Redazionale

Da si. verso destra: il Prof. Mario Spagnoletti, Annella Andriani e Maurizio Lattaruli

Da sin. verso destra: il Prof. Mario Spagnoletti, Annella Andriani e Maurizio Lattaruli

Lunedì 2 novembre, presso il Castello Angioino, si è tenuto il previsto convegno dedicato a Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla tragica morte.

Si è trattato di una conferenza dai contenuti culturali elevati, sebbene sia mancata l’attesa relazione del prof. Bepi Bonifacino, uno dei massimi studiosi letterari del “poeta veggente”, a causa di motivi di salute del docente.

Ha aperto i lavori la relazione dell’avv. Maurizio Lattaruli, coordinatore della “Sinistra Liberamente“, un gruppo politico nato in occasione delle elezioni comunali del 2010 e che ha ripreso vita a seguito della scissione da “L’Altra Mola“, le cui attività politiche invece sono da tempo interrotte, sebbene possa vantare la nomina ad Assessore comunale del suo leader Gianni Russo.

Ha quindi fatto seguito l’intervento di Annella Andriani, che ha condotto le attività del convegno.

E’ intervenuto l’attore e regista Lino De Venuto che ha effettuato una lettura scenica della celebre denuncia di Pasolini “Io so”, sui tentativi di colpo di stato in Italia agli inizi degli Anni Settanta.

Il prof. Franz Navach ha proiettato diapositive e brevi filmati che testimoniano l’intensa e discussa attività di regista e di sceneggiatore di Pasolini, dal Decamerone ai Racconti di Canterbury, a Uccellacci e uccellini, a  Salò, ecc..

Mentre l’assessora alla cultura del Comune di Polignano, dott.ssa Marilena Abbatepaolo, prima e il prof. Mario Spagnoletti poi si sono intrattenuti sul significato storico-politico dell’opera di Pasolini.

In particolare, molto seguita è stata la lunga relazione del prof. Spagnoletti che ha sviluppato il tema “Pasolini ‘Corsaro’ e ‘Luterano’ tra storia e profezia”, parlando del contenuto degli “Scritti corsari” e delle “Lettere luterane”, due raccolte di articoli dello scrittore e poeta friuliano pubblicati su Corriere della sera, Tempo illustrato, Nuova generazione e Paese sera in un arco temporale tra il 1973 e il 1975.

In questi scritti Pasolini denuncia il progresso della civiltà industriale come falso e la fine della civiltà contadina, con l’avvento del consumismo di massa, come un male in sé.

Folta è stata la partecipazione di pubblico che ha seguito il convegno fino alla fine, sebbene sia mancato il tempo per il pur annunciato dibattito.

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