di Sebastiano Roca
Il Mola mette il settimo sigillo sul campionato battendo con un rotondo 3-0 il S. Giovanni Rotondo, squadra abbastanza scorbutica, piena di mestieranti, che è ricorsa anche alle maniere forti per interrompere le trame di gioco degli uomini di Caricola.
L’allenatore molese, che deve fare a meno dello squalificato Mastrolonardo e dell’infortunato Rizzi, rinuncia al collaudato 4-3-3 e manda in campo Renna e De Francesco ridisegnando la squadra sul 4-3-2-1. E’ il classico “albero”, caro ad Ancelotti, che sortisce i suoi frutti.
La designazione del leccese Petracca fa storcere il naso ai supporters molesi, che ricordano la sua sconcertante direzione di Mola-Andria dello scorso campionato, allorché negò un sacrosanto rigore al Mola e ne assegnò uno discutibile agli ospiti. Ed anche oggi alcune sue decisioni non hanno del tutto convinto.
Come al solito il Mola inizia a spron battuto nella speranza di schiodare subito il risultato, ma gli ospiti intasano la zona centrale del campo rendendo difficile la manovra biancoazzurra ed inaridendo le fonti del gioco molese.
Tuttavia la squadra biancoazzura impegna la difesa ospite in diverse occasioni ed al10’e17’invoca la concessione di un calcio di rigore. Nella prima occasione ad andare giù in area è Petaroscia, nella seconda a finire sul disastrato sintetico molese è Cesareo, ma l’arbitro in entrambe le volte fa cenno di continuare. Anzi, nella seconda occasione ammonisce il giocatore molese. Il quale un minuto dopo approfitta di un errore della difesa ospite e fionda a rete, ma il pallone viene deviato in angolo.
La supremazia del Mola si materializza al33’allorché Savoia dalla destra mette al centro un pallone che chiede solo di essere spinto in rete; Cesareo svolge alla perfezione il compitino e porta in vantaggio il Mola. La reazione del S. Giovanni Rotondo è tutta nei minuti finali con un tiro dalla lunga distanza messo in angolo da Portoghese, ed una conclusione senza pretese di Montingelli.
La ripresa scivola sui binari della noia fino al alla mezz’ora quando si vivacizza con le altre due reti del Mola. Il primo gol, al24’, porta la firma di Schirone che finanilzza un perfetto cross di Laneve, mentre il secondo è un eurogol di Di Bello, subentrato a Cesareo, che ridicolizza l’estremo difensore ospite Sportelli con il classico “cucchiaio”.
Nei minuti finali c’è spazio anche per il rumeno Adrian Dimitru, un diciassettenne di belle speranze, che fa il suo esordio nel campionato di promozione.
A.MOLA-SAN GIOVANNI R. 3-0
MOLA: Portoghese, Santamaria, Grimaldi, Mongelli, De Francesco, Renna, Lanave, Schirone, Savoia (31’st. Lops), Cesareo (22’st. Di Bello), Petaroscia (39’st. Dimitru). All. Caricola
SAN GIOVANNI: Sportelli, Barbone (32’st. Di Maggio), Di Iorio, Iannacone, Palmieri, Tantaro, Nardella S., Ducange, Lannunziata, Montingelli, Gentile. All. Ripoli
ARBITRO: Petracca di Lecce
RETI: 33’pt. Cesareo, 24’st. Schirone, 28’st. Di Bello
@ La designazione del leccese Petracca fa storcere il naso ai supporters molesi, che ricordano la sua sconcertante direzione di Mola-Andria dello scorso campionato, allorché negò un sacrosanto rigore al Mola e ne assegnò uno discutibile agli ospiti. Ed anche oggi alcune sue decisioni non hanno del tutto convinto.
il calcio è un gioco e tale deve restare, l’arbitro è un uomo e sbagliare è umano se in buona fede. E’ scorcertante leggere di rigori sacrosanti se negati al Mola e discutibili se assegnati agli avversari.
Da ex arbitro di calcio so cosa significa arbitrare e decidere in un una frazione di secondo tra mille tensioni che possono condizionare la decisione, invito il sig. Roca, che stimo, di scrivere da giornalista e meno da tifoso.