di Andrea G. Laterza
Stamattina, in Consiglio comunale, con i voti dei presenti (era assente il solo De Silvio per motivi di lavoro), la maggioranza ha respinto la mozione di sfiducia dell’opposizione di centro-destra.
Anche l’esponente del PD Angelica Tribuzio ha votato a favore, leggendo una motivazione stringata del partito che prende atto della volontà del Sindaco di superare le “incomprensioni” con il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, pur riconoscendo alla minoranza la legittimità della mozione.
Si è così consumata la prova politica che ha visto Giangrazio Di Rutigliano sotto accusa con una mozione troppo ampia (illustrata dal consigliere Colonna e difesa da Liuzzi, Diperna, Brunetti, Vincesilao) per essere politicamente credibile.
Infatti, il centro-destra si è fatto prendere la mano e dal motivo fondante della mozione – ravvisabile nella censura (rivelatasi infondata) mossa dal Sindaco al Capo dell’Ufficio tecnico comunale ing. Berardi, con la pesante accusa di non aver dato copertura finanziaria ad alcune determine, provocando un debito fuori bilancio di 580.000 euro -, ha spaziato invece su tutto lo scibile amministrativo.
La maggioranza ha così avuto buon gioco nel definire “pretestuosa e prematura” la mozione, appoggiando con i suoi esponenti (Alberotanza, Lepore Mario, Lepore Vito, Battista, Siciliano) la relazione del Sindaco, anch’essa così general-generica da risultare la riproposizione del programma di governo in “versione camomilla”.
Insomma, una pagina mediocre del nostro Consiglio Comunale che ha dato vita a ruoli stereotipati e scontati, alla presenza di un pubblico nel quale abbondavano, per via dell’ora insolita, i pensionati e i disoccupati.
Scarsi i guizzi di inventiva e di dialettica del centro-destra rispetto ad altre sedute, con Diperna apparso sotto tono, mentre, tra i “senatori”, ha particolarmente deluso l’intervento di Alberotanza, passato da un eccesso all’altro: dall’essere censore del Sindaco e della maggioranza in altre sedute al diventare, in questa, “più realista del Re”, con un esercizio di insolita accondiscendenza.
La “partita” si è protratta in un crescendo noioso, con un gioco di interdizione a centrocampo su Tari, Tasi, scuole, mensa, idrogeno, ecc., senza portare alcuno sprazzo di bel gioco politico, mentre il cuore del problema (l’allarme suscitato nella cittadinanza dal Sindaco per un cospicuo, ma inesistente, debito fuori bilancio con l’insolito e dirompente epistolario tra Di Rutigliano e ing. Berardi) è rimasto in panchina, salvo entrare in campo a tempo ormai scaduto.
Dopo lo scontato epilogo con la vittoria “tecnica” della maggioranza, l’arbitro, il buon presidente Nicola Tanzi, ha “mandato tutti sotto la doccia”.
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COMUNICATO DI CITTA’ NOSTRA AI LETTORI E AGLI INTERESSATI:
Sul volgere della seduta di Consiglio comunale, il consigliere Diperna ha fatto cenno all’intervista con il Sindaco, da noi pubblicata nel numero di novembre, in edicola da qualche giorno.
In particolare, Diperna ha rimproverato il Sindaco di aver dichiarato nell’intervista che al Comune sono arrivate le persone perbene, ritenendo una tale frase lesiva per i precedenti amministratori.
Il Sindaco, dal canto suo, ha risposto di non aver mai pronunciato tale frase e che eventualmente essa è stata dal nostro giornale estrapolata da un discorso più ampio. Quindi, Diperna lo ha invitato a smentire il nostro giornale.
Al fine di fare opportuna chiarezza, riportiamo la domanda con la relativa risposta sia per come sono apparse sul giornale che per come risultano esattamente dalla registrazione.
1) Dalla registrazione:
Domanda: “In un comizio, Lei disse che “lì dentro” – riferendosi al municipio – “non entrerà più il malaffare”. Cosa intendeva dire esattamente con quella frase?”
Risposta: “Si, in quel percorso…ora ti prego, insomma, di non enfatizzare il discorso del malaffare, no? Per carità! Una pratica più trasparente, ecco, della…una pratica trasparente o una pratica dedita alla massima trasparenza della gestione amministrativa e politica, insomma, dell’ente. Ecco, la pratica, un’attività appunto dedita, cioè con maggior attenzione sempre più alla trasparenza, alla…che è quello che contraddistingue sicuramente le persone che compongono questa coalizione”.
2) Dal giornale:
Così il nostro redattore Nicola Rotondi, autore dell’intervista, ha sintetizzato, senza stravolgere, la risposta del Sindaco alla stessa domanda:
“Per carità, non si enfatizzi il termine “malaffare”. Con quella frase, auspicavo una pratica più trasparente della gestione politico-amministrativa dell’ente. E’ ciò che sicuramente contraddistingue le persone che compongono questa coalizione”.
Come ben si può leggere, il nostro redattore non ha affatto stravolto o estrapolato il pensiero del Sindaco.
La registrazione è comunque da noi custodita ed è a disposizione sia del Sindaco Giangrazio Di Rutigliano che del consigliere Stefano Diperna.
I problemi non li sappiamo risolvere ma sui cavilli inutili siamo tutti campioni. Quando impareremo a costruire e ad essere al di sopra dei pretesti per fare cosa?
si ma se si ha un PD senza spina dorsale, dove non sa dove andare e non sa neanche cosa c’entri con la politica mi fa pensare che o è costituito da beoti oppure hanno altri interessi che non vogliono farsi sfuggire.
non basteranno 5 anni per imparare a costruire qualcosa di buono. Chi li ha votati si è assunto una grande responsabilità. Il paese è fermo da tutti i punti di vista. Ora si sono inventati il malaffare, se hanno qualche prova vadano in procura ed evitino di calpestare la dignità di chi ha lavorato per amministrare al meglio il paese e da chi hanno tanto da imparare. Che tristezza.