” di tutta la Provincia! Il gossip ed il pettegolezzo è sempre esistito: ricordo che quando era giovane c’era “Cronaca Vera” un settimanale che vendeva più del “Corriere”!
Ciò che invece fa male in una piccola comunità come la nostra, non è la notizia spicciola o secondaria, quanto il gossip inventato, quello senza riferimenti, nè nomi, nè indirizzi. E’ il gossip che crea morbosità, maldicenze, sottintesi, ma anche un giudizio complessivo e ingeneroso su una popolazione che parrebbe composta in gran parte da mogli di facili costumi, mariti “cornuti”, guardoni o tanto attivi nelle liti condominiali. Questo aspetto non è giusto e non rispecchia la realtà di una comunità sostanzialmente laboriosa, onesta e rispettosa.
E’ questo che essenzialmente crea la ribellione ed il rigetto da parte di chi è dotato di un minimo di tasso culturale: essere “colonizzati” da chi sparge sospetti e maldicenze allo scopo di anabolizzare le coscienze e trarre utili, non può più essere accettato, nemmeno da chi per quattro soldi dà la propria collaborazione con la prospettiva di divenire “giornalisti”.
Ma come può un giornale settimanale reperire tutte quelle notizie? Semplice, le inventa, divagando sul luogo in cui avvengono, mettendo suocera, genero nipote, moglie e ci tira su una storia inventata, lo piazza in prima pagina e la gente si chiede: ma chi saranno mai?
Se dovessimo ridurre all’osso le pagine in cui ci sono notizie vere su 20 pagine ne rimarrebbero 2 o 3, ma ognuno è libro di scrivere e leggere ciò che ritiene più opportuno.
Condivido ciò che scrive CANCELLIERE, la cultura non è solo leggere un libro di letteratura e classici, credo sia pur sempre una cultura limitata a quel genere, acculturarsi vuol dire anche leggere riviste scientifiche, naturalistiche, ecc. Lo stesso discorso vale per la laurea, uno si laurea in un campo determinato, quale può essere la matematica, le lingue, ecc
Anche uno che non ha nessun titolo di studio può essere più acculturato di uno che ha la laurea, basta informarsi, leggere, studiare da autodidatta
Lancerei una proposta al signor direttore Lucarelli, far diventare “Città nostra” una rivista che esca due volte al mese e non più una, meglio una rivista che fa informazione che una fa pettegolezzi, inventati oserei dire
Saluti
Direttore la tua analisi è ineccepibile. Se uno scrive o dice una bugia è alquanto giusto difendersi da ciò e avere il diritto di replicare con tutti i mezzi, scritti, verbali e legali. Ma la libertà di comprare e leggere qualsiasi giornale che sia esso a contenuto frivolo o intellettuale è insindacabile. In fondo, lo ribadisco, la gente di Mola è attratta da determinati fatti di cronaca, anche se gonfiati e senza fonte sicura. No si può assolutamente parlare di “compatire” la gente che legge determinati giornali, in quanto vi sono situazioni ben più gravi da far risaltare. Pensate ai Vangeli scritti dagli Apostoli che danno ognuno una versione diversa di alcuni fatti accaduti nella vita di Gesù. Perciò, bisogna avere assolutamente rispetto di tutti i cittadini acculturati e non. E poi non esiste una misura o un valore metrico della cultura per valutare un’individuo.
Io posso testimoniare che a leggere le fesserie del giornale in questione è anche gente “colta” che è spinta dalla curiosità innata che ha dentro. Poi magari lo critica. Questo atteggiamento è comune a tanta gente di ogni età di ogni ceto e di ogni cultura.
Direttore continua sul tuo percorso!
Un saluto a tutti.
E’ vero quello che dice il Direttore Lucarelli. Fax, che non dimentichiamolo, è un’operazione esclusivamente di natura commerciale nata a Conversano sotto l’egida di Telenorba, ha il proposito di colonizzare con la sottocultura le comunità locali per permettere di fare un po’ di soldi ai patron dell’iniziativa: il Montrone, il Magistà, il Lorusso, ecc.. Utilizzano il pettegolezzo (peraltro con notizie spesso inventate di sana pianta e che fanno circolare da un paese all’altro cambiando semplicemente il “nei pressi di…” adattandolo alla toponomastica locale) come “arma di distrazione di massa” per tenere il “popolo bue” addormentato e/o felice e contento di conoscere vita, corna e miracoli dei paesani.
Poi, a seconda della convenienza politica locale, infarciscono le pagine dedicate alla politica di lodi sperticate per la parte che scelgono di supportare (che cambia di colore a seconda dei paesi: per cui a Mola può essere la sinistra e in un altro posto la destra o viceversa) e di denigrazione per la parte avversa. Fanno così perchè dalla parte politica sostenuta prendono i contributi.
Quanto a Cancelliere, permettimi di dirti che hai travisato il mio messaggio. Hai ragione quando dici che non è certo il numero di libri che uno possiede che testimonia del suo acculturamento: posso tenere in casa migliaia di libri e non averli mai letti. Però, è un po’ difficile che (a meno di non comprare, come si faceva una volta, le copertine finte un tanto al metro) uno si riempia la casa di libri senza leggerli: tra l’altro costa e pure parecchio comprarli!
I buoni lettori comprano i libri e li accantonano per leggerli con calma: un libro “non scade” come la mozzarella!
E poi chi ti dice che chi ha molti libri legge solo letteratura d’evasione? E cosa intendi per letteratura d’evasione? Se intendi i comici di Zelig che si mettono a scrivere sono d’accordo con te (anche se ogni tanto farsi due risate fa bene alla salute), ma se nella letteratura d’evasione ci metti i libri di avventure, i thriller, ecc., non ci vedo niente di male, anzi.
