di Nicola Lucarelli
A Febbraio dello scorso anno, l’allora Sindaco di Mola, Nico Berlen, dispose con un’ordinanza la chiusura a scopo precauzionale della scuola elementare De Amicis, sita via Trento.
Il provvedimento fu deciso a seguito dei risultati delle ispezioni strutturali disposte dall’Amministrazione Comunale su tutte le scuole di Mola nell’ambito delle indagini preparatorie al Piano Straordinario dell’Edilizia Scolastica previsto dal Comune per il 2010.
Dalle indagini era emerso che perla Scuolaelementare De Amicis, esistevano problemi di tipo strutturale legati all’utilizzo dei materiali originali utilizzati in fase di costruzione (la scuola fu costruita nei primi anni settanta).
Berlen, che dopo qualche mese subiva la sconfitta elettorale, in quei giorni dichiarava“Al primo indizio di pregiudizio per la sicurezza di alunni, docenti e lavoratori della De Amicis non abbiamo esitato ad attuare le opportune misure di precauzione. Saranno le successive indagini già disposte dall’Amministrazione a definire il quadro completo dei vizi originali della struttura.
Intanto andiamo avanti nella definizione del Piano Straordinario dell’Edilizia Scolastica che abbiamo previsto nel prossimo bilancio in approvazione. Il Piano ha lo scopo di razionalizzare strutture e funzioni degli edifici scolastici molesi al fine di portarli a un adeguato standard di sicurezza e qualità.
Il Comune garantirà da subito la continuità didattica, già mercoledì 17 febbraio infatti, al rientro dalle vacanze di Carnevale, i bambini potranno fare lezione in una sede alternativa, non distante dalla scuola De Amicis, che abbiamo già individuato e che comunicheremo ufficialmente alle famiglie nelle prossime ore.” Successivamente si apprese che le classi venivano trasferite in parte alla “Tanzi” ed in parte alla “S. Giuseppe”, provocando non pochi problemi per la sistemazione delle classi con deterioramento persino dei rapporti istituzionali.
Ad oggi non sapremmo dire quali indagini furono effettuate su tutte le strutture scolastiche. Per quanto riguarda la “De Amicis” e la “San Giuseppe” ci risulta che il Dirigente Scolastico aveva esposto ripetutamente al Sindaco ed all’Assessore alla P.I. la grave situazione di degrado dei due plessi, ambedue costruiti a cavallo degli anni ’70 e ’80 e raramente sottoposti a lavori di manutenzione ordinaria. Alla “De Amicis”, in particolare, da anni i docenti ed il personale ausiliario protestava per le gravi carenze in fatto di sicurezza ed igiene. Perché le ispezioni non furono disposte immediatamente, onde scongiurare la chiusura del plesso? A poco più di un mese dalle elezioni comunali, spuntava dal nulla un “piano straordinario”.
A tal proposito scrivemmo all’epoca: “Se questo piano è come quelli promessi più di un anno fa per il ripristino delle strade, dei giardini di via De Gasperi, della rete fognaria, della viabilità, del recupero di piazza XX Settembre, dei parcheggi esterni, ecc.., c’è da chiedersi quanta verità c’è in questo annuncio e quanto c’è di propaganda elettorale? E poi, chi dà a Berlen la certezza di essere rieletto?”
Oggi la struttura presenta una situazione di degrado davvero allarmante, documentata dalle foto che pubblichiamo, inviateci da Maurizio Palladino che scrive:”Le allego alcune fotografie emblematiche dello stato di degrado in cui versa esternamente l’edificio scolastico che ospitava la scuola elementare “De Amicis” di via Trento a Mola di Bari, essendo facilmente immaginabile cosa vi può esserci all’interno, considerato che probabilmente, oltre ad essere rifugio di animali di ogni genere, è diventato anche ricovero di qualche senza dimora. Si può verificare come l’incuria e l’inciviltà abbiano attualmente ridotto l’immobile, fra l’altro seriamente lesionato e quindi pericolante. La civiltà e la crescita culturale di una comunità si constata anche da come ci si prende cura dei propri presidi istituzionali quale è sicuramente una scuola con tutta la sua storia di crescita educativa e istruttiva di intere generazioni. Aver lasciato ridurre così la De Amicis, invece, è prima di tutto vergognoso, e poi significativo di come abbiano veramente a cuore le sorti del paese coloro
che sono chiamati ad amministrarlo. Pregandola vivamente di pubblicare queste foto affinchè possano in qualche modo accelerare la messa in sicurezza e il recupero dell’edificio da parte
dell’amministrazione cittadina, La saluto distintamente”.
Effettivamente l’interno è letteralmente devastato da ignoti che a tutte le ore del giorno e della notte entrano nella scuola: tutto è in malora, a cominciare da finestre, vetri, impianti, ecc.. Più volte, di notte e di giorno, sono dovuti intervenire i Carabinieri, allarmati da residenti nella zona.
Intanto, non ci si può esimere dal condannare l’incredibile immobilismo nella manutenzione delle strutture scolastiche dal 1990 ad oggi. Milioni di euro, mai visti prima, sono piovuti sul Comune di Mola. Anche nel piano Urban erano programmati interventi sostanziosi per le scuole. Si è data la precedenza all’imbellettamento di qualche vecchio palazzotto e ci si è dimenticati della sicurezza e dell’incolumità dei nostri figli e degli operatori, costretti a convivere con situazioni critiche di ogni genere. Si doveva spendere quasi un milione di euro per le scuole, almeno così è scritto sul rendiconto finale di Urban: lavori non fatti e danaro scomparso!
