Redazionale

Gazebo rimosso, ma rimane il picchettaggio dell'area pubblica a delimitarne il probabile futuro utilizzo.

Gazebo rimosso, ma rimane il picchettaggio dell’area pubblica a delimitarne il probabile futuro utilizzo. E, accanto, un altro tendone…

Avevamo ragione. “Città Nostra” per prima ne aveva denunciato il “pugno nell’occhio” ad oscurare la vista del nucleo antico.

E, ora, a distanza di molti mesi dalla nostra denuncia, finalmente, il gazebo è stato rimosso.

Ma, come la foto dimostra, si tratta di una rimozione – se così possiamo dire – a metà.

Infatti, la tettoia in plastica  (prima giallo-canarino, poi, diventata bianca… per dare meno nell’occhio…) è stata portata via, ma non così i supporti a terra che, anzi, delimitano l’area con una specie di “diritto di prelazione” sull’area pubblica.

Un “picchettaggio” che la dice lunga sulle probabili future intenzioni. La stampa di regime ha suonato le campane a festa per la rimozione.

Noi non saremmo così sicuri che si tratti di uno smantellamento definitivo: la prossima primavera sarà la cartina di tornasole.

Intanto, giusto accanto, un altro tendone precario ospita gli avventori di un bar e, più in generale, sono ancora decine le strutture precarie e abusive che costellano le vie e le piazze della zona centrale di Mola.

Ci auguriamo che i consiglieri comunali vorranno normare, una volta per tutte, la gestione degli spazi pubblici attigui agli esercizi commerciali, impedendo che gli scempi visti quest’estate acquisiscano permanenza definitiva, facendo somigliare Mola ad una città mediorientale, senza tuttavia averne il fascino.

In ogni caso, ritirata tattica o meno del gazebo, rimane il problema della piazzetta che circonda il mercato ittico. E’ vero, anche la giostrina è stata rimossa, ma l’area di perenne precarietà e degrado è pronta a riprendere in qualsiasi momento il sopravvento.

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