di Andrea G. Laterza

Si avvia alla conclusione l’interminabile fase riservata all’udienza preliminare per decidere il rinvio a giudizio della Lombardi Ecologia, proprietaria della discarica Martucci, e della Progetto Gestione Bari Cinque che gestisce l’impianto complesso per la produzione di ecoballe da CDR (combustibile da rifiuti).

Il Giudice per l’udienza preliminare (Gup) del Tribunale di Bari, dott. Antonio Diella, dopo mesi di udienze, caratterizzate dalla volontà di mandarla per le lunghe da parte del collegio di difesa degli imputati, ha finalmente virato al giro di boa.

Infatti, saranno tre le ulteriori udienze che si terranno nel mese di luglio per concludere l’esame preliminare e decidere finalmente il rinvio a giudizio. Con l’avvio del procedimento penale finiranno alla sbarra i vertici della Lombardi, della Progetto Gestione Bari Cinque e numerosi funzionari pubblici per diverse ipotesi di reato, tra cui anche il disastro ambientale.

L’ultima manovra della difesa è stata la richiesta di incidente probatorio sulle acque di falda. I difensori sostengono che, a differenza dei campioni inquinati da metalli pesanti estratti da una decina di pozzi sequestrati a cura della Procura della Repubblica, la falda situata nell’intorno della discarica non sarebbe affatto inquinata e, pertanto, hanno richiesto un campionamento specifico le cui risultanze facciano testo nel procedimento penale.

Il Gup Dott. Diella ha accordato l’incidente probatorio, tuttavia, nell’ammetterlo, ha gelato la difesa estendendolo anche al terzo lotto della discarica (quello famigerato “a panettone”) e ai terreni circostanti, nominando un collegio peritale composto dall’ing. Luigi Boeri (che aveva già condotto l’incidente probatorio sulle vasche di servizio-soccorso sequestrate) e dagli esperti Daniele Martelloni e Raffaele Isolani. Le indagini sul terzo lotto avverranno anche mediante appositi carotaggi.

Le parti (Procura, difesa e parti civili) dovranno presentare i quesiti, che verranno sottoposti al collegio peritale, entro il 10 luglio in modo che il giudice, nell’udienza del 17, possa valutare quali ammettere.

Intanto, nel corso dell’ultima udienza l’avvocato Massimo Roberto Chiusolo, difensore dei comuni di Mola e Conversano, ha chiesto l’ammissione quale teste di accusa di Domenico Lestingi.

L’ex dipendente della Lombardi, già autore della denuncia cardine che ha scoperchiato l’affaire Martucci, è un profondo conoscitore dei più intimi segreti della discarica, e quindi saprebbe indicare con certezza anche dove si trova il letale pozzo a dispersione, da lui considerato come la principale via di fuga del percolato nel sottosuolo.

Infine, vi è da sottolineare che il Comune di Mola, quale capofila individuato dalla Regione, ha finalmente provveduto (dopo ingiustificabili ritardi) ai pagamenti nei confronti delle ditte che devono provvedere alle analisi delle acque di falda dei pozzi individuati dal Comitato Tecnico Regionale negli agri di Mola, Conversano e Polignano.

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