E poi perchè diffidi di chi in casa tiene i “classici” e l'”alta letteratura”? Guarda che è leggendo i “classici” che ci si forma la mente e lo spirito e si impara anche a scrivere e a ragionare con spirito critico. E oggi più che mai abbiamo bisogno di gente che utilizzi gli strumenti di analisi per capire la realtà che ci circonda.
Una bella e interessante discussione! Non vi scandalizzerete mica se vi dico che io leggo anche fax. Mi dite come fate a giudicare detto giornale se non lo leggete? Cosa centri la cultura, in senso lato, con la lettura di un giornale, io onestamente non lo capisco. Non vi piace? leggete altro! Vi offende o dice falsità? denunciatelo! Se si parla di addormentare “la coscienza” dell’uomo bè, allora fax è il più innocuo giornale che io abbia letto in questo contesto che viviamo. Ma a nessuno è venuto in mente che esiste l’intelligenza e che detto quoziente è più importante della cultura generale? Quanti personaggi illustri e scienziati hanno poca cultura e molta intelligenza! Uno di questi è stato Albert Einstein. Chi giudica se uno è più colto dell’altro? e a lui chi lo giudica? Insomma da una parola in tono scherzoso che il Direttore ha ammesso di aver detto a quel signore si martorizza il giornale e soprattutto si giudica arbitrariamente la gente che lo legge, addirittura con termini offensivi come “compatire” che si usa per gli stolti e/o per chi ha problemi simili. Non esageriamo! Ognuno compra e legge quello che vuole! Sicuramente farà male alla cosiddetta “cultura”, come tutte le cose ci sono gli effetti collaterali e indesiderati. Intanto vendono molte copie e come diceva sopra la signora è una dura legge del mercato. Concludo, che per me il pericolo che rappresenta fax per l’evoluzione culturale e per quello che trasmette è davvero innocuo.
Sirio, non credo che Fax sia del tutto “innocuo”. Dopo qualche decennio di tv spazzatura il livello critico e di cultura degli italiani è decisamente più basso. Purtroppo, è un dato di fatto. Una volta gli italiani si formavano anche attraverso la televisione con i grandi sceneggiati, i bei film del neorealismo italiano e dei grandi registi americani, ecc., oggi si “sformano” con il Grande fratello e affini.
Stesso discorso vale per il nostro paesino. Ai tempi della Pro-loco, Mola fu orgogliosa di aver ospitato il premio Nobel Salvatore Quasimodo. Oggi invece si corre in edicola per il puro pettegolezzo, per giunta sgrammaticato. Basta leggere gli articoli di Fax: buona parte sono un insulto alla lingua italiana!
Non mi scandalizza che tu legga Fax (ognuno è libero di leggere quel che vuole), il problema è che il direttore di quella pubblicazione ritiene di fare “giornalismo”… Ma giornalismo e cultura sono tutt’altra cosa.
Infatti l’ho detto, in questa foresta stiamo a vedere i moscerini? Hai ragione! Il progetto di chi ha i poteri forti ed economici è quello del consumismo e dell’ardormentamento delle famose coscienze. Siamo vittime di “regime democratico”. Perciò Le ribadisco che con l’intelligenza si può curare meglio questo male. Poi se qualcuno che si spaccia per giornalista è un’altro argomento è come quelli che la laurea la comprano.
L’intelligenza da sola non basta. Deve essere accompagnata dalla cultura. Ricordiamoci che la cultura una volta che ce l’hai nessuno te la può togliere: ti possono togliere il denaro, il lavoro, la proprietà ma la cultura non te la possono levare mai. E rispetto a chi ha soldi ma è ignorante chi ha la cultura (oltre alla normale intelligenza), anche se non ha niente, ha sempre una marcia etica in più. Inoltre, la cultura non si compra ma si coltiva. Chi compra una laurea oltre che disonesto è un poveraccio, un miserabile nell’animo. E chi, non conoscendo le regole base della lingua italiana, si spaccia per giornalista è un pataccaro. E come tale va trattato.
Devo complimentarmi con tutti voi per l’interessante confronto su aspetti e problemi che ci sono particolarmente a cuore. Mi auguro di vedervi partecipare all’incontro di martedì prossimo (ore 19 – Castello), dove si dibatterà di INFORMAZIONE LOCALE.
Moltominteressante il commento di cancelliere che condivido ..quasi completamente; anche Davide dice cose molto condivisibili, ed Anche Sirio e Marianna.
Dettao sinceramente , mi fa piacere che si argomenti su tae …argomento, è la dimostrazione che esiste una capacità di critica ed analisi!
Ovviamente quello che non sappiamo è: quanti ce l’hanno?
Ceto fax è innocuo, ma anche lo sciroppo per la tosse è innocuo; dipende dalle dosi e dall’età, voglio dire che comunque non possiamo non considerare il condizionam,ento che deriva dalla gestione di tali strumenti.
Se sai leggere il “bugiardino” eviti complicazioni di salute; ma se non lo sai leggere , sono…dolori!
e riecco il cane che si morde la coda!!!1
Caro Lucarelli, purtroppo sarò in abruzzo, per lavoro, ad esportare ….Informazione tecnica!
Tutto cio’ che e’ conversazione o discussione nel senso piu’ costruttivo e’ positivissimo.
Ma accuso che s’e’ parlato troppo di Fax , si’ prorpio troppo, al contrario sarebbe stato meglio ignorarne la presenza.
Mi piacerebbe che i signori che scrivono sul citato foglio sono soltanto usati da chi , al contrario, trae interessi non solo economici dalla presenza di Fax su ogni piazza del circondario. Sveglia ragazzi, specialmente a Voi di Mola !!! non vendetevi per un piatto di lenticchie!!!