Logica conseguenza di tutto ciò sono le inevitabili chiusure. In pochi mesi è toccato a due plessi: oltre alla De Amicis, anche la scuola materna della Trinità ha subito la stessa sorte. Né si può affermare che le strutture scolastiche ancora in funzione godano di buona salute.
La Giunta Diperna, nei primi mesi del mandato, commissionò una perizia tecnica della struttura e si era impegnata a reperire i fondi. Da allora della “De Amicis” e di che fine farà non si è saputo più niente. A che punto siamo? Sarà demolita o ristrutturata? Quali sono i tempi?
Abbiamo bisogno di un governo tecnico, che come quello a livello nazionale cominci a fare le cose escludendo TUTTI i politici alla gestione delle cose; la loro incapacità, improvvisazione e superficialità esclude colori e bandiere, abbiamo bisogno di risposte certe in tempi certi!
Basta!
Il più bel regalo di Natale? L’Amministrazione Comunale affigge un manifesto, con su scritto cosa ha fatto, cosa sta per fare con i suoi immobili (edifici e suoli), cosa non può fare, i tempi. Semplice. Così a Natale i cittadini conoscono la “situazione patrimoniale” e quanto eventualmente è in cantiere. Comprese scuole, Vecchio/ristrutturato Municipio (?????????), immobili su corso Umberto (v. Pascasio), Piazza e quant’altro.
Senza aspettare le prossime elezioni e senza timori.
Compresa la storia del sottopasso ferroviario e la variante delle “Terme di Caracappa”, tra l’ex chiesa di saint george e tutta la “S” fino ad incrociare via Foggia. A che punto è l’apertura delle Terme di Caracappa per sfondare via Vittorio Emanuele e Spaventa Silvio?
Si procede o la sabbia del sabbione (alla Rotonda) è arrivata sino alla “Montirìta”?
In attesa di risposte sensate ed ufficiali…almeno per Capodanno, capo dei danni.
Mi piange il cuore vedere come è ridotta la scuola elementare che ho frequentato, quelle 3 finestre in basso erano proprio quelle della mia classe, spero venga recuperato, come si fa ad abbattere un edificio che ha solo 40anni?
Con la passata amministrazione, all’albo pretorio del comune, leggevo di un incarico ad un noto e accreditato studio tecnico di Bari con a capo un esimio professore universitario, che doveva attraverso indagini, periziare i danni e stabilire il da farsi. Che io sappia detto studio si è già espresso in merito, quindi bisognerà chiedere agli uffici preposti o all’assessore ai lavori pubblici l’esito e le determinazioni scaturite. Una cosa è certa, che sulla scorta di indagini visive fatte a suo tempo, atte a verificare lo stato strutturale della scuola, sono emerse criticità e dubbi sulla salute della struttura, bene hanno fatto, nel dubbio, a prendere la decisione di dichiarare inagibile la struttura. Della serie meglio prevenire che curare! Adesso, come nelle gare di staffetta, il testimone è passato all’attuale sindaco che necessariamente deve correre e magari recuperare il tempo perso da chi gli ha dato il testimone. Tutti noi speriamo che questo accada, non possiamo sempre guardarci alle spalle e piangere sul latte versato, o pensare in eterno ai fondi Urban. Bisogna mettere in campo idee e progetti che captino fondi da finanziamenti, oltre a fare delle scete oculate, considerate le esigue somme a disposizione del bilancio comunale. Dovendo dare una mia personale valutazione, credo che la scuola sia molto più conveniente abbatterla e ricostruire un plesso scolastico moderno in linea anche con il discorso degli istituti comprensivi. Anche perchè come dimostra l’articolo, più passa il tempo e più aumentano gli interventi per ripristinare i danni. Ma le valutazioni, di giusta ragione, le lasciamo a chi amministra, sperando che facciano le scelte appropriate.
Pare che ci siano numerosi pilastri compromessi che metto o a rischi la stabilita’ della scuola ed e’ per questo che e’ stata chiusa. Sono d’accordo anch’io che recuperare e ripristinare la scuola costa moltissimo e difatti converrebbe ricostruirla di sana pianta. Sono anche dello stesso parere espresso che bisogna recuperare e cercare di metterle a norme le nostre scuole. Devo precisare rispetto all’articolo che la Montessori e la Dante negli ultimi anni sono state oggetto di numerosi interventi di manutenzione straordinaria. Quando i miei figli frequentavano la Montessori fu rifatto il refettorio, la palestra, i prospetti, la maggior parte degli infissi e il rifacimento degli impianti, oltre ai bagni che addirittura erano del tipo alla turca. Alla Dante i prospetti, gli impianti, i bagni, la palestra e altro. Delle altre scuole non so. Questo accadeva dal 1998 al 2005, anni in cui i miei figli frequentavano detti istituti. Ora con la crisi sappiamo che non ci sono soldi ma sicuramente se si concentrano le scelte su determinati obiettivi qualcosa si può fare.