Redazionale

L'Hathor Plectrum Quartet

L’Hathor Plectrum Quartet

Da dove cominciare a descrivere la nuova tappa estera del chitarrista molese Vito Mannarini con l’HATHOR PLECTRUM QUARTET?

Da dove cominciare a descrivere un tour che in 8 giorni ha portato il quartetto a plettro più famoso di Puglia e l’emblema della Città di Mola in 3 diversi stati dell’Eurasia per 6 concerti (fra cui uno degli eventi ad Ashgabat programmato per l’inaugurazione della neonata Ambasciata d’Italia)?

Cominciamo col dire che anche questa volta l’HPQ ha presentato in première il mandolino nei posti visitati, trasformando i concerti di Astana e Almaty (Kazakhstan), di Bishkek (Kirghizistan) e i 3 concerti di Ashgabat (Turkmenistan) in un’opportunità per arricchire il già vasto curriculum internazionale e continuare a sperimentare nuovi e simbiotici connubi musicali.

In questa direzione sono andate le collaborazioni con i tenori del posto, celebrità nazionali che hanno duettato con l’HPQ nell’esecuzione di brani tradizionali italiani e locali; con l’orchestra giovanile diretta da Rasul Klycev, direttore della Sinfonica Nazionale del Turkmenistan; e ancora, i duetti con i suonatori di dombra, cordofoni locali o la lezione concerto che i membri dell’HPQ hanno tenuto nel conservatorio di Ashgabat, come la partecipazione a due trasmissione televisive su emittenti nazionali del Kirghizistan, con la presenza in studio del quartetto, oltre a numerose interviste anche per la carta stampata.

Il modo più autentico per rendicontare questo nuovo tour – spiega Vito Mannarini, chitarrista dell’HPQ – è quello di leggere il sincero entusiasmo nei volti della gente che abbiamo incontrato, che ci ha raccontato la sua emozione al tremolo dei mandolini, che ha seguito con attenzione esemplare l’intera scaletta dei concerti e riservato parole di sincero apprezzamento per lo strumento tradizionale italiano per eccellenza, incontrato per la prima volta dal vivo“.

Mannarini 1Il tour eurasiatico dell’HPQ si è avvalso del patrocinio morale dei 4 comuni di residenza dei musicisti: Gravina in Puglia (per il mandolinista Gaio Ariani), Manduria (per Roberto Bascià), Molfetta (per il mandolista Sergio Vacca) e Mola di Bari (per il chitarrista Vito Mannarini) ed è stato ritenuto un evento culturalmente valido anche dalla Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese, che lo ha finanziato attraverso il programma Puglia Sound Export 2015, oltre a prestigiosi promoter del posto, come la AVANTI MEDIA di Almaty e la JUMA GALLERY di Ashgabat, le Ambasciate e i Consolati d’Italia, che hanno creato le opportune relazioni con i Teatri, le Università e i Conservatori del posto (il resoconto del tour è visibile sul sito www.hpqitalia.wix.com/hpqitalia).

E che i kazaki, i kirghisi e i turkmeni potessero ricoprirsi innamorati e folgorati dagli strumenti dell’HPQ è stata la scommessa vinta dei giovani e caparbi musicisti di questo gruppo che, con sincerità e genuinità, sta attraversando paralleli e meridiani come giustappunto i righi di un pentagramma, scrivendo ogni volta una nuova pagina del proprio diario di bordo, dimostrazione di come “l’italico mandolino” proposto nella formazione classica del quartetto a plettro (due mandolini, mandola e chitarra) abbia ancora molto da dire, ad un pubblico che abbia ancora voglia, semplicemente, d’ ascoltarlo.

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